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POSsibile?

Dal 09.04.2014 al 09.05.2014

A seguito del ricorso del Cnappc, il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospendere l’obbligo per imprese e professionisti di accettare le carte di debito per pagamenti oltre i 30 euro

A seguito del ricorso del Cnappc, con l'Ordinanza 1932 del 30 aprile 2014, il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospendere l’obbligo per imprese e professionisti di accettare le carte di debito per pagamenti oltre i 30 euro, proposta dal Consiglio Nazionale degli Architetti (Cnappc).

Tar su POS, Architetti: "negata solo la sospensiva, noi non demordiamo, attendiamo il giudizio di merito" "è solo una gabella pagata alle Banche"

Roma, 5 maggio 2014. "Riconfermiamo in tutto e per tutto le nostre posizioni: l'obbligo di utilizzo del POS da parte dei professionisti dal prossimo 30 giugno nulla ha a che fare con i principi di tracciabilità dei movimenti di denaro, realizzabili semplicemente con il bonifico elettronico configurandosi, invece, come una vera e propria gabella medioevale impropriamente e ingiustamente pagata a un soggetto privato terzo, le Banche, che - oltretutto - non svolgono alcun ruolo, nel rapporto tra Committente e Professionista".
"Come attesta la stessa Banca d'Italia nello studio "I costi sociali degli strumenti di pagamento in Italia" la sacrosanta tracciabilità dei pagamenti si ottiene con il "bonifico STP" ovvero il bonifico elettronico, che costa la metà e non ha costi fissi; peraltro nel nuovo Codice Deontologico l'evasione fiscale comporta un procedimento disciplinare e, ove dimostrato, la sospensione o la cancellazione dall'Albo".

Così Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti commentando l'Ordinanza con la quale il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva del Decreto del Ministero dello sviluppo economico proposto dal Consiglio Nazionale che imponeva l'obbligo per imprese e professionisti di accettare le carte di debito per pagamenti di importo superiore a 30 euro.

"Non ci fermeremo certo di fronte a questa Ordinanza - per noi ingiustificata - che si limita a non concedere la sospensiva al Decreto ministeriale: sono sicuro che quanto i giudici amministrativi entreranno nel merito del provvedimento che abbiamo impugnato sapranno cogliere tutti quei profili di sua illegittimità che noi abbiamo con dovizia di argomentazione evidenziato in questa prima fase della nostra battaglia: una battaglia contro l'evasione fiscale tanto quanto contro l'illegittimo vantaggio economico ai soggetti privati quali sono gli Istituti Bancari".
 

Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori comunica che ha presentato il 28 marzo 2014 ricorso al Tar contro l’obbligo - per i professionisti - di dotarsi, entro il 30 giugno prossimo, di un POS per l’incasso delle parcelle professionali. “Non possiamo accettare - sottolineano gli architetti italiani - una imposizione meramente vessatoria per tutti i professionisti italiani che nulla ha a che fare con i principi di tracciabilità e di trasparenza dei movimenti di denaro, realizzabili attraverso altri strumenti, quali ad esempio il bonifico elettronico. Si tratta, invece, di una vera e propria gabella dal vago sapore medioevale del tutto ingiustamente ed ingiustificatamente pagata alle banche”.

“Il Governo - continuano - scandalosamente sordo ai nostri inviti a rimuovere l’obbligo di utilizzo del Pos dalla disciplina attuativa del Decreto Sviluppo sembra proprio non voler comprendere la difficile situazione in cui si trovano i professionisti italiani costretti ora a dover sostenere ulteriori costi” . "Il peso dell’imposizione fiscale e previdenziale sulle attività professionali, che nel nostro Paese è tra le più altre al mondo, da un lato, e, dall’altro, l’interruzione del credito da parte delle banche, stanno mettendo letteralmente in ginocchio il mondo professionale sul quale, invece, si dovrebbe puntare per perseguire l’obiettivo di agganciare la ripresa ed uscire dalla crisi: ecco perché siamo costretti a questo passo, certi come siamo che la Magistratura amministrativa saprà riconoscere la validità delle nostre argomentazioni”. 21 del decreto interministeriale  "Definizioni e ambito di applicazione dei pagamenti mediante carte di debito", firmato dal Ministro dello Sviluppo economico Zanonato di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze Saccomanni, l’obbligo di accettare carte di debito per i pagamenti di importo superiore ai 30 euro, sia per le transazioni con le imprese per l’acquisto di beni e servizi sia per i professionisti.
Il provvedimento, che da' attuazione all’art. 15 del D.L. n. 179/2012 (“Decreto Crescita 2.0”), fino al 30 giugno 2014 varrà solo per le attività commerciali o professionali aventi un fatturato superiore a 200 mila euro, con riferimento a quello dell’anno precedente. Nel frattempo si individueranno criteri di gradualità e di sostenibilità per l’entrata in vigore della norma. Potranno infatti essere definite attraverso un ulteriore decreto le modalità di adeguamento per i soggetti con fatturato inferiore a 200 mila euro inizialmente esclusi, con la possibilità di fissare nuove soglie minime di importo e nuovi limiti minimi di fatturato. Si è parlato anche della possibilità di estendere l’obbligatorietà di pagamento agli strumenti basati su tecnologie mobili.

Di seguito quanto stabilito dal Consiglio dell'Ordine di Milano nella seduta di giovedì 9 gennaio 2014.
Il Consiglio dell’Ordine di Milano nella seduta di giovedì 9 gennaio 2014 ha sottoscritto la posizione espressa dal Consiglio Nazionale che, attraverso un parere legale espressamente richiesto, denuncia come incostituzionale l'obbligo per i professionisti di dotarsi di POS.
Secondo la legge 221/2012, per importi superiori a 30 euro i professionisti dovrebbero infatti accettare pagamenti solo con bancomat. Comunque sia, in attesa delle Norme Attuative, fino al 30 giugno 2014 saranno in obbligo solo quelli che hanno un fatturato sopra i 200mila euro, in attesa del parere della Banca d'Italia, che definirà  le regole per l’attuazione dell’obbligo. Successivamente al 30 giugno un nuovo decreto fisserà le regole per tutti.

Secondo tale Legge la norma dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2014. Ma il decreto attuativo, dopo il via libera della Banca d’Italia, che per altro nel parere citato dai legali non riconosce alcun obbligo a fronte della tracciabilità con i tradizionali bonifici o assegni, dovrà essere esaminato dal Ministero dell’Economia. È quindi improbabile che arrivi in Gazzetta entro il 2013.

Non è esclusa dunque la proroga dell’entrata in vigore, già proposta e respinta nelle ultime settimane per due volte, alla Camera e al Senato, sollecitata a viva voce dal CNA, di cui proponiamo il comunicato stampa. Qui il parere legale

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