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Anno: 2008 - 2013
Località: Milano, Duomo
Indirizzo: Piazza del Duomo 12, 14 – Milano
Destinazione d'uso: Museo
Progettista: Canali Associati
Il Duomo di Milano è un monumento in continua evoluzione, la cui conservazione è affidata alla Veneranda Fabbrica del Duomo, istituita da Gian Galeazzo Visconti nel 1387 per la costruzione della cattedrale. Fin dalle origini, la Veneranda Fabbrica ha gestito direttamente l’attività estrattiva del marmo presso le Cave di Candoglia, la lavorazione e la posa nei propri Cantieri, conservando documenti e reperti che narrano la storia architettonica e liturgica del monumento.
Il Cantiere Marmisti, con sede in zona Certosa, è il laboratorio dove avviene la lavorazione del marmo per ottenere i conci squadrati, gli elementi architettonici e d’ornato, le sculture e i fregi utilizzati per sostituire gli originali degradati dall’azione del tempo, che qui sono ricoverati. Presso l’Archivio e la Biblioteca sono raccolti, invece, i materiali documentari relativi alla costruzione e manutenzione della cattedrale nei suoi sei secoli di storia, inventariati secondo l’ordinamento di Ettore Verga.
Il progetto di un Museo del Duomo risale alla fine dell’Ottocento, ma si concretizza nel 1953, quando viene inaugurato uno spazio a cura dello studioso Ugo Nebbia, in nove sale situate al piano terreno dell’ala più antica di Palazzo Reale; nel decennio successivo si aggiungono altre dieci sale, aperte al pubblico con un allestimento di carattere storico-cronologico curato da Ernesto Brivio. Nel 2010 il centro viene chiuso, per riaprire nel 2013 dopo un lungo intervento di restauro, con un nuovo allestimento dell’architetto Guido Canali e un progetto di adeguamento impiantistico guidato da Cesare Joppolo.
Come dichiarato dallo stesso Canali, il lavoro di riorganizzazione dell’esposizione è stato condotto principalmente con l’obiettivo di mostrare, oltre alle vicende della cattedrale, anche la storia dell’edificio che ospita il museo; per fare ciò, i progettisti hanno costruito un percorso di visita che comprende “scorci che suggeriscano al visitatore l’antica immagine del Palazzo”. Il restauro ha riportato alla luce numerose porzioni delle strutture di epoca medievale e rinascimentale, con la riapertura di grandi arcate ogivali e il recupero di preziosi dipinti parietali.
Il museo oggi si estende su una superficie di circa 2000 mq e si articola in 26 sale, ordinate secondo criteri tematico-cronologici a formare 14 aree, in cui sono esposti il Tesoro del Duomo, costituito da manufatti di avorio, oggetti di oreficeria e dipinti (secoli V - XIX), e le opere d’arte provenienti dalla cattedrale e dai depositi della Veneranda Fabbrica. Il percorso museografico permette di apprendere le fasi di costruzione e la manutenzione dell’edificio sacro nell’intero corso della sua storia, ma insieme di apprezzare i tratti e l’unicità di manufatti pensati per essere visti a distanza e in una composizione corale.
Le raccolte sono numerose ed eterogenee: oltre alla statuaria, che documenta il passaggio fra l’arte gotica e la cosiddetta “rinascenza lombarda”, vi sono opere pittoriche, arazzi del periodo Borromaico e grandi modelli architettonici, tra i quali domina il “Modellone”, uno spettacolare plastico in legno di tiglio e noce in scala 1:20, commissionato dalla Veneranda Fabbrica nel 1519 a Bernardino Zenale e completato nell’arco di tre secoli.
Il percorso è caratterizzato da slarghi, compressioni e dilatazioni planimetriche e consente al visitatore un dialogo intimo e privato con le opere in mostra. L’apparato espositivo diviene manifesto e possente dove occorre palesare la collocazione o la funzione architettonica dei pezzi, esposti sempre per grandi gruppi, mentre rimane delicato nelle teche in vetro e metallo. Le pareti sono stare rifinite con semplici velature a calce e le pavimentazioni, tolti i marmi utilizzati nel progetto degli anni Sessanta, sono in cemento grigio.
La visita si conclude nella “Sala del Novecento”, dedicata alla quinta porta del Duomo, dove spiccano i due bozzetti vincitori del concorso indetto nel 1950, eseguiti da Lucio Fontana e da Luciano Minguzzi. Con il nuovo allestimento, la “Sala delle Colonne”, che fa parte dell’antico edificio del Broletto non è più parte del percorso museale, ma è stata liberata e riconvertita a spazio polivalente, direttamente accessibile da Piazza Duomo.
Marcella Camponogara