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Ristrutturazione dei Frigoriferi Milanesi

Anno: 2001 - 2004

Località: Milano, Corsica

Indirizzo: Via Piranesi 10

Destinazione d'uso: Edifici multifunzionali

Progettista: Studio 5+1

Lungo via Piranesi, nelle adiacenze del fascio di binari che dalla cintura ferroviaria conduceva alla stazione di testa di Porta Vittoria, incontriamo il complesso dei Frigoriferi Milanesi e del Palazzo del Ghiaccio, oggetto di un recente intervento di riuso e trasformazione (2003-2007), curato dallo studio 5+1AA. La costruzione originaria riguardante i Magazzini Refrigeranti e Ghiaccio Gondrand Mangili risale alla fine dell’Ottocento e trova collocazione in ragione della stretta vicinanza al Mercato Ortofrutticolo (originariamente collocato ove oggi sorge il Parco Formentano) e al Macello comunale milanese. Nel 1923 il complesso viene ampliato con la realizzazione del Palazzo del Ghiaccio curato dagli ingegneri S.Carnelli e E. Redaelli, un edificio in stile Liberty che con la sua elegante copertura in ferro e vetro rappresentava all’epoca la più grande pista coperta su ghiaccio d’Europa. I due grandi edifici, che rappresentavano un vero e proprio fuori scala rispetto ai limitrofi tessuti residenziali, nascono accomunati sotto il profilo delle tecnologie di produzione del freddo, ma separati sotto il profilo funzionale: privata la parte della produzione del ghiaccio e di deposito di prodotti alimentari; pubblica quella ospitante al suo interno la pista ellittica, tribune e servizi annessi.

 

Il complesso viene colpito durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale e rapidamente ripristinato riaprendo nel dopoguerra, accentuando la separatezza tra le due funzioni. La struttura dei magazzini frigoriferi viene adeguata per passare progressivamente dalla conservazione di prodotti alimentari – in rapido esaurimento con la diffusione dei frigoriferi domestici - alla conservazione e custodia in sicurezza di beni pregiati in ambienti blindati (pellicce e tappeti) e con il tempo, di beni privati e opere d’arte, associando a queste ultime anche laboratori di restauro. La riorganizzazione funzionale nasce a partire dal 2003 dalla riconversione di Frigoriferi Milanesi in Open Care, una società di servizi integrati per la conservazione, la valorizzazione e la gestione del patrimonio artistico, premiando in particolar modo una delle peculiarità più significative maturate dalla trasformazione funzionale originaria. Accompagnato dal nuovo logo, da un’immagine coordinata e da un masterplan generale che ha indirizzato la riqualificazione del complesso, l’intervento di valorizzazione ha assegnato un’inattesa unitarietà alla frammentazione delle precedenti strutture, trasformando la caoticità di un sistema introverso di spazi e attività, in un ordinato complesso urbano.

 

Articolato sostanzialmente in tre momenti, l’intervento ha riguardato, innanzitutto, il grande labirinto ipogeo, l’Open Care Caveau (2003), un labirinto sotterraneo di 8.000 mq per la custodia di beni di valore (dalla piccola cassetta di sicurezza ad interi ambienti custoditi), che trova nei piani superiori degli ex Magazzini Frigoriferi, laboratori per il restauro di dipinti, affreschi, arazzi, tappeti e mobili o spazi dedicati ad offrire servizi di art consulting. Suggestivi sotto il profilo architettonico sono la rampa di accesso al caveau, la gola verticale e scenografica alta venti metri che riorganizza e ridisegna la distribuzione degli Ex Magazzini, l’Open Care Space all’ultimo piano, nuovo spazio pubblico per eventi legati all’arte. A questo primo intervento, è seguita la riorganizzazione del cosiddetto edificio Stecca, la bassa e lineare cortina lungo via Piranesi (2005) ospitante l’Open Care Cafè, che è divenuta, attraverso la sua nuova pelle di vetro colorato rosso retroilluminata, il vero landmark di tutto l’intervento. Il lungo nastro rosso (circa 100 metri) ottenuto attraverso l’effetto di contrasto della “pellicola” traslucida rossa sovraimpressa alla tinta neropetrolio opaco con cui è stata trattata tutta l’anonima facciata originaria, serramenti e profili compresi. E, infine, il restauro del Palazzo del Ghiaccio, mirato alla riqualificazione architettonica e impiantistica e alla razionalizzazione degli spazi per la realizzazione di un edificio polifunzionale per manifestazione ed eventi.

 

Paolo Galuzzi