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Luci su San Siro: prosegue il confronto tra gli architetti e le istituzioni

Prosegue il confronto tra gli architetti e le istituzioni sul tema del nuovo stadio San Siro a Milano. Numerosi gli spunti emersi dal secondo incontro del 12 luglio 2022, promosso dall'Ordine degli Architetti a partire dallo studio d’area voluto dal Comune di Milano.

Dopo il primo incontro di approfondimento sul tema della costruzione del nuovo stadio a Milano, tenutosi il 13 aprile 2022 (qui il video dell'incontro), l’Ordine degli Architetti di Milano ha proposto un secondo approfondimento sull’area di San Siro, a partire dallo studio d’area voluto dal Comune di Milano, per proseguire il confronto sul quadrante tra gli architetti e le istituzioni, con un coinvolgimento diretto dell'amministrazione. 

Lo studio d’area sulla zona di San Siro mette al centro un ragionamento esteso a una porzione di città più importante, che sarà uno dei luoghi della rigenerazione urbana di Milano – ha affermato Caterina Martini, Consigliere dell’Ordine degli Architetti di Milano introducendo la serata. Si parla di spazi pubblici, di trasformazioni urbane, cambi d’uso, attraversamenti e ricuciture cittadine, tutti temi indubbiamente cari all’Ordine.” 

In apertura sono stati presentati alcuni progetti in essere nell’area. Il primo progetto affrontato è stato il PINQUA per il quartiere San Siro, descritto da Giulia Ragnoli – Assessorato alla casa e piano quartieri del Comune di Milano - che ha approfondito il piano di rifunzionalizzazione e valorizzazione del mercato Selinunte, con esempi nazionali e internazionali di possibile ispirazione per la sua trasformazione. Marco Muscogiuri di Alterstudio partners ha presentato il progetto del Centro Culturale di Via Paravia presso Cascine nuove, promosso dalla Fondazione Terzo Luogo e accompagnato da un percorso di progettazione partecipato, in cui gli elementi principali sono una biblioteca, servizi per l’infanzia e laboratori di comunità. Sottolineati su entrambi i progetti da Paolo Galuzzi, discussant della serata, il valore della ricerca di nuovi scenari di uso e di economie alternative, l’attivazione di reti di persone e la riqualificazione degli spazi, ingredienti essenziali per un progetto di rigenerazione urbana.

Il tema centrale che propone lo studio d’area è anche un cambio di scala. La città non è fatta solo da grandi edifici collocati da qualche parte, ma è un tessuto di relazioni, un’area ben più vasta in cui ci sono questioni sociali ed economiche e un sistema di relazioni complesse – ha annotato Maurizio Carones, Vicepresidente della Fondazione dell'Ordine, che ha moderato la serata. Fondamentale resta in questo quadro il ragionamento alla scala metropolitana.

L’Assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi è intervenuto sottolineando come il Mosaico San Siro sia stato inteso come pilota per orientare futuri interventi per progettare la Milano di prossimità. Alessandro Alì, che per Centro Studi PIM ha collaborato alla realizzazione dello studio, ha portato una sintesi degli elementi di conoscenza demografica e abitativa del quadrante che hanno ispirato anche il nome dato allo studio, il tema dell’accessibilità di alcuni servizi e i cinque profili con cui si è provato a definire San Siro tra cui città giardino, città di strade, città dei recinti, città solidale e città fuori scala. 

Matteo Motti dell’Assessorato alla Rigenerazione ha concluso la presentazione dello studio presentando le azioni per orientare la rigenerazione dell’area tra cui la valorizzazione delle aree verdi, l’attivazione degli spazi pubblici e la rifunzionalizzazione del patrimonio esistente e gli specifici progetti nel quartiere ERP, in via Rospigliosi, in via Caprilli e Quarto Cagnino.

Lo studio d’area resta per il Comune un punto di partenza per un lavoro che proseguirà nel territorio con gli stakeholders sui 12 interventi identificati, il cui costo complessivo è stato stimato in circa 60 milioni di euro. Paolo Galuzzi ha sottolineato in chiusura della serata l’utilità dello studio d’area per comunicare la regia pubblica della rigenerazione e che si pone come uno strumento aperto, che segue le trasformazioni in essere. “Questo studio d’area è il tassello mancante tra il Pgt e le proposte di intervento puntuale, mostra un’idea di come l’amministrazione si immagina quella porzione di città – conclude Federico Aldini, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Milano - e potrebbe essere uno strumento utile anche per orientare i processi di rigenerazione urbana in altre zone di Milano o ad aree più vaste che interessano la scala metropolitana come ad esempio MilanoSesto”.

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