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Gli anni del dopoguerra sono stati cruciali per la costruzione della città di Milano: una generazione di professionisti, erede del rinnovamento architettonico operato dal Movimento Moderno e al tempo stesso incline ad una certa libertà espressiva, ricostruiva la città bombardata dando vita alle sue visioni urbane, terreni fertili per scambi interdisciplinari e sperimentazioni. L'aspetto culturale era alla base della formazione di questi architetti, in bilico tra interessi per le nuove concezioni strutturali e le suggestioni provenienti dall'ambiente artistico internazionale. Nomi illustri e figure rimaste – talvolta inspiegabilmente – più in ombra furono protagonisti di articoli apparsi sulle più insigni riviste italiane ed internazionali, nonché di importanti pubblicazioni. Quasi tutti raggruppati attorno all'associazione MSA (Movimento Studi per l'Architettura), frequentando la Triennale, le medesime gallerie d'arte e riunendosi negli stessi studi di architettura, personaggi già affermati come Albini, i BBPR, Gardella, Figini e Pollini intrecciavano i propri progetti con Asnago e Vender, i Latis, Gho’, i GPA Monti, Malchiodi, Mangiarotti e Morassutti, ridisegnando il futuro di Milano.
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Condominio in via Anelli 9
1955 - 1957
Giancarlo Malchiodi
Casa del Cedro
1951 - 1957
Giulio Minoletti
Casa Fronte Parco
1950 - 1952
Pietro Lingeri
Edificio per abitazioni, uffici e negozi
1956 - 1957
Edificio per abitazioni, uffici e negozi
1953 - 1956
Gustavo e Vito Latis
Edificio per abitazioni
1959 - 1960
A. Mangiarotti, B. Morassutti
Edificio per abitazioni e negozi
1955 - 1955
Gigi Gho'
Edificio per abitazioni, uffici e negozi
1953 - 1955
Gustavo e Vito Latis
Condominio XXI Aprile
1950 - 1953
M. Asnago, C. Vender
Edificio per abitazioni
1952 - 1956
Edificio per abitazioni e negozi
1959 - 1961
GPA Monti