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Produrre_muoversi_abitare, struttura e forma nell’architettura milanese
Si abita la città, la città si percorre e nella città si lavora. Spesso senza rendersi conto della forma di luoghi e delle architetture che sono consuetudine quotidiana. Eppure proprio l’ordinario quotidiano se osservato con attenzione e secondo un punto di vista particolare si rivela straordinario. L’itinerario illustra quattro opere per ognuno dei temi individuati: abitare, muoversi e produrre, ponendo l’attenzione sul rapporto costruzione/forma nella relazione che lega l’idea alla realizzazione, osservando in particolar modo il rapporto fra forma costruita e struttura portante piuttosto che tecnica e procedimento della costruzione fissati nell’architettura. Gli esempi scelti, realizzati dalla ricostruzione ai giorni nostri, sono emblematici di questo nesso e lo palesano in un progetto coerente in cui l’idea architettonica è esaltata dalla scelta costruttiva, e in cui la figura dell’architetto e quella dell’ingegnere si confondono nella costruzione, tanto da rendere difficile l’individuazione del contributo dell’uno e dell’altro.
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Casa in via Cimarosa
1954 - 1956
G. Belotti, S. Invernizzi e G. Casentino
Case in via Gavirate
1956 - 1960
Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti
Condominio in via Harar
1951 - 1955
Luigi Figini, Gino Pollini
Deposito ATM di Famagosta
1989 - 1999
Ludovico Magistretti
Stazione Garibaldi
1956 - 1963
Giulio Minoletti, E.Gentili Tedeschi, M.Tevarotto
Stazione Milano Certosa
1982
Cavalcavia Scarampo Monteceneri
1959
Edifici per abitazioni Feal
1970
Viadotto dei Parchi
1973
Centro operativo logistico ex-Gondrand
1968 - 1968
Stabilimento ex-Max Market
1969
Sistemi costruttivi prefabbricati per edifici industriali
1962 - 1990
Angelo Mangiarotti con G. Ballio, A. Vintani (strutture)