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Il futuro ha un cuore antico

Dal 18.10.2016 al 18.11.2016

Città nascosta Milano promuove un ciclo di incontri il cui obiettivo è ripercorrere le vite dei principali protagonisti della scuola di architettura di Milano compresi fra le due guerre

Città nascosta Milano, con il patrocinio del Comune di Milano - Assessorato alla Cultura, il patronato di Regione Lombardia, in collaborazione con Fondazione Albini, Fondazione Achille Castiglioni, Fondazione Studio Museo Vico Magistretti, Studio Origoni Steiner, Museo Bagatti Valsecchi e Expo in Città, la generosa disponibilità di Borsa Italiana, della Galleria d’Arte-Palazzo delle Stelline-Credito Valtellinese, della Triennale di Milano e Triennale Design Museum, in occasione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, promuove il progetto “Il futuro ha un cuore antico. Viaggio sulle orme dei padri del Design”, ideato da Manuela Alessandra Filippi.

Riscoprire i protagonisti che hanno fatto di Milano la capitale del design, per immaginare la città di domani. Un viaggio lungo tre mesi, tra spettacoli teatrali, incontri e visite guidate, alla riscoperta delle figure più importanti della scuola di architettura di Milano della generazione nata fra il 1905 e il 1920. Esponenti di primo piano come Franco Albini, Marco Zanuso, Ignazio Gardella, BBPR (Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto Nathan Rogers), Livio, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Luigi Caccia Dominioni, Albe e Lica Steiner, Ettore Sottsass e Vico Magistretti, senza dimenticare due personaggi chiave in questa storia: Edoardo Persico e Giuseppe Pagano. Protagonisti di una stagione straordinaria della creatività milanese, questi architetti diedero vita a una delle più feconde contaminazioni del Novecento: quella fra produzione industriale in serie e l’ideazione di oggetti d’uso quotidiano in grado di coniugare funzionalità ed estetica. In altre parole, quotidianità come possibilità per comunicare bellezza. Ma “a misura dell’uomo di tram”, come consigliò Edoardo Persico a un giovane Albini. Già, perché per i protagonisti di “Il futuro ha un cuore antico” – animati da un’autentica passione civile – l’architettura fu sempre inscindibile da una dimensione etica, da un’acuta consapevolezza della propria missione sociale e politica. L’iniziativa, intende offrire alla città l’occasione di ripercorrere le orme di questi grandi, riandando alle radici di uno dei suoi tratti più pregnanti. Non solo. Se da un lato “Il futuro ha un cuore antico” – come recita il titolo del progetto, ripreso dal celebre libro di Carlo Levi – intende indagare la storia di quei personaggi che sono stati tra i pionieri di un nuovo modo di intendere e concepire l’architettura che, negli anni, ha portato Milano a diventare la capitale del design, dall’altro conduce necessariamente a interrogarsi sulla direzione verso cui tendono le realtà urbane del XXI secolo. Città che viaggiano proiettate nel contemporaneo con una manifesta attenzione al “riuso”. In questa prospettiva, per Milano si impone come cruciale il tema della riconversione degli scali ferroviari. Una sfida che la città è chiamata ad affrontare fin da ora e su cui Città nascosta vuole partecipare attivamente al dibattito, a partire dal primo degli incontri dell’iniziativa, in cui l’architetto Stefano Boeri presenterà il suo progetto “Il fiume verde”, ma anche attraverso un focus di visite guidate riservato alle stazioni di Porta Genova, di Porta Romana, della Bullona, dello Scalo Farini e delle Varesine.

 

Info e iscrizioni qui: www.cittanascostamilano.it

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