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Presentato il progetto di Libeskind per Citylife

Dal 01.01.2008 al 31.12.2008

Nasce il supermuseo. Ma è polemica. Un edificio da 18 mila metri quadrati con all'interno anche terme, un auditorium e laboratori per ragazzi.


Moratti: ecco il gioiello che ospiterà l'arte contemporanea.
Un grande progetto per CityLife.
La Provincia: noi puntiamo sul nuovo polo a Sesto.
La Regione: manca una strategia comune


Il nuovo Museo dell'arte contemporanea, firmato da Daniel Libeskind e pensato per Citylife, verrà inaugurato entro il 2011. Il sindaco Letizia Moratti prende l'impegno formale a nome della sua giunta, ma deve subito scontrarsi con i conflitti istituzionali. Regione e Provincia non si sono presentate alla conferenza stampa di presentazione dello spettacolare progetto: i primi contestando le ingerenze della Triennale nella gestione dell'intera operazione, i secondi annunciando che sosterranno, in alternativa, il progetto di Renzo Piano, inserito sulle aree della ex Falck di Sesto San Giovanni. Sgarbi media: «Il Museo è del Comune. Tutto il resto lo discuteremo insieme».

Diventa una scommessa: «Questo Museo verrà inaugurato prima della fine del nostro mandato, entro il 2011». Il sindaco Letizia Moratti è sicura e soddisfatta: alla Triennale presenta il progetto del nuovo Museo d'arte contemporanea, che sorgerà nell'area di CityLife. Al suo fianco, l'architetto Daniel Libeskind, l'artista che ha progettato la struttura già considerata una delle più innovative del mondo: che si ispira alla perfezione geometrica dell'Uomo vitruviano e si inserisce nello spazio «in una totale fluidità ».

La festa è però rovinata da una doppia polemica istituzionale: la Provincia ribadisce che sosterrà il Museo di arte contemporanea progettato da Renzo Piano per l'area ex Falck di Sesto San Giovanni. La Regione, invece, si affida all'assessore alla Cultura Massimo Zanello per ribadire la volontà di «consolidare rapidamente una effettiva e preventiva collaborazione sulle strategie di sviluppo e sull'impostazione dei progetti ». Ma, aggiunge in una lettera indirizzata la scorsa settimana al sindaco, «con Triennale questo metodo fatica a farsi strada». E l'esempio è proprio quello del Museo di arte contemporanea che, «a giudicare dalle modalità di collaborazione, Triennale ascrive esclusivamente alla propria collaborazione con il Comune di Milano».

L'assessore comunale alla Cultura, Vittorio Sgarbi, tenta la mediazione: «Questo Museo è del Comune — taglia corto il critico d'arte — e non ci può essere un ruolo egemonico di nessun'altra istituzione, a partire dalla Triennale. Se qualcuno ha esagerato, siamo in tempo per capirci: oggi presentiamo un progetto di altissimo pregio, successivamente discuteremo del modello gestionale e di chi dovrà entrare a far parte di una eventuale Fondazione o di un cda». D'accordo l'assessore all'Urbanistica, Carlo Masseroli: «La variante per CityaaLife (quella che tra l'altro consentirà la realizzazione del Museo, che costerà 40 milioni di euro di oneri di urbanizzazione,

ndr) è pronta e andrà in giunta dopo Pasqua. Subito dopo partiranno gli iter per dare il via ai lavori: questa dialettica istituzionale non deve far perdere di vista la rilevanza internazionale dell'intervento».

Ma torniamo al progetto. Libeskind ha descritto i 18 mila metri quadrati suddivisi in cinque livelli, di cui uno interrato che ospiterà anche le terme. Dalla base quadrata che ruota su se stessa assumendo forma circolare, il visitatore segue un percorso ideale che conduce, tra caffetteria, bookshop e auditorium, e poi sale espositive, atelier per artisti, laboratori per ragazzi, fino alla terrazza con un giardino all'aperto che richiama la natura, le quattro stagioni, i quattro elementi. Rampello chiosa: «Libeskind ha dimostrato un'attenzione straordinaria alle istanze e alle esigenze che gli sono state presentate ». E Libeskind è entusiasta: «Ho lavorato in molte città, ma Milano è la migliore per l'architettura».

Elisabetta Soglio

Corriere della Sera – Milano
18 marzo 2008 – pag 1/3

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