Caricamento...

Architetture di servizio del sito Expo Milano 2015

Dal 24.01.2012 al 24.02.2012

Riportiamo la lettera indirizzata al Sindaco Pisapia sottoscritta dal nostro Presidente insieme ai rappresentanti di altri Ordini

Vi proponiamo la lettera indirizzata al Sindaco Giuliano Pisapia sottoscritta dal nostro Presidente Daniela Volpi insieme a:
Leopoldo Freyrie, Presidente del CNAPPC
Stefano Calzolari, Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Milano 
Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri
Paolo Ventura, Presidente della Consulta Regionale degli Ordini degli Architetti P.P.C.

Milano, 23 gennaio 2012

Egregio Sindaco,
come pensiamo Lei sappia, sono alcuni mesi che Le scriviamo per chiederle un incontro affinché, nella sua veste di commissario straordinario di Expo, Lei possa esprimersi sulla proposta che, dopo 10 mesi di lavoro congiunto, abbiamo messo a punto per rispondere alla richiesta di collaborazione di Società Expo sulla definizione dei bandi che dovranno concretizzarsi nella realizzazione di quelle architetture e di quelle opere di ingegneria che nel 2015 diverranno, insieme con l’organizzazione degli eventi, l’immagine di Milano nel mondo.
Non Le riassumiamo tutta la vicenda, alla quale ha dato ampio riscontro anche la stampa, perché siamo certi che Lei, così come tutti i destinatari delle nostre lettere, ne sia a conoscenza e che la sua mancata risposta sia sostanzialmente dovuta ai molti impegni che la sua carica comporta. Non vogliamo pensare che il suo, e vostro, silenzio sia dovuto alla mancanza della volontà politica di affrontare il tema  della costruzione di un nuovo assetto normativo tale da lasciare nell’Italia e nel mondo l’immagine di una città che finalmente investe nei suoi spazi pubblici e che riserva le sue risorse anche alla qualità dell’architettura, al riconoscimento della professionalità, alla trasparenza delle procedure, alla partecipazione dei giovani.
Questa lettera riguarda tuttavia un altro argomento, che fa sempre parte dei concorsi Expo, concorsi che continuiamo a ritenere una insostituibile occasione per promuovere la qualità dell’architettura e contribuire concretamente all’avvio di una nuova stagione di trasparenza e di partecipazione nei confronti della collettività e dei cittadini, promessa che era stata uno dei punti di forza della sua vittoriosa campagna elettorale.
Poco prima di Natale è stato pubblicato il bando per un Concorso di idee per la “ Realizzazione delle architetture di servizio del sito Expo  Milano 2015”. Bando che, qualora lo si consideri dimenticando tutto quello che l’ha preceduto, potrebbe anche essere accolto con un certo favore.
Purtroppo le scelte da Voi fatte non ce lo permettono, essenzialmente per due ragioni: la prima è che questo bando non può che essere inteso, nostro malgrado, come un modo per “accontentare” i professionisti (e gli Ordini professionali) esclusi di fatto dalla partecipazione a tutti i bandi relativi agli edifici di una certa importanza, e ai quali sarà riservato questo unico concorso, che, nonché marginale, ci sembra davvero poco significativo e di nessun interesse per il futuro dell’area. La seconda ragione è che il bando stesso, mai sottopostoci in bozza come sempre promesso, contiene alcune condizioni inaccettabili rilevate dalle nostre commissioni bandi e che di seguito le elenchiamo.

10. Svolgimento della procedura: generalità
La Commissione giudicatrice, pur se non riportata nominalmente nel bando, andrebbe comunque descritta nella sua composizione. In particolare, tenendo conto delle disposizioni di cui agli artt. 106 e 84 del D.Lgs. 163/2006, andrebbero specificate nel bando le informazioni inerenti il numero e la qualifica dei componenti, nonché le modalità della loro designazione per quanto concerne le categorie di cui al comma otto del menzionato art. 84.

12. Svolgimento della procedura: valutazione delle proposte ideative
Il bando dovrebbe fornire indicazioni in merito ai tempi e alle modalità di svolgimento dei lavori della Commissione giudicatrice. In particolar modo andrebbe specificato che, in quanto collegio perfetto, la Commissione potrà operare solo con il plenum dei suoi componenti (cfr. Consiglio di Stato, Sentenza n. 324/2004).

13. Premio e rimborsi spese
Quanto previsto al punto 13.1 riguardo al successivo incarico di “supervisione artistica” appare anomalo, oltre che poco chiaro.

15. Clausole finali
La previsione di cui al punto 15.1 non trova riscontro in alcun riferimento normativo. Permanendo per la stazione appaltante la possibilità di far luogo, nell’esercizio del potere di autotutela, all’annullamento della procedura, l’apposizione nel bando di tale clausola appare inopportuna, tendente solo a disincentivare la più ampia e qualificata partecipazione al concorso.
Analoga considerazione può essere riferita anche al contenuto del punto 15.2, la cui eventuale applicazione dovrebbe essere almeno vincolata al parere della Commissione giudicatrice, come specificato per quanto concerne il punto 15.3.
Quanto previsto al punto 15.4 andrebbe integrato con un riferimento alle norme in materia di tutela del diritto d’autore.
In riferimento alla possibilità per la stazione appaltante di apportare modifiche al progetto vincitore, prevista al punto 15.6 si precisa che variazioni sostanziali della proposta ideativa necessiterebbero del consenso del relativo autore.

Inoltre, al punto 8. BUSTA B: documentazione tecnica
In merito agli elaborati di cui alle lettere c), d) ed e), non viene specificato il formato delle tavole richieste.
Per quanto concerne il contenuto della lettera f), appare opportuno porre l’accento sulle difficoltà legate alla reale conservazione dell’anonimato dei file, per i quali risulta spesso possibile risalire ai relativi autori (si veda al riguardo: TAR Napoli, Sez. II, 24 marzo 2006, n. 3177). Si suggerisce di prevedere la consegna del supporto digitale nella busta relativa alla documentazione amministrativa o, in alternativa, specificare che gli elaborati in formato digitale potranno essere visionati dalla commissione giudicatrice solo ad avvenuta definizione della graduatoria.

Siamo molto spiacenti di quanto è accaduto e di quanto sta accadendo, ma vogliamo sperare ancora una volta che ci sarà data una risposta e che ci sarà concesso un incontro per discutere su questi e su altri argomenti, così come Le ha chiesto anche il Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Leopoldo Freyrie, nella sua ultima del 5 gennaio.

Cordiali saluti

Presidente dell'Ordine degli Architetti PPC della provincia di Milano Daniela Volpi
Presidente del CNAPPC Leopoldo Freyrie
Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano Stefano Calzolari
Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri Armando Zambrano
Presidente della Consulta Regionale degli Ordini degli Architetti PPC Paolo Ventura

Potrebbe interessarti

18.07.2024 Ordine

Chiusura estiva uffici 2024

Durante il periodo estivo gli uffici dell'Ordine e della Fondazione saranno chiusi da lunedì 5 a venerdì 23 agosto compresi.

Scopri di più
18.07.2024 Dibattito Aperto

Stop al "Salva Milano": l'Ordine esprime sconcerto e chiede conferma sui tempi di discussione

In seguito alla battuta d’arresto del cosiddetto “Salva Milano”, che la città di Milano attendeva da mesi, protestano gli architetti milanesi che chiedevano chiarezza sulle vicende legate all'urbanistica dopo le inchieste della Procura. Dopo lo stop in Commissione Ambiente alla Camera e il ritiro degli emendamenti, il sottosegretario Alessandro Morelli ha garantito che il “Salva Milano” rientrerà nel decreto legge infrastrutture. E’ seguita una nota da parte dell’Ordine di Milano sul tema.

Scopri di più
15.07.2024 Dibattito Aperto

Dal confronto sul Salva Casa, una nuova richiesta di chiarezza delle procedure e delle norme: l’Ordine di Milano scrive al CNAPPC

Semplificazione, responsabilità della pubblica amministrazione, ruolo dei professionisti nella rigenerazione urbana, queste le parole chiave dell’incontro organizzato l’11 luglio 2024 dall’Ordine degli Architetti di Milano riguardo il nuovo provvedimento del Governo sulle questioni della semplificazione edilizia e urbanistica, il cosiddetto “Salva casa”. Sul tavolo la questione legata ai cambiamenti mirati ad alleggerire i processi di riqualificazione e quella volta alla valorizzazione economica degli immobili e delle unità immobiliari. Tanti gli ospiti della politica e delle professioni che hanno approfondito il testo e gli emendamenti in discussione, con un accento specifico sulla situazione milanese.

Scopri di più