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Perchè gli ex Scali Milanesi non siano ostaggio di giochi preelettorali

Dal 16.12.2015 al 21.12.2015

Un intervento di Leopoldo Freyrie, a nome del Consiglio Nazionale, a che non si interrompa il positivo processo di accordo per l'avvio di opere di rigenerazione urbana nelle aree degli ex scali ferroviari, grandi occasioni per il tessuto consolidato della città

Milano, 15 dicembre 2015. “I giochi politici preelettorali non affossino una bella e utile operazione di rigenerazione urbana quale è quella prevista per gli ex Scali Milanesi che riguarda non solo  lo sviluppo urbanistico di oltre un milione di metri quadrati della metropoli, ma che può essere di esempio e punto di partenza per interventi, all’insegna del Riuso,  anche  nelle altre città del nostro Paese.”

Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

“L’ “Accordo” previsto per questa vasta area può, infatti, aprire una nuova fase per fondamentali trasformazioni che riguardano innanzitutto la vita dei cittadini e che possono rappresentare stimolanti sfide per la città e per il suo rilancio. Ma, può aprire anche una nuova fase - se esportato in altre realtà - nell’approccio agli interventi sul territorio, così come da tempo auspicano gli architetti italiani”.

“Quello che si configura come il più  grande processo di rigenerazione urbana in Italia che coniuga  il riuso con lo stop al consumo di suolo e che per la prima volta, per un così importante intervento,  ha previsto  un “debat public”, nel rispetto delle esigenze espresse dalla cittadinanza sul fabbisogno di spazi pubblici, non può essere oggetto di mere operazioni pre-elettorale che vanno a tutto discapito dei cittadini”.

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