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Blocco del parcheggio sotto la Darsena

Dal 12.10.2009 al 12.10.2010

da la Repubblica di sabato 10,domenica 11, lunedì 12 ottobre e da Il Corriere della Sera di sabato 10 ottobre. Riqualificazione dell'ambito "darsena"

La Repubblica
12-10-2009
La Darsena simbolo di inefficienza
Fulvio Irace
 
A Milano solo i concorsi d´architettura hanno conservato lo stile roboante della tradizione spagnola, il tono perentorio di quelle "grida" magistralmente descritte nei Promessi Sposi. Era il luglio 2005 quando a conclusione dei lavori della giuria incaricata di vagliare i progetti presentati per la valorizzazione della Darsena, un "editto" del Comune assicurava che il progetto - inserito nell´Accordo di Programma del 3 agosto 2003 tra Comune e Regione Lombardia - sarebbe stato completato entro cinque anni, mentre le prime realizzazioni avrebbero dato i loro frutti già entro due-tre anni. Nel 2009, i cinque anni sono trascorsi e com´è andata a finire è sotto gli occhi di tutti. Dopo un faticoso avvio, il 16 marzo 2006 i lavori sono stati sospesi e la Darsena all´asciutto abbandonata al degrado di un buco nero nel cuore della città.
In Darsena l´iceberg dell´"indecisionismo"
(segue dalla prima di Milano)
Da luogo improprio della movida ad area dismessa, lo specchio d´acqua che meglio testimonia l´originaria vocazione di città-porto di Milano è diventata il simbolo dell´incuria, dell´inefficienza e dell´irresponsabilità che da parecchi decenni continua a influenzare le scelte dell´urbanistica cittadina. Insieme ai cantieri per il parcheggio di Sant´Ambrogio, di piazza XXV Aprile e di piazza Meda rappresenta infatti la punta emergente di un "indecisionismo" gestionale che, come al solito, non ha mai responsabili, al massimo capri espiatori e labirinti normativi. Il Comune dunque fa marcia indietro sul parcheggio alla Darsena e promette la restituzione di un´area "bonificata, verde, riqualificata", mentre rimane pendente il minaccioso contenzioso con le imprese responsabili dei lavori e nuove ipotesi rilanciano la palla avvelenata nel segno dell´Expo 2015, il nuovo luogo comune del destino urbanistico di Milano, il fatidico X factor che consentirà di risolvere miracolosamente tutti i problemi di inquinamento, vivibilità, speculazione. È la "via d´acqua" annunciata dall´assessore Carlo Masseroli come progetto di collegamento della Darsena al sito dell´Expo e di ricongiungimento della Milano del futuro con quella storica di Leonardo.
Se i cambiamenti sono ammissibili e in alcuni casi anche giustificati, la riflessione sul come si prendono le decisioni non può essere sottratta al dibattito pubblico. La decisione di rinunciare ai parcheggi sotto la Darsena è positiva, ma come mai nessuno risponde sull´idea di città sottesa a quel piano - e in larga parte ancora operativa - che tendeva a portare, anziché allontanare, il traffico dal centro? E l´abbandono dell´ipotesi parcheggio inficia il progetto vincitore del concorso del 2005 o al contrario lo valorizza liberandolo da una zavorra del tutto ininfluente rispetto al senso della proposta di sistemazione dell´area? Come membro di quella giuria che riconobbe la validità del progetto proprio per la comprensione del valore storico e ambientale dell´area della Darsena, posso affermare che esso riconosceva il carattere di luogo popolare soprattutto nell´acqua, con l´ampliamento della Darsena verso piazza XXIV Maggio, la restituzione dell´Arco neoclassico come ponte e la formazione di una nuova canalizzazione che riportava la sponda settentrionale alla sua configurazione ottocentesca. Niente a che vedere con la riduzione del progetto al solo tema del parcheggio. È lecito buttare a mare questo patrimonio di riflessioni e cominciare ogni volta da capo? O non bisognerebbe riconoscere che i progetti di lunga durata sono quelli dove si stratificano saperi, conoscenze ed esperienze, non quelli dell´improvvisazione mediatica o del coniglio dal cilindro del prestigiatore di turno?

La Repubblica
11-10-09, pagina 2 sezione MILANO

Darsena, i costruttori non cedono sarà una guerra di carte bollate
Teresa Monestiroli

IL BLOCCO del parcheggio sotto la Darsena potrebbe aprire un braccio di ferro legale tra il Comune e l' impresa che nel 2004 vinse la gara d' appalto per realizzarlo. Una battaglia a colpi di ricorsi e richieste di risarcimento danni che potrebbe penalizzare il quartiere, paralizzando ancora una volta il cantiere. La società Darsena Spa infatti non ha intenzione di retrocedere, anzi si aspetta, come dice il promotore storico del parcheggio Giuseppe Villoresi, che "il sindaco ci convochi per poterle spiegare la situazione perché riteniamo sia stata mal informata", mentre Palazzo Marino vuole al più presto rientrare in possesso dell' area per riqualificarla. "Mi auguro che la decisione del Comune non sia immodificabile - spiega Ezio Pellegrini, presidente dell' impresa - . Altrimenti dovremo difendere i nostri interessi". Come dire, andremo dagli avvocati. Anche perché, aggiunge Villoresi, "i lavori ci sono già costati 14 milioni di euro, oltre al fatto che bloccare tutto ora significa licenziare 40 persone". L' assessore Bruno Simini, risponde: "I legali faranno il loro lavoro. Io sono chiamato a decidere per il bene della città. La Darsena non può più restare in queste condizioni, abbiamo preso l' unica decisione possibile di fronte alla proposta che giace sul mio tavolo. Ripeto, il progetto presentato non può essere accolto. Nonostante le numerose esortazioni, l' impresa continua a presentare riequilibri economici inaccettabili, che non rispettano le regole". Il nodo del contendere è la nuova valutazione presentata dalla società secondo cui dei 700 posti a rotazione oggi si può contare solo su un' occupazione del 40 per cento per 8 ore e non più del 70 per 12 ore (ipotesi del 2003). Il che farebbe cambiare il conto economico. Ma i tecnici comunali contestano questa stima e, di conseguenza, rifiutano i cambiamenti richiesti. Lo scontro dunque è annunciato. Con il rischio che l' impresa non riconsegni il cantiere fino alla fine della causa (se si farà). Ma Palazzo Marino non molla. Tanto che l' assessore all' Arredo Urbano Maurizio Cadeo ha già dato indicazioni agli uffici di lavorare a un progetto di recupero per riportare, come ha chiesto il sindaco, "acqua e verde". Almeno provvisoriamente, visto che per il momento il progetto che vinse il concorso internazionale nel 2004, e che avrebbe dovuto trasformare l' area alla fine dei lavori del parcheggio, sarà accantonato. L' intervento, infatti, costerebbe 20 milioni e fino a quando la Darsena non verrà tolta dal piano urbano dei parcheggi Palazzo Marino non vuole accollarsi questa spesa. Il futuro dell' area quindi è ancora tutto da stabilire. "Il problema parcheggi in zona resta e va affrontato - continua Simini - . Ora faremo un' indagine per vedere se ci sono spazi alternativi vicini". Intanto la Darsena tornerà com' era fino a cinque anni fa, anche se i Comitati dei Navigli chiedono che l' improvviso stop "diventi un' occasione per valorizzare un luogo storico e non solo per riportare acqua verde". Mentre il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino, approfittando dell' inversione di marcia della Moratti, chiede "che venga chiuso anche il cantiere di piazza Sant' Ambrogio, visto che è dimostrato che si può fare". Ma prima di parlare di cosa diventerà l' ex porto milanese, il Comune dovrà fare i conti con l' impresa scaricata dal sindaco. "La notizia è stata un fulmine a ciel sereno - spiega Pellegrini. Da mesi era aperta una discussione con l' amministrazione e mi auguro che si possa ancora lavorare insieme, dal momento che le nostre posizioni non sono poi così distanti. Il Comune non può pensare che dopo 5 anni il progetto resti identico dal momento che abbiamo avuto costi extra di più di 10 milioni di euro". La risposta della Moratti e di Simini però è stata negativa. Non c' è più tempo per trattare.


La Repubblica
10-10-09, pagina 4 sezione MILANO

Stop al parcheggio in Darsena 'La restituiremo alla città'
Teresa Monestiroli

IL COMUNE fa marcia indietro sul parcheggio alla Darsena. Dopo 5 anni di proteste, progetti variati, riunioni e conti economici il sindaco Moratti ha deciso di annullare l' intervento inserito nel 2004 nel piano delle opere prioritarie per risolvere il problema del traffico in città e di revocare la concessione alla società che vinse l' appalto, la Darsena spa. L' area trasformata nella discarica della movida tornerà così al suo aspetto originale. Con l' acqua che scorre e il verde tutto intorno, almeno per ora. Del parcheggio si riparlerà, forse, dopo il 2015. "È arrivato il momento di sanare le quattro ferite aperte in città - ha spiegato il sindaco riferendosi ai quattro parcheggi che hanno accumulato ritardo negli ultimi anni - . La Darsena sarà restituita alla città. Sarà un' area bonificata, verde e riqualificata". "Non potevano aspettare oltre - ha aggiunto l' assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini - dal momento che per ben quattro volte l' impresa ci ha fornito progetti inaccoglibili". Oltre a 300 box per residenti la società aveva chiesto al Comune di prolungare la concessione di 12 anni e alzare le tariffe dei posti a rotazione. Proseguiranno invece gli altri tre parcheggi: piazza Meda verrà aperta in tempo per la Prima della Scala, lo scavo di piazza XXV Aprile terminerà nella primavera del 2011 mentre i lavori in piazza Sant' Ambrogio partiranno entro dicembre per concludersi a fine 2011. In tre casi su quattro, dunque, si procede. Incredula la reazione dei Comitati dei Navigli che da anni sostengono che i 700 parcheggi a rotazione e i 300 box per residenti non solo non avrebbero risolto il problema ma avrebbero rovinato un luogo storico di Milano. "Sembra impossibile che abbiano cambiato idea - commentano i residenti - visto come sono finite le proteste negli altri casi. Ora è il momento di pensare seriamente al futuro di quest' area". "È una grande vittoria di tutti quelli che da anni dicono che quel parcheggio è una follia - dice Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd a Palazzo Marino - . Ora bisogna lanciare un concorso di idee per riqualificare l' area rispettando la sua vocazione storica ed eliminare il degrado di cui sono moralmente responsabili i due sindaci che hanno approvato il progetto". Mentre Enrico Fedrighini, dei Verdi, domanda: "Qualcuno chiederà i danni all' amministratore di condominio?" inteso come Albertini. Una riqualificazione definitiva però ancora non verrà fatta. Il progetto che vinse il concorso internazionale nel 2004 e che doveva ridisegnare la zona alla fine dei lavori del parcheggio dovrà aspettare, perché l' area resta inserita nel piano urbano dei parcheggi. Il che significa che alla fine dell' iter burocratico di revoca della concessione alla Darsena spa - che potrebbe portarsi dietro anche cause legali e richieste di risarcimento - se un privato dovesse presentare un nuovo progetto l' amministrazione potrebbe rifare la gara. E tutto ripartirebbe da capo. Di certo fino al 2015 non si farà nulla, assicurano in Comune. L' Expo, acceleratore di tutte le opere infrastrutturali, in questo caso funzionerà da freno perché dalla Darsena dovranno partire le vie d' acqua. Ma il 2015è lontanoe nel frattempo il progetto potrebbe finire in soffitta.


Corriere della sera
10-10-09 pag. 5

Darsena, stop al parcheggio
Il Comune boccia il progetto dei box. "Troppi ritardi"
Andrea Senesi
Il parcheggio in Darsena non si farà: "L'area sarà restituita ai suoi elementi naturali, acqua e verde". È la decisione presa ieri dal sindaco Letizia Moratti: "La Darsena è una ferita aperta, non potevamo attendere oltre. L'impresa ci ha fornito progetti inaccoglibili ". Ora però c'è il rischio di una guerra legale con la società, la Darsena spa, che cinque anni fa aveva vinto la gara. "Noi abbiamo tutti gli elementi per dimostrare le loro inadempienze ", aggiunge l'assessore Bruno Simini.
La polemica "Bocciati" altri quattro autosilos. "Ma si farà quello di via Palestro. Tempi certi per i cantieri"
Darsena, niente box. "Troppi ritardi"

Salta il progetto del parcheggio. La Moratti: torneranno acqua e verde
Il parcheggio non si farà, la Darsena "sarà restituita ai suoi elementi naturali: acqua e verde". Decisione clamorosa eppure in parte annunciata quella presa ieri nel vertice pomeridiano tra il sindaco Letizia Moratti e gli assessori Bruno Simini (Lavori Pubblici) e Edoardo Croci (Mobilità). "Una ferita aperta", secondo la definizione dello stesso sindaco Moratti. "Non potevamo attendere oltre - conferma Simini -, dal momento che per ben quattro volte l'impresa ci ha fornito progetti inaccoglibili per il parcheggio in Darsena". L'ultima richiesta dell'operatore: "Ridurre i parcheggi a rotazione, quelli a disposizione dei non residenti, dal 70 al 40 per cento e limitare il 'servizio' di autosilo a sole otto ore al giorno". Ora però il rischio di una guerra legale con la società, la Darsena spa che cinque anni fa aveva vinto la gara, sono più che concreti.

A Palazzo Marino si fa professione d'ottimismo. "È un problema loro. Noi abbiamo tutti gli elementi per dimostrare le loro inadempienze", dice Simini. E ora? "Restituiremo alla città un'area bonificata, verde e riqualificata", assicura il sindaco. Il sovrintendente regionale Mario Turetta lunedì chiederà indicazioni alla Moratti. Il problema è (anche) che fare dei ritrovamenti archeologici spuntati durante gli scavi preliminari del cantiere.

Ci sono altre tre "ferite" nel cuore della città. In piazza Meda i lavori sono già partiti e finiranno a maggio prossimo. In piazza XXV aprile il cantiere chiuderà a primavera 2011, ma il "ritorno alla normalità" della piazza è in calendario tra qualche mese. Sant'Ambrogio, infine: via alle ruspe a dicembre, autosilo pronto nel giro di due anni.

La notizia porta, come ovvio, un diluvio di reazioni. "Una vittoria dei cittadini", esulta il capogruppo Pd Pierfrancesco Majorino: "Ma per colpa del centrodestra si sono buttati via soldi e tempo". Domanda il verde Enrico Fedrighini, tirando in ballo l'ex sindaco Albertini: "Chi chiederà ora i danni all'amministratore di condominio?". "Si chiude una vergogna indegna per Milano", conferma dal fronte opposto Matteo Salvini, capogruppo Lega.

Sul tema ci sono altre novità. Venerdì prossimo arriverà in giunta la decisione finale sul riesame dei box approvati nel piano Albertini e poi stoppati dalla Moratti. Risultato: 4 bocciature, due "rimandati ", via libera sostanziale agli altri. I progetti archiviati sono quelli di via Saffi (Est e Ovest), dietro piazza Cadorna, piazza Bottini e Leonardo Da Vinci, in zona Città Studi. Si farà, invece, un altro box che sembrava ormai finito in archivio, quello di via Palestro- via Marina.




La convenzione
È stata firmata il 24 settembre 2004. In Darsena il cantiere per il parcheggio non è mai partito: sono stati eseguiti solo gli scavi archeologici
La proposta
L'ultima proposta della società prevedeva la realizzazione di 713 posti auto a rotazione (già approvati) e altri 303 box in vendita agli abitanti della zona (con variante). L'impresa aveva presentato un piano di riequilibrio dei costi, 10 milioni di euro da recuperare con il prolungamento della convenzione da 30 a 42 anni e con un ritocco del prezzo del ticket orario del posteggio
L'ultimatum
Un mese fa l'aut-aut: "Non siamo disponibili ad accettare ulteriori ritardi da parte dell'impresa costruttrice. O la società assicura di poter partire subito con i lavori e rispettare i tempi, o lascia subito l'area", aveva detto Simini

Concorso - progetto - vincitore Riqualificazione Dell'ambito "darsena"

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