Dal 05.02.2018 al 05.03.2018
In vigore il D.M. 560 del 1 Dicembre 2017 che stabilisce le modalità e i tempi di progressiva introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture
E' entrato in vigore il 22 gennaio 2018 il Decreto Ministeriale n. 560 del 1 dicembre 2017 che stabilisce le modalità e i tempi di progressiva introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, in attuazione dell'art. 23, comma 1, lettera h del D.Lgs 50/2016 e s.m.i. Codice dei contratti pubblici.
Cosa comporta l'entrata in vigore del decreto?
La pubblicazione del DM 560/2017 non prevede, ad oggi, l'obbligatorietà del ricorso alla tecnologia BIM, la quale infatti diventa effettiva con gradualità dal 1° gennaio 2019. Secondo quanto disciplinato dall'art. 6 del Decreto, le Stazioni Appaltanti richiedono, in via obbligatoria, l'uso di metodi e strumenti elettronici secondo la seguente tempistica:
- 1° gennaio 2019 per i lavori complessi reIativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro;
- 1° gennaio 2020 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 50 milioni di euro;
- 1° gennaio 2021 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro;
- 1° gennaio 2022 per le opere di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all'articolo 35 del codice dei contratti pubblici;
- 1° gennaio 2023 per le opere di importo a base di gara pari o superiore a 1 miIione di euro;
- 1° gennaio 2025 per tutte le opere.
Fino a tali scadenze il ricorso alla tecnologia BIM negli appalti pubblici rimane facoltativo. Il Decreto disciplina quindi modalità e tempistiche per l'utilizzo di strumenti elettronici di modellazione per l'edilizia e le infrastrutture, ma è importante sottolineare che tale utilizzo è subordinato all'adozione, da parte delle Stazioni Appaltanti, di un piano di formazione del personale, un piano di adeguamento e acquisizione degli strumenti hardware e software in dotazione alla Pubblica Amministrazione e un piano di controllo e gestione dei dati e di gestione dei conflitti.
Nel processo di acquisizione, gestione e organizzazione dei dati - condivisi e accessibili a tutti gli attori del progetto - le stazioni appaltanti utilizzano piattaforme interoperabili a mezzo di formati aperti non proprietari.