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MUDEC-MUSEO DELLE CULTURE
Anno: 2008 - 2015
Località: Milano, Ticinese
Indirizzo: Via Tortona 56
Destinazione d'uso: Museo
Progettista: David Chipperfield Architects
Attorno a via Tortona, alle spalle dello scalo ferroviario di Porta Genova, nell’arco del Novecento si è sviluppata una delle più importanti zone industriali e artigianali di Milano, incentrata sui grandi stabilimenti della Riva Calzoni, della Osram, della CGE e soprattutto dell’Ansaldo, dove dal 1904 e per quasi un secolo si sono prodotte locomotive, carrozze ferroviarie e tramviarie.
Da vent’anni a questa parte, la chiusura delle fabbriche ha portato a un rapido processo di gentrificazione per cui oggi il “quartiere Tortona” costituisce uno dei poli della città all’avanguardia del design, della moda e della cultura, con numerosi interventi di riuso dell’esistente. Qui, tra l’altro, Pierluigi Cerri ha trasformato nel 2005 la sala delle turbine della Riva Calzoni nella sede della Fondazione Pomodoro (chiusa nel 2011), mentre nell’ex fabbrica Nestlé Giorgio Armani ha progettato e realizzato nel 2015 il proprio brand museum, l’Armani/Silos.
Il complesso dell’Ansaldo, che si estende per 70.000 mq tra le vie Bergognone, Tortona e Stendhal, dopo la sua dismissione nel 1986 è stato acquisito dal Comune con l’obiettivo di destinarlo a servizi culturali. Diversi negli anni Novanta sono stati i progetti e se molti sono rimasti solo idee (la proposta del trasferimento dell’Accademia di Brera), altri sono andati in porto, come la destinazione dei laboratori del Teatro alla Scala e altri spazi per attività creative.
Nel 1999 il concorso per una “cittadella della cultura di rilevanza mondiale”, indetto dalla giunta Albertini, è vinto dall’architetto inglese David Chipperfield. Il progetto, nonostante lunghe vicissitudini legate a questioni burocratiche che ne hanno ritardato l’avvio fino al 2008, e anche di cantiere (che hanno prima portato al disconoscimento della paternità da parte di Chipperfield, e poi a una parziale marcia indietro), è stato compiuto alla vigilia di Expo 2015, come Museo delle Culture-Mudec.
L’esposizione permanente del Mudec consta di 7.000 reperti, a partire dalle raccolte civiche di opere d’arte africane e orientali e dall’America precolombiana (tra cui parte della collezione seicentesca del Canonico Manfredo Settala). Inoltre il museo organizza mostre temporanee dedicate ai temi delle “culture altre”, dell’interculturalità, e delle arti figurative e performative.
Il Mudec occupa un’area di 17.000 mq e si sviluppa su due livelli. Il piano terra, più aperto all’uso pubblico, comprende l’atrio, il bistrot, gli spazi destinati al Forum delle Culture, una biblioteca specializzata, una sala per conferenze, un laboratorio di restauro e uno spazio dedicato all’infanzia e ai giovani visitatori. Da qui parte lo scalone che porta al piano superiore. Attorno alla alta hall centrale di forma organica quadrilobata con pareti rivestite di vetro opalino, si articolano otto volumi prismatici con dimensioni in pianta e alzato diverse fra di loro ma impostate su un modulo quadrato di 1,3 metri di lato, contenenti una sala conferenze e le sale dedicate alle mostre temporanee e alle collezioni permanenti. Queste sono strutturate come spazi completamente oscurati e di massima flessibilità per accogliere esposizioni mutevoli.
L’ingresso all’edificio avviene attraverso una serie di passaggi cadenzati: dalla strada, da cui la struttura museale non è ancora percepibile, a un breve passaggio che conduce alla prima corte interna in cui si scorgono i principali elementi connotanti l’intervento: i parallelepipedi ricoperti di lastre di zinco-titanio delle sale espositive e l’emergenza vetrata della “lanterna” che segna il centro geometrico del complesso.
Come istituzione dedicata ai temi del confronto fra le diverse culture del mondo in rapporto alla contemporaneità, la missione del Mudec è quella di essere «un polo in costante dialogo con le comunità internazionali presenti a Milano, capace di intercettare la pluralità delle culture della città e di restituirne la complessità tra ricerca scientifica, testimonianza storica e interpretazione dell’attualità». In questo senso la presenza del Forum della Città Mondo, istituito dal Comune di Milano nel 2011 invita alla partecipazione delle associazioni che fanno capo alle numerose comunità internazionali presenti nella città e nel territorio.
Luca Basso Peressut