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Le periferie sono oggi interessate da trasformazioni in cui la residenza appare marginalizzata: gli insediamenti intensivi destinati a colmare le aree dismesse e la dilagante urbanizzazione diffusa nelle aree più esterne appaiono estremamente deboli nei valori figurativi; lo spazio sembra aver perso i caratteri legati al luogo e allo stare, divenendo esperibile non più nelle figure urbane tradizionali ma nella dinamica delle reti di circolazione e connessione. Gli insediamenti realizzati nell’ambito dei programmi di edilizia residenziale pubblica conservano invece un’immagine architettonica solida da cui dipende la loro urbanità, ossia una relazione efficace tra forma dello spazio urbano e vita sociale. I quartieri di edilizia popolare, nonostante le contraddizioni e i problemi, a differenza di quanto accade nelle “aree residenza” prodotte dalla speculazione, alla scala microurbana presentano rapporti coerenti tra tipologia e morfologia in grado di conformare porzioni di tessuto urbano dotate di un’identità propria. Essi condensano differenti idee di città e possono essere considerati come un enorme “museo diffuso” a scala metropolitana in cui sono depositati i modelli insediativi che hanno contribuito a dare un’identità alla “casa per tutti”.
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Quartiere Harar
1951 - 1955
Luigi Figini, Gino Pollini (coordinatori)
Condominio in via Dessiè
1951 - 1955
Gianluigi Reggio, Mario Tevarotto
Case basse in via S.Giusto
1951 - 1955
Tito Bassanesi Varisco
Chiesa di San Bernardo al Quartiere Comasina
1957
Angelo Sirtori
Condominio in via Albenga
1951 - 1955
Alberto Rosselli
Condominio in via Harar
1951 - 1955
Luigi Figini, Gino Pollini
Case Ina-casa al quartiere Harar-Dessié
1951 - 1953
Bottoni, Morini, Villa
Condominio in via Montebaldo
1951 - 1955
Gio Ponti, Gigi Ghò
Condominio in via Teano
1958 - 1959
Giancarlo De Carlo
Condominio in via Esculapio
1953 - 1969
Camillo Rossetti
Condominio in via Esculapio
1953 - 1969
Camillo Rossetti
Condominio in via Pellice
1951 - 1955
Giò Ponti, Antonio Fornaroli
Case basse in via Auronzo
1951 - 1955
Luigi Figini, Gino Pollini
Due case Ina al quartiere Comasina
1956 - 1957
Piero Bottoni, Pietro Lingeri
Quartiere Comasina
1953 - 1969
Ufficio IACP
Condominio in via Madre Clelia Merloni
1953 - 1969
Piero Bottoni
Condominio in via Teano
1953 - 1969
Attilio Mariani, Carlo Perogalli