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Ddl difesa del suolo

Dal 01.10.2012 al 02.11.2012

Segnaliamo dal Consiglio Nazionale Architetti un comunicato in merito al disegno di legge sulla difesa del suolo

Segnaliamo dal CNAPPC un comunicato in merito al disegno di legge sulla difesa del suolo; dal Consiglio Nazionale, “soddisfazione per l’iniziativa, manca però approccio organico”

Roma, 17 settembre 2012.
“Esprimiamo soddisfazione per l’iniziativa legislativa del Governo volta a limitare il consumo dei suoli agricoli che traccia la strada per un intervento di contenimento nell’uso dei suoli liberi, da tempo invocata dagli architetti italiani: altrettanto
importante è la norma secondo la quale i fondi degli oneri di costruzione devono essere destinati agli spazi pubblici e ai servizi e non alle spese generali e generiche dei Comuni che, in questo modo, non saranno più indotti a fare cassa autorizzando costruzioni isolate in un deserto di strade, servizi e negozi”.
Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. “Auspichiamo, però che - in sede di approvazione del DDL da parte del Parlamento - vengano superati alcuni limiti presenti nella iniziativa, come quello che riserva la proposta di contenimento del consumo di suolo ai soli terreni agricoli, dimenticando quelli non coltivati; occorre, poi, incentivare con maggior forza il riuso dei terreni già urbanizzati e delle costruzioni esistenti, penalizzando fiscalmente gli interventi in suoli liberi”. “Gli architetti italiani – continua il Consiglio Nazionale - sollecitano Governo e Parlamento a realizzare interventi legislativi più coordinati, finalizzati alla rigenerazione urbana e dei territori, perché iniziative positive come questa – senza un approccio organico e se non collegate alle politiche di risparmio energetico, al Piano per le Città, alla messa in sicurezza del patrimonio edilizio e monumentale esistente - rischiano di essere ben poco efficaci.”. “L’invito è quello di elaborare e di realizzare un Programma Nazionale di Rigenerazione Urbana Sostenibile, come quello proposto dagli architetti italiani che prevede una strategia di valorizzazione del territorio unitaria e complessa, per poi verificare le integrazioni, le correzioni di leggi e di regolamenti alla luce degli obiettivi generali”.

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