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Concorsi e Programmazione delle Opere Pubbliche

Dal 01.01.2008 al 31.12.2008

Si è svolta Mercoledì 26 Marzo 08 la serata dedicata alla seconda edizione del CD Concorsi che, a seguire la precedente edizione che affrontava il periodo 00-03, fotografa lo “stato dell’arte” dei concorsi di architettura svolti nella Provincia di Milano banditi a partire da settembre del 2003 e completati entro settembre del 2006.

Con un certo e ben riposto orgoglio il presidente arch. Daniela Volpi ha introdotto la serata sottolineando quanto l’azione di monitoraggio compiuta dall’Ordine degli Architetti di Milano sia orientata alla promozione dello strumento Concorso nella iniziativa pubblica.

Questa pubblicazione è infatti ultimo passaggio di una serie di iniziative dell’Ordine che, a partire dal ’98, vede nascere una rubrica dedicata su AL; poi la consulenza agli enti banditori della commissione concorsi; quindi le linee guida del ’01, opuscolo anch’esso prodotto con la Consulta Regionale come compendio per le amministrazioni pubbliche nella corretta compilazione dei bandi; fino a questa iniziativa volta a dare risalto attraverso la pubblicazione in sequenza di due CD dedicati agli esiti e successivi sviluppi dei concorsi banditi nella nostra provincia dal ‘00 allo ‘06.

Uno sforzo importante che in futuro sfocerà sul sito dell’Ordine, naturale strumento di diffusione, divulgazione e promozione delle attività dell’Ordine.

Marco Engel ha quindi introdotto gli ospiti ponendo subito a Marco Oggioni, Direttore dell’Ufficio Concorsi del Comune di Milano oltre che Direttore del settore Urbanistica, la domanda sulla situazione attuale, apparentemente di rallentamento rispetto alla sua storia.

Questo ha dato adito all’Oggioni di compiere una rapida cronaca delle ragioni della nascita dell’Ufficio concorsi, promosso nel ’98 dall’allora assessore Maurizio Lupi, che alla triade programmatica: vetrina / strategia / promozione, fece rispettivamente corrispondere la nascita di Urbancenter, Ufficio Programmazione con Gigi Mazza, e l’ufficio Concorsi di cui Oggioni è stato da subito direttore. Tale idea nasceva nel solco del concorso per il MAXXI Romano cui Alessandra Mottola Molfino prese parte e di cui portò l’esperienza nell’amministrazione del Comune. Così nacque il Concorso per il Museo all’Ansaldo (di cui per altro non ci sono stati sviluppi).

Il concorso è strumento rapido e relativamente dispendioso per l’amministrazione, ma soprattutto al riparo del meccanismo del ricorso, cui le gare sono scientificamente sottoposte con grave dispendio di tempo e denaro da parte delle amministrazioni. Da allora ne sono stati banditi 15.

Ha sottolineato l’importanza cardinale del Documento Preliminare, in cui l’ufficio si è contraddistinto al punto da diventare consulente anche per enti esterni -Palazzo di Giustizia di Trento- e per istituzioni non propriamente comunali –Bocconi, Policlinico, Chiese.

In programma, se a fine mese avremo esiti favorevoli all’aggiudicamento dell’Expo a Milano, una fortissima accelerazione, anche e perché no di ambito urbanistico.

È intervenuto poi Lorenzo Vitali, sindaco di Legnano che, attraverso l’esposizione del concorso di progettazione per la realizzazione della nuova biblioteca, tutt’ora in corso, ha fatto un efficace resoconto di come si organizza un concorso in una amministrazione volenterosa .

Quindi l’ing. Maria Silva, di Euromilano, ad illustrare l’interesse dell’operatore privato per tale strumento. Ovvero di conoscenza verso nuovi progettisti, soprattutto giovani, oltre che per costruire il bagaglio di idee necessario alla programmazione delle proposte per l’amministrazione pubblica, soprattutto in situazioni complesse, portando l’esempio della Cascina Merlata, dove più che architetti di risalto internazionale servono soluzioni complesse e di eccellenza.

Ma l’intervento centrale della serata lo ha fatto Massimo Gallione, vice presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, che ha letteralmente dato i numeri. In Italia l’impegno nel settore edilizio attraverso i concorsi è passato da 50 milioni del ’97, siamo a 260 nel 2007. Peccato che siano 1.800 in Francia , 1.100 in Germania. E così via. Ovvero come il costo e i tempi di realizzazione di opere edilizie ed infrastrutturali siano di gran lunga più compresse che in Italia. Il tutto grazie alla corretta prassi di lavoro delle amministrazioni, cioè la Programmazione delle opere pubbliche.

Rapporto ideale è infatti, mediamente, per opere edilizie, 2 anni per la fase di programmazione, 2 per la fase di progettazione e 2 per la costruzione. In Italia i tempi della programmazione sono spesso nulli, e così il livello di contenzioso è altissimo: oltre al 50% delle opere realizzate subisce ricorsi, di cui oltre il 95% tra impresa ed ente pubblico.

Soluzione a questa impasse, stante la necessità di riforme strutturali, è da subito, lavorare sugli e con gli enti locali, sufficientemente agili per poter sia a livello normativo che amministrativo fare la propria parte.

Nel giro delle conclusioni Oggioni ricorda che, oltre ai noti operatori che si avvalgono dello strumento del concorso –Euromilano presente, ma anche Hines, Snai, etc- stupisce che il più grosso operatore regionale, le cooperative, non si avvalgano di tale strumento, avendo per altro uno statuto in apparenza orientato ad avvalersene.

Inoltre tocca la spinosa quanto centrale questione del Diritto dei suoli, che in Italia di fatto non sussiste, a differenza del resto d’Europa. Questo costituisce grave freno oltre che sul costo – come si sa incidendo per lo meno 1/3 in più- sulla pianificazione, dove ancora ci si deve confrontare con diritti individuali e non collettivi, indicando nella perequazione il possibile strumento di svolta.

Gallione, sollecitato sul codice degli appalti, ne sottolinea la limitazione di fondo dovuta all’elaborazione orientata a favore della grande impresa, oltre che dell’eccesiva responsabilità del r.u.p.; illustra quanto accade in Inghilterra, dove le imprese hanno 30/60 giorni per fare proposte di modifica sul capitolato, ma che successivamente non si da adito a modifiche se non nel 5% dell’importo.

Già, ve lo immaginate cancellare la variante suppletiva dalla prassi italiana?

Francesco de Agostini e Chiara Odorizzi

 

Copie dei CD sono disponibili presso la Segreteria della Fondazione dell’Ordine degli Architetti, via Solferino 19, Milano.

 

 

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