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L'Ordine e la Fondazione per la Milano Arch Week 2024

Giovani, abitare sociale e progetti di rigenerazione di grande scala sono stati i temi in agenda per la Arch Week di via Solferino.

Una settimana dedicata all'architettura, alle trasformazioni urbane e al futuro delle città. Da lunedì 20 a domenica 26 maggio 2024 si è svolta la Milano Arch Week con oltre 80 appuntamenti che si sono svolti nelle 46 sedi diffuse in città. Protagonisti anche l’Ordine degli Architetti di Milano e la sua Fondazione che hanno aperto al pubblico le porte della sede di via Solferino, con quattro eventi sui temi dell'abitare contemporaneo e della rigenerazione urbana, oltre che sulla nona edizione del Premio europeo sull’housing sociale Baffa Rivolta e la questione dell’abitare giovanile in continuità con le questioni emerse nel 2023 nel Festival Cara Casa.
Promossa dal 2017 da Comune di Milano, Politecnico di Milano e Triennale Milano, la Milano Arch Week 2024 si è sviluppata attorno all’idea di architettura debole, in ascolto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini, che dialoga con il territorio e i suoi abitanti.


«Per questa Arch Week, incentrata sul tema dell’architettura debole, abbiamo voluto portare una riflessione sull’abitare, argomento a noi caro da tempo, la cui fragilità è emersa con forza a Milano nel corso di questo ultimo anno. Con i quattro eventi organizzati dall’Ordine e dalla sua Fondazione abbiamo inteso portare alcuni spunti di riflessione che vogliamo siano costruttivi in questa occasione di confronto pubblico sulle modalità di trasformazione futura della città», commenta Marialisa Santi, presidente della Fondazione dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Milano.



Ad aprile la Milano Arch Week di via Solferino, un nuovo incontro in collaborazione con la rivista Arketipo, dedicato al tema dell'Housing. Durante l'incontro, tenutosi il 21 maggio, è stato presentato il terzo numero della rivista e sono stati approfonditi i progetti dell'edificio residenziale in via Pichi a Milano con Park Associati e SEIMilano R2 con MCA Mario Cucinella Architects.

A seguire, il 22 maggio, Bob Allies, co-fondatore dello studio britannico Allies and Morrison, è stato ospite dell’Ordine degli Architetti di Milano per raccontare la sua esperienza, spiegando come «nel Regno Unito il masterplan sia un modo per stabilire un progetto illustrativo per uno sviluppo urbano su larga scala, che può essere utilizzato per definire una serie di punti fermi», per strategie e attività mirate, e integrate.

Nell’ambito dell’incontro con Bob Allies il 22 maggio presso la sede di Milano in via Solferino 17, l’architetto ha raccontato come «il masterplan sia il risultato diretto della negoziazione tra diverse parti, che apportano competenze, esperienze, conoscenze e interessi diversi». L’approccio e il metodo di lavoro riguardano aree di nuova costruzione, ma sempre più spesso anche interventi di rigenerazione urbana. «Come ogni studio nel Regno Unito – dice Allies - iniziamo ogni progetto valutando il potenziale di riutilizzo delle strutture edilizie esistenti. In particolare, nei nostri masterplan diamo molto valore al mantenimento e al riutilizzo di elementi del tessuto esistente, per garantire continuità con il passato e restituire un senso immediato di luogo. Un approccio che dettaglia superfici minime e massime per le diverse destinazioni d'uso degli edifici, le relazioni spaziali chiave tra gli immobili, i percorsi e le connessioni principali, oltre alla volumetria degli involucri edilizi. Quello legato al masterplanning è un approccio che consente la flessibilità sufficiente e necessaria per permettere al progetto di evolversi nel tempo: iniziative di questo tipo richiedono inevitabilmente 15-20 anni per essere realizzate».


«Quanto accaduto e progettato a Londra, che rimane un modello influente a livello mondiale in termini di rigenerazione urbana, può dare elementi utili per la città di Milano, che sta vivendo ormai da diversi anni estesi processi di trasformazione. Discuterne in chiave critica, consapevoli delle differenze dei contesti, è senza dubbio un’opportunità per Milano, i suoi progettisti e i cittadini interessati, all’interno del ricco palinsesto della Arch Week», ha dichiarato Alberto Bortolotti, vicepresidente dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Milano.

Lecture Bob Allies_Ph. Gabriele Ardemagni

Lecture Bob Allies_Ph. Gabriele Ardemagni

Lecture Bob Allies_Ph. Gabriele Ardemagni

Lecture Bob Allies_Ph. Gabriele Ardemagni

Lecture Bob Allies_Ph. Gabriele Ardemagni

Lecture Bob Allies_Ph. Gabriele Ardemagni

Lecture Bob Allies_Ph. Gabriele Ardemagni

Lecture Bob Allies_Ph. Gabriele Ardemagni

Giovedì 23 maggio, dalle 9:30 alle 13.30, la sede di via Solferino è stata sede dell’incontro “Abitare giovanile a Milano. Le sfide dell’abitare in una prospettiva metropolitana”, che ha approfondito le modalità che la residenzialità può assumere per incontrare i bisogni dei giovani, partendo dalla presentazione degli esiti della ricerca di Abitare Fluido, approfonditi nella pubblicazione “Cooperare e Abitare. Il diritto alla casa nelle metropoli per le nuove generazioni” a cura della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. La mattinata è stata promossa dalla Fondazione OAMi con la Fondazione Housing Sociale, in collaborazione con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e AmbienteAcqua APS. L’evento è stato organizzato in continuità con Cara Casa - il Festival itinerante sull’abitare tra Milano, Venezia, Bologna e Genova – che nel 2023 si è posto l’obiettivo di indagare come sono cambiati i modi abitare delle persone, coinvolgendo i cittadini per aprire una riflessione ampia sulle forme dell’abitare e definire una visione condivisa e plurale, declinata su temi specifici in ogni territorio dove è stato sviluppato il programma.


«L'esperienza del Festival Cara Casa ci ha permesso di approfondire come il concetto di sostenibilità debba essere integrale, a livello sociale, ambientale ed economico. La sfida è quella di combattere la condizione critica della fascia di popolazione “grigia” che non può accedere all’edilizia residenziale pubblica e contemporaneamente non riesce ad acquistare la casa visti i costi elevati sul mercato. Per quanto riguarda Milano sarà importante cercare sempre più la dimensione metropolitana della città, prevedendo importanti investimenti infrastrutturali e di decentramento dei servizi attrattivi, così da evitare di cadere in errori, già fatti in passato, di realizzare quartieri dormitorio», commenta Federico Aldini, presidente dell’Ordine degli Architetti di Milano.

Incontro Abitare giovanile a Milano_Ph. Gabriele Ardemagni

Incontro Abitare giovanile a Milano_Ph. Gabriele Ardemagni

Incontro Abitare giovanile a Milano_Ph. Gabriele Ardemagni

Incontro Abitare giovanile a Milano_Ph. Gabriele Ardemagni

Incontro Abitare giovanile a Milano_Ph. Gabriele Ardemagni

Incontro Abitare giovanile a Milano_Ph. Gabriele Ardemagni

Incontro Abitare giovanile a Milano_Ph. Gabriele Ardemagni

Incontro Abitare giovanile a Milano_Ph. Gabriele Ardemagni

Incontro Abitare giovanile a Milano_Ph. Gabriele Ardemagni

Incontro Abitare giovanile a Milano_Ph. Gabriele Ardemagni

Incontro Abitare giovanile a Milano_Ph. Gabriele Ardemagni

Incontro Abitare giovanile a Milano_Ph. Gabriele Ardemagni

Venerdì 24 maggio si è tenuta una serata di architettura dedicata all'housing in Europa. L'incontro ha visto la premiazione della 9°edizione del Premio Europeo di Architettura Baffa Rivolta 2023 da parte di Marialisa Santi, Giovanni Rivolta e alcuni giurati del premio, a cui è seguita una lectio di David Lorente Ibáñez dello studio H Arquitectes, che ha raccontato il progetto vincitore Social housing 1737 costruito a Gavà, vicino a Barcellona. Il dibattito sull'housing si è allargato poi anche a esempi del secolo scorso, con la presentazione del libro "Housing Atlas: Europe 20th Century" insieme agli autori - Carmen Espegel, Dick van Gameren e Orsina Simona Pierini, con la moderazione di Stefano Tropea.


«Ci chiediamo spesso perché in nove edizioni del Premio - ha commentato Aldini - non ci sia mai stato un vincitore italiano o uno straniero con un progetto in Italia. Questo anche per capire perché le nuove soluzioni dell’abitare non consentano ai nostri progetti di essere efficaci rispetto a quelli sviluppati in altri paesi, dal punto di vista della sostenibilità e dell’innovazione. E’ utile dunque proporre momenti di dibattito e riflessione sulla necessità dell’aggiornamento normativo sulla base delle nuove esigenze abitative e delle nuove tecnologie».

Evento Housing in Europa_Ph. Gabriele Ardemagni

Evento Housing in Europa_Ph. Gabriele Ardemagni

Evento Housing in Europa_Ph. Gabriele Ardemagni

Evento Housing in Europa_Ph. Gabriele Ardemagni

Evento Housing in Europa_Ph. Gabriele Ardemagni

Evento Housing in Europa_Ph. Gabriele Ardemagni

Evento Housing in Europa_Ph. Gabriele Ardemagni

Evento Housing in Europa_Ph. Gabriele Ardemagni

Evento Housing in Europa_Ph. Gabriele Ardemagni

Evento Housing in Europa_Ph. Gabriele Ardemagni

Evento Housing in Europa_Ph. Gabriele Ardemagni

Evento Housing in Europa_Ph. Gabriele Ardemagni

Evento Housing in Europa_Ph. Gabriele Ardemagni

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