Dal 14.03.2018 al 25.11.2018
Il 26 maggio è stata inaugurata la 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, a cura di Yvonne Farrell e Shelley McNamara. Gli architetti, grazie alla convenzione in atto, hanno diritto a uno sconto sull’ingresso
È stata inaugurata sabato 26 maggio FREESPACE, la 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (16 maggio- 25 novembre), curata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara, vincitrici nel 2012 del Leone d'Argento alla Biennale e fondatrici dello studio Grafton Architects di Dublino, firmatario, tra l'altro, del progetto dell'Università Luigi Bocconi di Milano.
Alla luce della convenzione in atto tra la Fondazione La Biennale e il CNAPPC è prevista una tariffa speciale sul biglietto giornaliero di ingresso alla mostra pari a 22 euro anzichè 25 per tutti gli iscritti che presenteranno la tessera d'iscrizione all'Ordine presso le biglietterie delle sedi espositive. Maggiori informazioni qui.
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Come spiega il presidente della Biennale, Paolo Baratta, questa sedicesima edizione pone al centro dell'attenzione la questione fondamentale dello spazio, della qualità dello spazio, dello spazio libero e gratuito.
La mostra punterà ad avere un forte impatto sul visitatore, favorendone il coinvolgimento attivo; presenterà al pubblico insegnamenti, spunti di riflessione, esempi, proposte, elementi di opere che esemplifichino le qualità fondamentali dell'architettura ponendo l'accento sul senso di umanità e generosità propri del FREESPACE: uno spazio “libero” capace di rivelare la complessità, la diversità, la specificità e la continuità di un’architettura che deve essere sempre più ispirata alle persone, al luogo, al tempo, alla storia, alla cultura di ognuno. Si rifletterà sulla capacità dell’architettura di fornire spazi liberi e complementari anche nelle condizioni più restrittive.
A proposito del significato della parola FREESPACE le curatrici hanno spiegato: "Il tentativo di tradurre il significato della parola FREESPACE, speriamo che possa dischiudere il 'dono' che l'invenzione architettonica ha la potenzialità di elargire con ogni progetto. [...] La nostra speranza è che la parola FREESPACE ci permetta di sondare le aspirazioni, le ambizioni e la generosità dell'architettura."
La Biennale 2018 si articolerà tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale e includerà 71 partecipanti, ai quali saranno affiancati i 28 partecipanti delle due sezioni speciali: Close Encounter, meetings with remarkable projects che presenterà lavori che nascono dalla riflessione sui progetti del passato, e The Practice of Teaching, che raccoglierà alcuni lavori scelti nell'ambito dell'insegnamento.
Sono 7 i paesi presenti per la prima volta alla Biennale Architettura: Antigua & Barbuda, Arabia Saudita, Guatemala, Libano, Mongolia, Pakistan, e Vaticano (con il "Padiglione diffuso" sull’Isola di San Giorgio Maggiore, curato da Francesco Dal Co).
“È stata una rivelazione vedere come architetti provenienti da tutto il mondo abbiano dato risposte così diverse a seconda delle condizioni climatiche e culturali, a seconda delle tradizioni tecnologiche e costruttive. – Hanno precisato le curatrici – Allo stesso tempo è importante notare come al centro della varietà del lavoro dei singoli architetti ci sia un elemento di condivisione, la ‘Terra come cliente’, una componente essenziale del nostro Manifesto.”
Tra i partecipanti di questa sedicesima Biennale segnaliamo: Cino Zucchi, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo e Benedetta Tagliabue, tre dei progettisti italiani invitati; i precedenti curatori Alejandro Aravena, Kazujo Sejima e David Chipperfield; e ancora, Odile Decq, Jeanne Gang, Toyo Ito, Bjarke Ingels, Paulo Mendes da Rocha, Rafael Moneo, Alvaro Siza, Eduardo Souto de Moura e Peter Zumthor.
Il Padiglione Italia sarà curato dall'architetto Mario Cucinella e ospiterà l'allestimento intitolato Arcipelago Italia, dedicato a quella vasta porzione del territorio nazionale investito da fenomeni di spopolamento, invecchiamento e impoverimento della popolazione, abitata dunque solo da un'esigua parte degli italiani. I progetti presentati dimostreranno come, in queste zone percepite molto lontane e totalmente estranee ai centri nevralgici cittadini, l'architettura possa fungere da motore sociale, possa rappresentare il punto di partenza per la rinascita di territori altrimenti destinati abbandono.
Per maggiori informazioni e aggiornamenti rimandiamo al sito www.labiennale.org