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Il mondo del wellness per Mario Botta e Matteo Thun

Dal 02.07.2009 al 29.07.2008

I centri termali, oggi in un momento di vero e proprio boom, raccontati dai progetti di Matteo Thun e Mario Botta

I centri termali, le cui radici storiche si perdono nella memoria, stanno conoscendo oggi un vero e proprio boom dovuto al bisogno, sempre crescente, di cercare oasi di pace curando il proprio corpo. Ecco quindi, introduce Franco Raggi consigliere dell’Ordine, che oggi assistiamo ad una ricerca morfologica interessante che applica le tecnologie ecosostenibili a queste archittetture tradizionali sviluppando forme nuove.

Wellness design... i nuovi spazi del benessere oggi utilizzano l’architettura come strumento per costruire un paesaggio nel paesaggio. E’ quello che hanno fatto Mario Botta e Matteo Thun con due progetti sull’arco alpino.

Un breve intervento di Stefano Storchi presenta la ditta FMG (Fabbrica Marmi e Graniti), promotrice della mostra sull’architettura del benessere (Spazio FMG per l’Architettura in via Borgognone, 27), che produce pietre naturali partendo dai residui delle pietre di cava. Una ricerca iniziata più di 10 anni fa e che oggi prosegue nel nome dell’ecosostenibilità.

Luca Molinari, curatore della mostra insieme a Simona Galateo, spiega che la mostra è nata, come le precedenti dalla creazione dello Spazio FMG, per suscitare riflessioni sui temi dell’attualità dell’architettura e che il dilagare dei centri benessere degli ultimi anni sicuramente è un fenomeno che non può lasciare indifferenti.

Sono stati scelti due autori (Mario Botta e Matteo Thun) in quanto mossi entrambi da sane ossessioni e che hanno interpretato il tema antico del centro termale con due progetti molto interessanti per “fanno paesaggio”.

Il centro benessere Tschuggen Bergoase ad Arosa (CH) di Mario Botta è un segno artificiale che usa le geometrie come segno di riconoscibilità… un segno che firma l’opera dell’architetto. Il punto di partenza è la forma della foglia, questo diventa segno geometrico trasformando l’edificio in icona. Grandi lucernari verticali spiccano tra le conifere del bosco portando la luce all’interno dell’edificio dove la qualità dello spazio è sinonimo già di benessere.

Al contrario Matteo Thun è contro ogni riconoscibilità e cerca quotidianamente, come lui stesso afferma, di interpretare il luogo senza logo. E’ esattamente quello che è successo nel progetto del Vigilius Mountain Resort in provincia di Bolzano (Lana), dove una serie di elementi in legno prefabbricati (appositamente progettati) sono stati montati molto velocemente per approfittare di una legge nazionale del 2000 sulla defiscalizzazione delle costruzioni. Dei brise soleil in legno sono stati sapientemente posati per nascondere i difetti dell’assemblaggio, fin troppo rapido, e un maso è stato qui rimontato dopo che era stato smontato da un'altra parte della montagnaa. Un grande parallelepipedo, sempre in legno, serve per il biocompostaggio e fornisce buona parte dell’energia necessaria al Resort. Qui ogni dettaglio è stato pensato in nome dell’architettura di sottrazione e dell’architettura a kilometro zero: materiali locali, senza lunghi trasporti. Interessante l’orientamento delle camere del resort: alcune ad est per gli ospiti che preferiscono svegliarsi con il primo solo, altre ad ovest.

Segue poi una carrellata di alcuni progetti dedicati ai temi che, come spiega Thun stesso presentandoli, più gli stanno a cuore: la ricerca per le fonti energetiche alternative decentralizzate sul territorio in modo da risparmiare le dispersioni imputate ai lunghi trasporti (progetto per la Bio Power Station a Schwendi in Germania); la riduzione del consumo di suolo (due torri residenziali in Carnia); la riduzione dei tempi di realizzazione del manufatto con l’impiego sempre più sistematico del prefabbricato (progetto Zero 1 per Hotel) per far fronte alla recessione economica.

Luca Molinari nota che, per Matteo Thun, il tema della sostenibilità diventa architettura, senza un linguaggio predefinito e standard e si chiede come possiamo applicare le sue teorie ecosostenibili ad una realtà più dura come quella metropolitana. In una piacevole chiacchierata con Molinari e i presenti in sala, Thun risponde che le sue ricerche sono mirate all’architettura low budget con il minor dispendio energetico possibile e che solo tra 20 anni si saprà se quest’architettura ha contestualmente creato un linguaggio proprio. Per una realtà metropolitana come Milano, Thun ha realizzato un grande complesso immobiliare dove il tema del risparmio energetico ha permesso la vendita di tutti gli appartamenti nonostante il periodo di crisi economica. Chiude Thun con un sollecito a tutti al “pensare bene” citando che anche i Paesi Arabi ultimamente si stanno orientando in questo senso.

24 giugno 2009
I feel good!
Ha introdotto la serata: Franco Raggi
Hanno partecipato: Stefano Storchi, Luca Molinari, Matteo Thun

Laura Truzzi


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