Caricamento...

DL semplificazioni: le proposte degli architetti

Dal 07.08.2020 al 07.09.2020

Sul DL Semplificazioni: «no al blocco totale degli interventi in centri storici ed aree tutelate». Le proposte di modifica presentate dagli architetti: «Garantire qualità attraverso i concorsi»

In questi giorni l'Ordine degli Architetti di Milano ha seguito con attenzione il dibattito generato dalle modifiche introdotte dall'art. 10 del DL Semplificazione agli articoli 2 bis e 3 c. 1, lett. d) del DPR 380/01 e all'opportunità di rivederne alcune parti in sede di conversione in legge: in collaborazione con altri Ordini italiani ha dunque contribuito alla formulazione di una posizione condivisa espressa da un comunicato congiunto che qui segue. 

Mantenere la possibilità di attuare interventi di sostituzione edilizia in centri storici, aree di pregio e tutelate, sempre nel pieno rispetto dei vincoli e garantendo la massima qualità, anche attraverso il ricorso ai concorsi di progettazione. È questo, a grandi linee, l’obiettivo degli emendamenti al Decreto Semplificazioni (il Dl 76/2020) avanzate dagli Ordini degli Architetti di Roma, Milano, Bologna, Torino, Sondrio, Catania, Palermo e Salerno.

Gli architetti, in sostanza, bocciano - e cercano di allentare con proposte di modifica mirate - il blocco pressoché totale di qualsiasi tipo di intervento «contemporaneo» in centri storici ed aree tutelate che scaturirebbe dall’applicazione della versione attuale dell’articolo 10 del Dl 76/2020 (Modifiche al T.U. Edilizia – Dpr 380/01).

I prevedibili effetti della suddetta previsione legislativa, che attua una ulteriore stretta sugli interventi di demolizione e ricostruzione nei contesti tutelati e di pregio (prevedendo, ad esempio, il mantenimento di sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche degli edifici preesistenti) - sottolineano gli Ordini firmatari degli emendamenti - «sono da ritenersi penalizzanti e contraddittori rispetto agli obiettivi dichiarati dallo stesso Dl Semplificazioni, tra i quali spiccano la semplificazione amministrativa e la rigenerazione urbana».

Sottoporre, in modo generalizzato, «il progetto demo/ricostruttivo al rigoroso rispetto della preesistenza, pena la riconduzione dell’intervento alla fattispecie della nuova edificazione, significa impedire di fatto la proposizione dell’intervento stesso». Il risultato sarebbe «la grave penalizzazione dei progetti volti al recupero del patrimonio edilizio esistente e delle iniziative che mirano a conseguire gli obiettivi della stagione urbanistica del futuro, orientata al consumo di suolo zero». Il rischio denunciato dagli Ordini professionali è anche - mantenendo la versione attuale del decreto - quello di difendere, paradossalmente, il «falso storico», tutelando anche edifici che non hanno pregio. Al contrario, osservano gli architetti, «tenuto conto dello scenario edilizio italiano del dopoguerra, che ha visto edificazioni frammentarie, incontrollate e spesso legittimate in via postuma da piani di recupero o condoni edilizi, si pone l’obbligo morale di consentire la sostituzione edilizia di edifici non di pregio, ma comunque esistenti all’interno dei contesti di tutela». 

La strada da seguire, inoltre, per alcuni interventi nelle aree tutelate - in termini di conservazione, ma anche di fruibilità, migliorando l’inserimento di volumi esistenti attraverso il recupero - potrebbe essere, laddove possibile, quella del concorso di progettazione (oggetto della proposta di modifica dell’articolo 3, comma 1, lett. d) del Dpr 380/2001): lo strumento più adatto a garantire la massima qualità dei progetti.

Potrebbe interessarti

15.07.2024 Dibattito Aperto

Dal confronto sul Salva Casa, una nuova richiesta di chiarezza delle procedure e delle norme: l’Ordine di Milano scrive al CNAPPC

Semplificazione, responsabilità della pubblica amministrazione, ruolo dei professionisti nella rigenerazione urbana, queste le parole chiave dell’incontro organizzato l’11 luglio 2024 dall’Ordine degli Architetti di Milano riguardo il nuovo provvedimento del Governo sulle questioni della semplificazione edilizia e urbanistica, il cosiddetto “Salva casa”. Sul tavolo la questione legata ai cambiamenti mirati ad alleggerire i processi di riqualificazione e quella volta alla valorizzazione economica degli immobili e delle unità immobiliari. Tanti gli ospiti della politica e delle professioni che hanno approfondito il testo e gli emendamenti in discussione, con un accento specifico sulla situazione milanese.

Scopri di più
09.07.2024 Eventi culturali

Il valore dell'architettura moderna a Milano: I incontro del ciclo Sempre Moderno

Giovedì 16 maggio si è tenuto il primo incontro del ciclo "Sempre Moderno", che ha visto gli interventi di Francesca Albani, Sara Banti, Lorenzo Bini, Andrea Canziani, Emanuela Carpani, Francesco Garutti, Stefano Passamonti e Orsina Simona Pierini. Pubblichiamo il video e un report con i temi e le questioni emerse

Scopri di più
28.06.2024 Dibattito Aperto

L'Ordine sulla ristrutturazione di San Siro: il progetto di architettura al centro della rigenerazione

Gli architetti milanesi chiedono chiarezza sul nuovo progetto dello stadio presentato pochi giorni fa da Webuild e rivendicano trasparenza sulle procedure e la centralità del concorso come strumento d’elezione per disegnare gli spazi e i luoghi più rilevanti per la comunità, nell’interesse di tutta la cittadinanza.

Scopri di più