Caricamento...

FRANCESCA DE MELO REBELO OSORIO

Matricola: 21902

Sezione: A - a architetto

Laurea: MI 2020

Prima iscrizione: 19.07.2021

Iscrizione: 19.07.2021

Iscritto abilitazione: GE 2020

FRANCESCA DE MELO REBELO OSORIO

2020

Vuoti Urbani e innesti architettonici

La tesi tratta delle aree residuali che si creano con la dismissione delle attività produttive nei tessuti marginali. La ricerca si pone l’obiettivo di delineare una strategia di rigenerazione urbana sulla quale viene proposto un approfondimento alla scala architettonica. La porzione di tessuto edificato oggetto di intervento si colloca a Sud-Est di Milano, per la quale il comune ha individuato diverse aree di trasformazione destinate a: grandi funzioni urbane per il quartiere di Porto di Mare; la riconversione dello scalo ferroviario di Rogoredo e l’ampliamento del quartiere Santa Giulia per le Olimpiadi Invernali del 2026. Assumendo come punto di partenza questo quadro in costante evoluzione, ci si è concentrati su un’area non risolta del tessuto urbano, posizionata a margine di una zona residenziale consolidata e con una buona accessibilità. L’area individuata si colloca tra piazzale Corvetto e l’ex scalo ferroviario di Rogoredo. Una zona ex-industriale sottoutilizzata, con manufatti dismessi e spazi residui dati dalla demolizione di edifici obsoleti. Il lavoro di tesi è organizzato in tre parti. La prima, che consiste nella lettura del contesto, propone una mappatura ed interpretazione critica delle realtà frammentate che caratterizzano l’area. In questa fase istruttoria, le indicazioni contenute nel PGT 2030 sono considerate come linee guida alla modificazione futura. La seconda parte definisce la strategia di rigenerazione urbana tramite la riconnessione dei tracciati interrotti e la conversione degli vuoti residuali in un sistema di spazi verdi, in ottica di costituire una continuità ecologica tra il Parco Agricolo Sud e i parchi interni alla città. La strategia, espressa attraverso l’uso di schemi e diagrammi, è basata su principi di modificazione dello spazio quali: permeabilità degli isolati, compattezza del costruito, definizione di spazi vegetali, e l’uso sapiente del suolo. La terza parte, quella progettuale, si articola in azioni di densificazione e rarefazione del tessuto urbano. I frammenti compatibili a una morfologia compatta vengono risaldati tra di loro tramite innesti architettonici. Questi interventi mirano a rafforzare le funzioni culturali e sportive, conservano la vocazione produttiva e instaurano una stretta relazione con lo spazio aperto. Al contrario, i frammenti isolati sono ceduti al vuoto mediante demolizione selettiva. Il vuoto diviene così generatore di possibilità. L’esito della tesi propone una metodologia di progetto per rigenerare tessuti urbani attraverso il riciclo di spazi residuali. Questi frammenti sono ricondotti a un’identità morfologica riconoscibile, preferendo una sovrascrittura architettonica in alternativa alla tabula rasa.