Caricamento...

Settimana del 1 ottobre 2007

Dal 01.01.2008 al 31.12.2008

Sezione: archeologia - Pagina: 003

(1 ottobre, 2007) - Corriere della Sera

«Parcheggi, nel 2000 il Comune ha ignorato i rischi archeologici»

La Soprintendenza: la giunta Albertini conosceva la mappa, ma ha dato le autorizzazioni. I dossier dei progetti inviati

al ministero

BOX E CANTIERI VINCOLI E POLEMICHE Parcheggi, nel 2000 il comune ha ignorato i rischi archeologici Sul parcheggio di piazza Meda deciderà il ministero. Doveva essere già finito nela prima metà di quest' anno. I posti auto sono 522. Ma l' ultima porzione dele verifiche archeologiche (circa 1.400 metri quadri su un totale di 4 mila) è partita il 12 aprile 2007. Sono stati già scoperti i resti di una conceria, una strada antichissima e una vasca con intonaco e dipinti (resti del IV e V secolo dopo Cristo). Ci vorranno altri mesi di scavi, poi almeno tre anni di lavori. Con un' incognita: se i reperti dovranno essere conservati lì dove sono, impediranno la realizzazione dela rampa d' accesso e, di conseguenza, sarebbe necessaria una complessa modifica del progetto. Al termine degli scavi partirà un dossier per il ministro Francesco Ruteli. La decisione finale, su ritrovamenti di rilevanza storica come queli di piazza Meda, spetta per competenza a Roma. Ma nel fuoco di accuse tra costruttori, Comune e Soprintendenza si dimentica spesso un elemento chiave. Nel 2000 l' autorità che vigila sui beni archeologici ha inviato a Palazzo Marino la «mappa del rischio»: una carta dele aree in cui l' ipotesi di trovare i resti dela Mediolanum romana (con conseguente ritardo nei lavori e aumento dei costi) è altamente probabile. Nel caso di piazza Fontana, ad esempio, la costruzione di un parcheggio è stata accantonata dopo i pareri dela Soprintendenza. Invece per via Zecca Vecchia, a pochi passi dala Pinacoteca Ambrosiana, dove da secoli è sepolto il Foro Romano, la macchina al momento è ferma in attesa di una perizia. Diverso il caso di piazza Meda, in cui il bubbone è già esploso. La concessione definitiva del parcheggio in project financing ai privati avviene dopo il parere preventivo dela Soprintendenza, rilasciato in base a una serie di saggi preliminari su un venti per cento dela superficie: «In quel caso - spiega Anna Ceresa Mori, ispettrice dela Soprintendenza per i Beni archeologici - il nostro parere fu parziale. Per motivi di viabilità le indagini preventive si sono svolte in una porzione inferiore di terreno e abbiamo indicato la probabilità di altri ritrovamenti». Per quanto riguarda i cantieri privati, spiega ancora Ceresa Mori, «nel rapporto con il Comune è stato possibile realizzare una pacifica convivenza tra le esigenze delo sviluppo e quele dela tutela. Cosa che non si può dire per le opere pubbliche: le localizzazioni dei parcheggi nel centro storico sono state decise senza tenere conto dele indicazioni contenute nela carta del rischio archeologico». Un tema sul quale interviene anche Luigi Malnati, soprintendente del' Emilia Romagna che ad interim ricopre lo stesso ruolo per la Lombardia: «Tutti i parcheggi in centro storico presentano rischi di fattibilità. Non vuol dire che non si può aprire alcun cantiere, ma probabilmente servono analisi più dettagliate».

Santucci Gianni PRIMOpiano

Sezione: archeologia - Pagina: 003

(1 ottobre, 2007) - Corriere della Sera

l' Assessore Croci: un errore il via libera agli scavi di piazza Meda

Prima l' annuncio di un nuovo metodo: «Se Comune e Soprintendenza lavorano bene insieme al momento di assegnare le aree per i parcheggi, si possono evitare molti disagi per i cittadini e per le imprese». Poi uno sguardo al passato: «Il via libera per il cantiere in piazza Meda non l' avrei mai dato». L' assessore ala Mobilità, Edoardo Croci, si è trovato a gestire un cantiere che sta accumulando costi sempre più alti e provocando disagi ai cittadini. Per questo, prima del' estate, ha incontrato i responsabili dele Soprintendenze per i beni archeologici e architettonici. Obiettivo: studiare un nuovo metodo di lavoro. Spiega Croci: «C ' piena disponibilità a colaborare cambiando radicalmente la logica del lavoro». Ovvero: «Agire in modo preventivo con un'analisi seria, approfondita e trasparente in cui si valutano i rischi, in modo che certe localizzazioni siano escluse a priori». L' indicazione si riferisce al nuovo piano parcheggi che il Comune metterà a punto nei prossimi mesi: «Ora in piazza Meda ci sono gravi disagi per i cittadini, dovremo cercare di provvedere al meglio. In questo momento la pala è in mano ala Soprintendenza e al ministero, a cui chiediamo di accelerare il più possibile. Subiamo scelte non nostre, che abbiamo ereditato». Scelte fatte durante la giunta Albertini, di cui faceva parte l' ex assessore Giorgio Goggi, che spiega: «Per piazza Meda ci furono gli scavi preventivi, che non evidenziarono rischi. Senza un pronunciamento dela Soprintendenza non avremmo dato la concessione, come impone il decreto 42 del 2004 che ai Beni archeologici conoscono benissimo». * * * LA PROPOSTA Un nuovo metodo perprevenire i disagi: analisi piu approfondite perescludere i cantieri nelle aree a rischio

Santucci Gianni

La Repubblica

02-10-07, pagina 16, sezione MILANO

La mia casa rosa dedicata ai bambini

L' architetto racconta il progetto in costruzione

Un nuovo spazio che sembra un' enorme torta di compleanno ricoperta di glassa rosa. è il Pink Pavilion, il «padiglione rosa» che l' architetto e designer Gaetano Pesce, ligure di New York, ha progettato come ambiente ludico, destinato ai bambini, per la Triennale Bovisa e che sarà in funzione da novembre. Una costruzione sperimentale che sta prendendo forma grazie a 6mila chilogrammi di poliuretano espanso, una schiuma ad alta densità spruzzata su una struttura-base di legno, coronata da una specie di giardino pensile zeppo di ulivi. Da dove è nata l' idea? «Dal desiderio di riprendere la storia stessa dela Triennale, nata come luogo di sperimentazione. Già negli anni Trenta commissionava a grandi architetti, come Albini e Ponti, progetti per padiglioni temporanei che avevano in sé qualcosa di innovativo. Ricordo, nel 1930, la Casa Elettrica di Figini e Polini». E qui qual è l' innovazione? «La scelta di un materiale mai usato, una schiuma che appena spruzzata indurisce in modo istantaneo, fa struttura, ma comunica sempre un' idea di leggerezza. In più è eco compatibile, non inquina e può essere anche riciclata in futuro». Il concetto di base? «Un' architettura che esca dal' accademia e si liberi dale secche del modernismo e dai soliti e abusati materiali come il vetro e il metalo». Come funzionerà il padiglione? «Servirà ale famiglie. Si tratta di oltre 500 metri cubi di spazio dove lasciare i bambini a giocare mentre i genitori visitano le mostre. Questo significa vivere il museo». Perché rosa? «Veniamo da 5mila anni di storia forgiata dala parte maschile che c' è in noi. Il rosa è il colore del futuro, dela creatività che appartiene al nostro lato femminile». Dopo tanti anni di lavori al' estero è felice di questo incarico? «Si, questa è una dele mie prime commissioni in Italia. Dopo la mostra del 2005, sempre in Triennale, la mia opera ha ricevuto più attenzioni. Spero che questo progetto, con tutta la novità che porta con sé, venga studiato dai giovani: perché la smettano di rifare Le Corbusier e imparino ad aprire la testa, a studiare le tecnologie attuali e i materiali moderni». (c.ga.)

La Repubblica

02-10-07, pagina 4, sezione MILANO

Da ieri potenziati i bus per i pendolari

Ticket, abbonamenti annuali per tutti: da 100 a 500 euro

La data del 2 gennaio per l' inizio del ticket antismog è stata annunciata dal sindaco Gli sconti generalizzati

convincono all' Ecopass anche i partiti della Cdl Hanno detto

GIUSEPPINA PIANO

Lo certifica, per la prima volta, ufficialmente: «Dal 2 gennaio parte l' Ecopass a pagamento». Ala fine del' ennesimo vertice con i partiti dela Cdl che il pedaggio antismog per le auto non lo hanno mai amato, Letizia Moratti annuncia così che ormai c' è una data da segnare sul calendario. Dal 2 gennaio bisognerà pagare il ticket da 2, 5 o 10 euro al giorno per entrare in tutta la Cerchia dei Bastioni. Pagheranno di più le macchine vecchie e inquinanti, di meno le altre. Ci saranno abbonamenti annuali agevolati (da 50, 125 e 250 euro) per tutti i residenti che abitano dentro ala Cerchia. Ma ci saranno anche abbonamenti agevolati annuali da 100, 200 e 500 euro per tutti gli altri automobilisti, milanesi o pendolari, che vorranno evitare il biglietto singolo. Solo con questa garanzia di sconto generalizzato, ieri, i partiti dela Cdl hanno dato al pedaggio il via libera sempre rimandato. L' accordo tra Moratti e Cdl era nel' aria, e ieri è arrivato. Nelo stesso giorno in cui su un altro fronte, quelo dei costi dela politica, la maggioranza ha deciso di rinviare i tagli: sula riduzione dele poltrone nei Cda dele società comunali, imposto da un decreto del governo, verrà chiesto un parere ala Corte dei conti per capire se gli attuali amministratori possono essere dimissionati d' imperio. Sul sempre rinviato pedaggio antismog ale auto, invece, è arrivato il via libera. Un accordo che il sindaco ha ostinatamente voluto. Concedendo ai partiti, ieri, la novità degli abbonamenti scontati per tutti: in origine la proposta del' assessore ala Mobilità Edoardo Croci era di prevederli solo perchi acquistasse anche un abbonamento ad Atm, ma l' idea ieri è stata affossata dai partiti. Adesso inizia un conto ala rovescia fino a gennaio. Così fissato: «Parte un piano di potenziamento del trasporto pubblico di cui beneficeranno milanesi e pendolari», dice Croci. Da ieri Atm ha iniziato a incrementare le corse degli autobus per i pendolari. Dal 15 ottobre partirà invece il colaudo dele telecamere. E dal 2 gennaio, primo giorno feriale del 2008, si comincerà a pagare l' Ecopass. Per un anno il pedaggio sarà «sperimentato». Poi, a inizio 2009, Moratti promette «un monitoraggio e una consultazione». Ovvero un referendum? «Una consultazione, le modalità le vedremo». Piuttosto, il sindaco insiste che il pedaggio è «solo uno di 30 interventi del piano per migliorare la salute pubblica». Un piano che grazie al' accordo firmato tra governo Prodi ed enti locali (Comune, Provincia e Regione) porterà 3,5 miliardi di investimenti per combattere l' inquinamento. Il Comune ha tutte le intenzioni di rivendersi il risultato: parte una campagna pubblicitaria fatta di manifesti e lettere ai milanesi, con lo slogan «Più qualità ala tua vita». Costo per le casse comunali, due milioni e mezzo di euro. Ma per Moratti «è un atto dovuto informare i cittadini su un piano di investimenti in cui il Comune spenderà due miliardi e 420 milioni di euro per la salute e l' ambiente». L' Ecopass, o pedaggio antismog, è uno degli interventi. Di certo il più osteggiato dala Cdl. E difatti anche ieri, i partiti hanno iniziato una gara di puntualizzazioni. I forzisti con Maria Stela Gelmini a distilare che «grazie a Forza Italia è passato un abbassamento dele tariffe: 100 euro al' anno significa 27 centesimi al giorno». Ignazio La Russa di An a correggere che «su nostra richiesta non oltre 20mila vetture pagheranno il ticket». Il leghista Matteo Salvini ad annunciare che «sul' Ecopass non ci opponiamo, però inizieremo una raccolta di firme per la chiusura del centro». Dal' Unione, invece, soprattutto la delusione dei Verdi Maurizio Baruffi ed Enrico Fedreghini, per i quali «Forza Italia e il sindaco hanno ceduto al partito del' uso sconsiderato del' auto» perché «chi ha pagato l' abbonamento non rinuncerà certo ad andare in centro in macchina». Basta? No. Perché riaprendo una vecchia polemica con l' ex assessore al Traffico di Albertini Giorgio Goggi, La Russa di An guarda ai cantieri fermi causa scavi archeologici e sbotta: «Valuteremo se fare un esposto sul vecchio Piano parcheggi».

Sezione: traffico urbano parcheggi - Pagina: 005

(2 ottobre, 2007) - Corriere della Sera

La Soprintendenza aveva accusato il Comune di aver ignorato la mappa del rischio archeologico

La Russa: piazza Meda, stop ai box Via libera dalla Moratti: è giusto

Il sindaco: abbiamo ereditato da Albertini scelte che avremmo voluto evitare

Chiudere il cantiere. Ricoprire gli scavi. «E riportare la piazza come era prima, nel giro di un mese». Aleanza nazionale attacca sul cantiere infinito di piazza Meda: due anni e mezzo di scavi archeologici con il ritrovamento di importanti resti del IV e V secolo dopo Cristo, rilievi ancora da completare, poi almeno altri tre anni per costruire il parcheggio. Lavori che hanno già causato l' aumento dei costi dei futuri box e disagi estenuanti per il traffico e i cittadini. Ora il presidente dei deputati di An, Ignazio La Russa, spiega: «Durante la nostra Festa Tricolore chiederemo al Comune la chiusura definitiva del cantiere». La risposta del sindaco arriva però nel giro di poche ore: «La richiesta di An - spiega Letizia Moratti - è legittima e condivisibile». Nel 2000 la Soprintendenza per i beni archeologici dela Lombardia ha inviato a Palazzo Marino una «carta del rischio»: una mappa dela città che definisce le zone in cui è più alta la probabilità di ritrovamenti archeologici. Piazza Meda si trova nel cuore della «zona rossa». Prima dela concessione del' area in project financing, la Soprintendenza ha fatto dele verifiche preliminari. Che però, a causa dela viabilità, non furono eseguite sul' intera percentuale di terreno (20 per cento) che di solito è necessaria perché quele ricerche siano attendibili. «Il nostro parere fu parziale», ha spiegato la Soprintendenza. Al' apertura degli scavi, la «scoperta». Ora sarà il ministero per i Beni culturali a decidere se i resti di quel laboratorio artigianale tardo-antico (giudicato di consistente valore per ricostruire la storia dela Mediolanum romana) potranno essere rimossi. Ma a questo punto sempre più ampi settori dela maggioranza giudicano eccessivi i costi per portare avanti l' opera. Costi politici, per il caos di traffico e disagi che potrebbe durare ancora 4-5 anni. L' assessore ala Mobilità, Edoardo Croci, ha spiegato: «Il via libera per il cantiere in piazza Meda non l' avrei dato». E oggi La Russa affonda: «An è fortemente critica sul piano parcheggi dela vecchia giunta comunale, stiamo anche valutando un esposto ala magistratura verso chi lo ha messo a punto». Conclude il sindaco Moratti: «Abbiamo ereditato una situazione che non avremmo voluto. Albertini agiva come commissario straordinario. Adesso valuteremo anche la situazione di piazza Meda, come abbiamo già fatto in altri casi di parcheggi da rivedere». * * * 3 ANNI DI LAVORO che serviranno dopo la fine degli scavi archeologici * * * 2000 L' ANNO in cui il Comune ha ricevuto la mappa archeologica * * * 522 I POSTI AUTO previsti nel parcheggio interrato di piazza Meda

Santucci Gianni

Sezione: traffico urbano parcheggi - Pagina: 005

(2 ottobre, 2007) - Corriere della Sera

via Bazzini Lavori «invasivi», cantiere bocciato dal giudice

Nela guerra ai box interrati si aprono nuovi fronti. Inclusa una denuncia ala magistratura contro il Comune da parte dele associazioni di via Benedetto Marcelo, per il mancato rispetto dei vincoli ambientali. Nel' ordine: ieri i residenti di piazza Bacone hanno rotto gli indugi e deciso di ricorrere al Tar contro il maxi parcheggio da sei piani interrati e 480 posti auto, che dovrebbe nascere a poche decine di metri dal «gemelo» di via Ozanam. Ad aprire la strada, la causa vinta di recente davanti al Tribunale civile, dopo 4 anni di battaglia, dal condominio di via Bazzini 20, a Piola: il giudice ha fermato i lavori e bocciato il ricorso ala tecnica dele paratie con tiranti. Come spiega l' avvocato Mario Cosentino: «I giudici hanno chiarito che la tecnica dele paratie con tiranti non rappresenta l' unica soluzione praticabile, perché ce ne sono altre che non comportano invasione del' altrui sottosuolo». Intanto, in via Correggio, altri cittadini raccolgono firme e fondi per avviare anch' essi un ricorso. Il gazebo, aperto da mattina a sera, è diventato in pochi giorni un punto informativo. I lavori per realizzare non uno, bensì tre parcheggi interrati (due in Correggio, il terzo in Monterosa) sono ai blocchi di partenza. E i residenti vogliono fermarli. Ma c' è fermento soprattutto in via Benedetto Marcelo dove, a due anni dala conclusione dei lavori per i box, la giunta ha finalmente approvato la delibera di sistemazione dela superficie del parcheggio residenziale. Tutti contenti, recita un comunicato ufficiale di Palazzo Marino. Il costo dela riqualificazione è di un milione e 300 mila euro. La soluzione trovata dovrebbe mettere d' accordo residenti e ambulanti: area attrezzata con giochi bimbi e panchine e alberi nel tratto tra le vie Petrela e Scarlatti. Più in là, invece, «torneranno i banchi degli ambulanti con cadenza settimanale. In assenza del mercato, parcheggio auto e moto». Ma le associazioni dei residenti insorgono. «Che senso ha aver fatto i box, se poi si legalizzano posti auto in superficie che erano abusivi?». Un colpo basso per chi a fatica ha digerito il ritorno del mercato, che si auspicava trovasse posto altrove. pdamico@corriere.it

D' Amico Paola PRIMOpiano

Sezione: quartieri - Pagina: 006/007

(2 ottobre, 2007) - Corriere della Sera

Dentro il Tuo Quartiere *** dalla parte del cittadino

«Siamo isolati, manca sicurezza Abbattete l' ecomostro Mundial»

Prima tappa del camper del Corriere. Gli abitanti: non abbandonateci L' albergo del' 90 mai finito è il monumento alla cattiva amministrazione

Queli di Ponte Lambro non si sono ancora rassegnati. Indicano col dito di là, oltre il Monzino, oltre la tangenziale. «Di là», dove svetta da 15 anni, dimenticato monumento al' inefficienza e ala mala amministrazione, lo scheletro del' albergo dei Mundial: «Lo abbattessero, intanto sparirebbero tutti gli immigrati che di sera vengono a spacciare qui da noi, e poi avremmo spazio per lo sport, per i giovani, per un parco come si deve e magari per una strada che ci coleghi davvero a Milano». Il camper del Corriere fa la prima tappa del suo viaggio a Ponte Lambro: il quartiere più lontano dal centro, incassato tra la tangenziale e il Lambro, con gli stecconi di via Uceli di Nemi e le case popolari di via Rilke che qualche amministratore, tanti anni fa, avrebbe voluto abbattere. C e stata un' epoca in cui in queste strade non si girava tranquili neppure di giorno. Se lo ricorda Antonio Tonani, il "sindaco" di Ponte Lambro per anni impegnato contro i boss che gestivano spaccio e occupazioni degli aloggi popolari: «Le cose sono molto cambiate. Abbiamo sempre molti problemi e bisogna rompere le scatole ogni giorno per ogni cosa. Ma a Ponte si può vivere sereni». Don Agostino, parroco storico e punto di riferimento per bambini e anziani, mamme e stranieri, riassume con il suo tono mite: «Questo è un quartiere fragile. Come la fragilità dei bambini: che hanno le potenzialità per crescere bene, se c' è qualcuno che li segue». Lo dicono anche gli alunni dela IV A e dele V A e B dela scuola di Uceli di Nemi: «Noi qui stiamo bene». Grazie a insegnanti motivate e decise, che trasformano in ricchezza e opportunità educativa il fatto che in classe ci siano 3 bambini italiani su 24 alunni, la scuola è diventata momento di aggregazione sociale: corsi di ogni genere, dal rugby ala recitazione, dala chitarra alo spagnolo e un coro stabile che si è esibito perfino agli Arcimboldi. Le mamme sono contente dela scuola, ma sul vivere a Ponte Lambro hanno qualche preoccupazione in più: «Perché il Comune fa promesse che poi non mantiene?». E che dire di quei paradossi per i quali Marco Cormio, paladino di tutte le battaglia di Ponte, si deve dannare l' anima in consiglio comunale? Le famiglie di via Camaldoli che vengono sfolate ad ogni goccia di pioggia in più, l' aula bunker inutilizzata dopo che si sono spesi quasi 2 miliardi di lire per fare una strada che la colegasse ala tangenziale, la pista ciclabile che finisce in mezzo a un prato di via Rilke... Le persone anziane, poi, chiedono più sicurezza: «Perché non si vede mai in giro la polizia? Vengano nei giardini di via Serrati dopo le 7 di sera a vedere che fauna di gente c' è...». A dire il vero, davanti al camper passano in continuazione macchine di carabinieri e poliziotti, vigili e guardie ecologiche. Ma forse è un caso. «Mandatecelo tutte le settimane, il camper, così si ricordano di noi», commenta la gente del posto che prende d' assalto la postazione del Corriere. Torniamo ale promesse non mantenute. Il riferimento al progetto di Renzo Piano, che la giunta Albertini aveva lanciato nel 2000, è d' obbligo. Ma dopo anni di stop, finte partenze, nuove paralisi, qualcosa si è mosso e per la prima volta le tabele di marcia sembrano rispettate. L' Aler sta ristrutturando le case di via Uceli di Nemi, il Comune ha liberato le due rampe di scale che diventeranno, da un lato e dal' altro dela strada unite da un ponte, il laboratorio voluto da Piano per integrare il quartiere che ospiterà mini aloggi per anziani, incubatori di impresa, un presidio dei vigili, spazi per gli incontri dele associazioni. Vita, insomma. L' anno prossimo sarà la volta dele case di via Rilke 6 e 10, quele che la giunta Formentini avrebbe voluto radere al suolo. Si ristruttura, invece, dopo aver alontanato le famiglie più "difficili". Alo stesso tempo, verranno rifatti ex novo il centro sociale e il mercato comunale. C e poi il progetto di fattibilità che i tecnici del' assessore al Territorio, Carlo Masseroli, sono venuti a presentare giusto ieri. È stato fatto dala società Nomisma e prevede una serie di interventi che legherebbero il quartiere al resto dela città, ma anche ala Paulese e a San Donato. Un progetto di integrazione urbanistica, insomma: con aloggi, caserma, spazi per la vita sociale e una metrotranvia per superare fiume e tangenziale e fare sentire Ponte Lambro un po' meno terra di nessuno. C e anche un disegno per rifare l' area di Monluè, quela del' ecomostro: il problema, qui, è la società Beni Stabili, proprietaria delo scheletro e di quel milione di metri quadrati non recintati, non utilizzati, ricettacolo di ogni devianza. Queli di Ponte Lambro puntano il dito di là: «Sistemassero ' sta vergogna, staremmo meglio tutti». * * * ANGELO ARIOLIproduttore di latte Se il Comune ci sfratta, siamo finiti. E così Milano perde la sua maggiore azienda agricola produttrice di latte * * * ANNALISA TASCAstudentessa Non me ne andrei mai da qui, non è il quartiere dela mafia. Certo, ci sono molte brutte persone che rovinano la zona * * * GIOVANNI TRAINApensionato Nele Case bianche l' affitto costa caro. Ho moglie e figlio e pago 1.962,49 euro ogni tre mesi. La pensione non basta * * * PINUCCIA TARANTINOpensionata Perché tolerare i ragazzi senza casco sul motorino, o i vandali d' auto? Basta davvero poco per migliorare il quartiere

Potrebbe interessarti

18.07.2024 Ordine

Chiusura estiva uffici 2024

Durante il periodo estivo gli uffici dell'Ordine e della Fondazione saranno chiusi da lunedì 5 a venerdì 23 agosto compresi.

Scopri di più
18.07.2024 Dibattito Aperto

Stop al "Salva Milano": l'Ordine esprime sconcerto e chiede conferma sui tempi di discussione

In seguito alla battuta d’arresto del cosiddetto “Salva Milano”, che la città di Milano attendeva da mesi, protestano gli architetti milanesi che chiedevano chiarezza sulle vicende legate all'urbanistica dopo le inchieste della Procura. Dopo lo stop in Commissione Ambiente alla Camera e il ritiro degli emendamenti, il sottosegretario Alessandro Morelli ha garantito che il “Salva Milano” rientrerà nel decreto legge infrastrutture. E’ seguita una nota da parte dell’Ordine di Milano sul tema.

Scopri di più
15.07.2024 Dibattito Aperto

Dal confronto sul Salva Casa, una nuova richiesta di chiarezza delle procedure e delle norme: l’Ordine di Milano scrive al CNAPPC

Semplificazione, responsabilità della pubblica amministrazione, ruolo dei professionisti nella rigenerazione urbana, queste le parole chiave dell’incontro organizzato l’11 luglio 2024 dall’Ordine degli Architetti di Milano riguardo il nuovo provvedimento del Governo sulle questioni della semplificazione edilizia e urbanistica, il cosiddetto “Salva casa”. Sul tavolo la questione legata ai cambiamenti mirati ad alleggerire i processi di riqualificazione e quella volta alla valorizzazione economica degli immobili e delle unità immobiliari. Tanti gli ospiti della politica e delle professioni che hanno approfondito il testo e gli emendamenti in discussione, con un accento specifico sulla situazione milanese.

Scopri di più