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Il paese che non c’è

Dal 14.02.2012 al 25.03.2012

Giornate di studio accompagnate dalla mostra “ L’Albero della Sostenibilità”, rassegna cinematografica e letture. il 24 marzo presso Teatro Paolo Pini, Milano

Il Paese che non c’è
Ripartire dai  “margini”, un ruolo possibile per i  dis-abitati di ieri e di oggi
Giornate di studio accompagnate dalla mostra “ L’Albero della Sostenibilità”, rassegna cinematografica e letture
A cura di  Silvia Passerini, Antonella Tarpino, Alberto Saibene

24 marzo 2012
Teatro Paolo Pini, Via Ippocrate 45- Milano

1 aprile  2012, 
“Fa’ la cosa giusta”. Fieramilanocity. Milano.
Teatro Basilica di S. Simpliciano -Milano

Promossa da “Associazione Thara Rothas” e Dis-Abitati
in collaborazione con “Fondazione Nuto Revelli” e “Terre di Mezzo street magazine”

Con il Patrocinio
Regione Lombardia, Ordine degli Architetti , Pianificatori,Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano

Partecipano 
Università della Calabria, Università “La Sapienza” di Roma,  Comunità Provvisorie, Recosol, Comitato Cascine Milano  2015, Comieco, Legambiente, Saveart, Il Teatro della Fragola,

“..rintracciare, cogliere, interrogare i segni della vita e della memoria non già nei luoghi abitati e vissuti, pieni di gente, ... ma in maniera paradossale proprio là dove i luoghi sembrano finiti, la vita cessata. Ritrovare i semi della vita proprio là dove l’uomo ha rischiato e rischia di smarrirsi, perdendo i suoi luoghi e il rapporto con essi….. Ho pensato di suggerire come ogni abbandono comporti una ricostruzione, ogni scomparsa, pure drammatica e dolorosa, preluda a una nuova presenza.” 
(testi da: Vito Teti, “Il senso dei luoghi”, Donzelli Editore, 2004)

Margine come…..  Estremità
L’estremità la marginalità territoriale come quella sociale e civile.
“ I margini dei margini”.

I margini territoriali hanno un volto sempre diverso ma una stessa anima, ognuno nasce e si configura nella sua eccezione ma l’essenza della propria  marginalità resta sempre uguale all’altro,   anzi  uguale  a  tutti gli altri.

I“margini ”  e il “centro”, incondizionatamente in relazione.
Un grande disequilibrio, ma anche un grande smarrimento fra loro, frutto delle contraddizioni  dello sviluppo.
I 60anni trascorsi di storia politica e sociale ci insegnano che è necessario dare una lucida interpretazione ai fatti, individuando nei margini una possibilità di ruolo da tempo negato. Per guardare al futuro è necessario osservare criticamente  il centro e scoprire il futuro possibile nei margini.

Nel 2007 vengono segnalati  in Italia 2.831 Comuni a “disagio insediativo” ossia a rischio di desertificazione. 

Si rende necessario fermare  tale processo e, al tempo stesso, salvaguardare il patrimonio quale “essere” architettonico, paesaggistico e ambientale.
Un grande patrimonio, ma anche un’importante risorsa.

Che senso ha continuare ad occupare altra superficie dove esiste un patrimonio in-abitato?
Che senso ha concentrarsi in agglomerati congestionati per abbandonare un intero “Belpaese”?
Quale politica cieca può non essersi accorta di tale risorsa disponibile?

Ripartire dai “margini”, significa guardare al futuro, a quel futuro “globale” al quale oggi, con sempre più urgenza, siamo chiamati a rispondere.

Referenti progetto
Arch. Silvia Passerini
338.6278676
“Associazione Thara Rothas”, etica e cultura materiale
Via Lovanio 4
20121 Milano
www.thararothas.com

Dott. Alberto Saibene, Lo Straniero - Milano
333.2807396

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