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Incontro pubblico per l'Ex Enel

Dal 09.12.2012 al 11.12.2012

Dopo un anno ecco le novità sull'area che diede inizio alla discussione sulla bellezza in città. Lunedì 10 dicembre ore 18 incontro alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini per discuterne

Dopo un anno di discussioni, iniziative e progetti, come documentato dalla nostra sezione di Milanochecambia in merito alle trasformazioni proposte, ecco le novità sull'area che diede inizio alla discussione sulla bellezza in città da parte di alcuni intellettuali milanesi, un tentativo di discutere dalla base con la nuova Amministrazione scelte che sia pur ineccepibili sul piano formale, poco avevano a che vedere con scelte dedicate alla qualità urbana cittadina.
Dopo tali iniziative, la proprietà ha promosso un concorso e alcune sostanziali modifiche del progetto, come documentato più sotto.
Il comitato propone un incontro di confronto riguardo quanto fin qui fatto, con la presenza oltre che dei firmatari, di Salvatore Settis, Lunedì 10 dicembre alle ore 18 presso la Fabbrica del Vapore.
Di seguito quanto apparso sulle pagine del corriere di Milano di domenica 9 dicembre 2012.

Caro Direttore, abbiamo apprezzato l'articolo apparso lunedì scorso (Alberi, getti d'acqua e design) a firma di Armando Stella. Il pezzo era dedicato all'area prospiciente il Cimitero Monumentale (chiamata ex-Enel), investita da un progetto di edificazione assai discutibile.
Grazie infatti alla nostra propositiva passione civile abbiamo rimesso in gioco quel progetto da tutti poco amato, innescando un processo virtuoso. Con un'azione popolare si è portata all'attenzione della Amministrazione comunale, e della cittadinanza, la pochezza di un progetto, e nel corso di quest'anno il Comune ha risposto positivamente convincendo la proprietà a indire un concorso per la valorizzazione di questi spazi. Il progetto in questione era eredità della precedente amministrazione, la giunta Moratti, ma in modo inerziale avallato anche dalla giunta Pisapia.

Come gruppo di cittadini che amano la loro città abbiamo suggerito una visione globale del progetto, dal momento che l'area in fondo a via Bramante, è stata suddivisa in tre parti, con tre diversi proprietari, senza una visione urbanistica unitaria, come è tipico della rendita fondiaria nella città di Milano. Il nostro intervento, recepito dalla Amministrazione ha avuto un esito parziale, ma importante, e il concorso ha migliorato la qualità dello spazio pubblico. A fianco al concorso abbiamo trovato la generosa e intelligente disponibilità della Cooperativa delle Acli, che costruirà appartamenti di edilizia convenzionata e che ha cambiato il progettista incaricato, fornendo un nuovo e più interessante disegno del suo edificio prospiciente via Procaccini, di fronte al Monumentale. Tuttavia nonostante il successo di aver ripensato lo spazio aperto al pubblico, restano irrisolti i problemi di fondo di questo luogo: due dei tre edifici previsti nella zona — un albergo e un edificio residenziale, entrambi di nove piani, decisamente fuori scala — non hanno alcun progetto o disegno, neppure un rendering, che ci faccia intuire come saranno, il loro ingombro, chi li costruirà, con quale carattere o qualità architettonica. Questo perché le operazioni immobiliari sono ancora gestite come compravendita di terreni, come interventi commerciali, e non come progettazione di spazi, relegando le questioni architettoniche a fatti mercantili.

Ed è proprio riguardo a questo problema che abbiamo invitato il quartiere e la cittadinanza a un confronto pubblico con Salvatore Settis, (domani alle 18, Fabbrica del Vapore) che su questo argomento ha pubblicato di recente un libro di forte impatto culturale, Azione popolare (Einaudi). Tutta la vicenda dell'area ex Enel è la dimostrazione che la democrazia è anche discutere in modo trasparente delle cose, pubblicamente e con spirito costruttivo. Per cooperare dialogando, partecipando. Nel nome dello stesso amore per Milano che ci accomuna.

Marco Belpoliti, Gianni Biondillo, Marco Biraghi, Paola Lenarduzzi, Roberto Marone, Luca Molinari, Alberto Saibene


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