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CENTRALE CASTELLI E CENTRALE TERMOELETTRICA IREN

Località: Turbigo, Ovest

Indirizzo: Centrale Castelli - Via Bonomi a Turbigo; Centrale Termoelettrica Iren – Via Centrale Termica a Turbigo

Destinazione d'uso: Centrali idriche

CENTRALE CASTELLI E CENTRALE TERMOELETTRICA IREN

Al confine tra i territori del Varesotto e dell’Alto Milanese ha origine l’intricata rete idrica che dal Ticino, attraverso un complesso sistema di dighe e di chiuse, fornisce l’acqua a un territorio esteso per usi agricoli, industriali, energetici e, in tempi più recenti, del tempo libero. Un sistema che a partire dalla costruzione del Naviglio Grande giungeva fino a Milano già nel XII secolo e che, tra la fine dell’ottocento e il novecento, si è arricchito di importantissime opere idrauliche e nuovi tracciati. Il Canale Industriale (Vizzola), che prende le acque dal Ticino attraverso la diga del Panperduto, il Villoresi, il Naviglio Grande e le svariate diramazioni su cui si sono localizzate centrali elettriche e altri insediamenti produttivi, costituiscono un ambiente identitario ancora oggi fortemente radicato nella fascia ovest dell’Alto Milanese. Negli ultimi decenni, la rete delle acque si è arricchita di innumerevoli percorsi pedonali, ciclabili e, purtroppo solo in concomitanza alla manifestazione di Expo 2015, anche navigabili, costituendosi come uno dei territori naturalistici più accessibile e differenziato dell’area metropolitana. Costeggiando i tracciati acquatici è possibile attraversare centri storici, penetrare in riserve ambientali, visitare edifici di archeologia industriale e manufatti per la produzione di energia. Tra questi ultimi, la Centrale Idroelettrica Castelli, gestita da Enel Green Power, e la Centrale Termoelettrica di Turbigo, oggi gestita dall’Iren, ne rappresentano le tipologie prevalenti. 

La Centrale Castelli costruita nel 1946 è situata al margine nord di Turbigo e sfrutta, per la produzione energetica, un dislivello di circa 9 metri. Le sue acque di scarico confluiscono in parte nel Naviglio Grande e in parte nel Ticino attraverso il canale “tre salti” e il canale “regresso”. Costituita da un grande corpo di fabbrica d’impronta razionalista contenente un’imponente turbina Kaplan, poggia su un basamento rivestito in pietra da cui si sviluppa il volume in mattoni scandito da alte e strette vetrate e collegato a un corpo più basso contenente altri ambienti tecnici necessari alla trasformazione energetica. Vasche e dislivelli d’acqua circondano l’impianto e ne definiscono il contesto al suolo, dando luogo a spazialità rigorose, monumentali ed estremamente vitali. 

La Centrale Termoelettrica di Turbigo è invece localizzata sulla riva opposta del Naviglio, al confine con il comune di Robechetto con Induno, ed è parte di una grande area dedicata alla produzione di energia che si è ampliata e stratificata nel tempo fino a includere quattro gruppi-caldaie per il suo funzionamento. I primi due imponenti edifici, collegati da un breve corpo più basso centrale, sono entrati in funzione nel 1926 e sono tangenti al Naviglio Grande. I due volumi in intonaco, con basamento in pietra, sono modellati da ampie e verticali vetrate su tutti i lati e da grandi e variati cornicioni che ne segnano i fronti e le articolate falde. Un secondo grande edificio sorge a sud del complesso e contiene le caldaie TL1 e TL2, originariamente rivestite da lastre d’amianto oggi rimosse. Completata nel 2001, la ristrutturazione del massiccio volume della caldaia TL2 ha visto la realizzazione di una nuova pelle in pannelli ondulati di alluminio alternati nei colori bianco e blu. Tramite il cromatismo e alcuni altri accorgimenti come gli angoli arrotondati, le scossaline aggettanti e gli effetti di chiaroscuro dei fronti dati dalla modulazione dei pannelli, si è reso vibrante e cangiante un volume dalle imponenti proporzioni. Oggi, dopo il recente repowering, la Centrale è composta da 2 Unità produttive a ciclo combinato con Turbine a Gas, Turbine a Vapore e Caldaie a recupero dotate di post-combustione (TL4 in configurazione 2TG + 1 TV  e TL3 in configurazione 1 TG + 1 TV ), aventi una potenza complessiva di 1.285 MW.


Martina Orsini