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Architetti e memoria

Dal 27.01.2020 al 27.02.2020

Il 27 gennaio ricorre la Giornata della Memoria. Un giorno nato per ricordare le vittime dell'Olocausto e, soprattutto, per interrogarsi sul perché della Shoah e della discriminazione dell'uomo contro altri uomini

Il 27 gennaio ricorre la Giornata della Memoria. Un giorno nato per ricordare le vittime dell'Olocausto e, soprattutto, per interrogarsi sul perché della Shoah e della discriminazione dell'uomo contro altri uomini.
La ricorrenza non serve ‘solo’ a commemorare i milioni di esseri umani discriminati, perseguitati e uccisi in quegli anni. Serve a ricordare che ogni giorno esistono tanti tipi discriminazione verso chi sembra diverso da noi. Discriminazioni spesso taciute per opportunismo, per comodità. Per indifferenza.

Lo scorso 27 giugno, gli architetti milanesi si sono scomodati e hanno voluto fare la differenza: hanno ricordato in una bellissima serata i nomi dei professionisti “di razza ebraica” iscritti all’albo. “Ad evitare situazioni equivoche”, si legge nella corrispondenza di regime del 1939, se ne chiedeva conto. L’obiettivo era la loro radiazione, primo passo per la loro ‘espulsione’ dalla società. E dalla vita.

La ‘cancellazione’ avvenne, appunto, il 29 giugno 1939. Si prescriveva la totale cessazione di qualsiasi prestazione professionale da parte di cittadini di “razza ebraica” e si garantiva la possibilità ai clienti non appartenenti alla “razza ebraica” di revocare l’incarico conferito prima della cancellazione dall’albo.
Il Direttorio del Sindacato interprovinciale Fascista Architetti Milano procedette alla eliminazione dall’albo di 12 colleghi. In ordine alfabetico:

Andrea Benko, Giorgio Cavaglieri, Anatolio Dikanski, Manfredo D'Urbino, Giacomo Eugenio Faludi, Vito Latis, Arrigo Mieli, Michele Mosè Lkrikunetz, Berysz Opoczynski, Alessandro Rimini, Ernesto Nathan Rogers, Nina Livia Viterbo.

Alcuni di loro riuscirono a lavorare nell’anonimato e in clandestinità, altri emigrarono. Qualcuno fu deportato. Qualche collega riuscì a tornare a lavorare al termine del secondo conflitto mondiale. Di taluni non si ebbe più notizia.

Alla serata che ricordava gli ottant’anni da quella data, hanno partecipato amici, parenti, politici, architetti, conoscenti, studiosi, alternando letture d’autore di brani, passaggi e lettere a ricordi, testimonianze e musiche dedicate. Il video è disponibile sulla nostra pagina Facebook.

Per non dimenticare. Per non girarsi dall’altra parte. Per non fingere di non sapere.

 

 

 

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