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La ricostruzione degli edifici dopo il crollo statico

Dal 03.07.2008 al 30.09.2008

Resoconto del convegno del ciclo Pensiero e Progetto del 25 giugno 2008. La ricostruzione degli edifici dopo il crollo statico

La ricostruzione degli edifici dopo il crollo statico

25 giugno 2008

Coordina arch. Carlo Capponi, Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici

Intervengono arch. Salvatore Tringali, arch. Giuseppina Vago, prof. Andrea Rattizzi, Ing. Massimo Banfi


Due casi eclatanti per un tema eminentemente tecnico ma dall’ineludibile rapporto con la storia e il contesto dell’edificio: le Cattedrali di Noto e di Pavia.

Chiarisce l’architetto Tringali che per Noto non si parla di restauro ma di vera e propria ricostruzione, giacché – a seguito del cedimento di un pilastro per carenze costruttive ripetutesi fino agli anni ’50 – di crollo conseguente si è trattato, coinvolgendo ampie porzioni della chiesa fino alla famosa cupola.

Il progetto si è sviluppato nel recupero della tecnologia settecentesca integrata con le normative antisismiche attuali, riscoprendo le scelte realizzative nelle macerie raccolte “a cipolla”, muovendosi tra le difficoltà di una documentazione del complesso sviluppo della cattedrale sostanzialmente assente e la necessità di formare le maestranze alla lenta e desueta metodologia costruttiva.

Ricostruzione quindi, ma anche demolizione e rifacimento dei pilastri non crollati, come risposta alla necessità di ripristino della compagine statica adeguando l’intero complesso alla resistenza agli eventi sismici.


Il nodo del restauro statico collega il primo caso al secondo, dove invece la risposta al dissesto ha visto la conservazione dell’esistente.

Il cantiere di Pavia – avviatosi con il monitoraggio dei piloni e della cupola in occasione del crollo della Torre Civica adiacente – ha affrontato le patologie derivanti dall’esiguità dei pilastri e dalla qualità calante nel corso dei secoli del materiale di costruzione dell’edificio, che – illustra l’arch. Vago - già nell’Ottocento con la realizzazione della cupola aveva richiesto opere di rinforzo.

L’intervento con barre precompresse applicate al paramento in pietra dei piloni è stato integrato con un puntuale lavoro sui giunti per l’ampliamento della superficie di resistenza dei conci e la sostituzione degli elementi danneggiati, mentre sono state utilizzate porzioni di fibra di carbonio per la cupola.

Chiudono la serata i contributi tecnici sui materiali di consolidamento e la valorizzazione del patrimonio monumentale attraverso l’illuminazione da esterno.

 

Laura Rossi

 

Vi aspettiamo per l'ultima serata del ciclo dal tema:

30 settembre 2008 ore 17.00 “Il restauro dei beni culturali offesi dai danni del fuoco: la Cappella della Sacra Sindone di Torino, il Teatro Petruzzelli di Bari e il Teatro La Fenice di Venezia”
Intervengono:
arch. Mirella Macera e arch. Salvatore Esposito – Soprintendenza Beni Architettonici del Piemonte
Arch. Elisabetta Fabbri, I Teatri Petruzzelli di Bari e La Fenice di Venezia

Contributi tecnici:
prof. Andrea Rattazzi “Pietra, acqua, aria e fuoco: la temperatura di cottura e effetti del calore sui prodotti a calce”
ing. Massimo Banfi “Impianti illuminazione con cavo ad isolamento minerale: il caso del restauro della Cappella della Sacra Sindone”
Modera: arch. Carlo Capponi – Ufficio dei Beni culturali dell’Arcidiocesi di Milano

Si ringraziano per la collaborazione: Röfix, KME Europa Metalli e lo sponsor tecnico KEIM Farben.
Gli incontri hanno luogo presso la sede dell'Ordine, in via Solferino 19 ed hanno numero chiuso. E' necessario iscriversi scaricando e inviando il modulo allegato.

 

 

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