Dal 03.08.2020 al 25.09.2020
Prende il via il nuovo progetto culturale che porterà arte, musica, teatro, letteratura all'interno di architetture moderne e contemporanee dell'hinterland milanese. Appuntamento il 24 settembre in diretta YouTube
Viva l'architettura! Arti, musica e spettacolo nella Città Metropolitana prende vita con il primo evento del programma: la Chiesa di Sant'Enrico a San Donato Milanese, straordinaria architettura a firma di Ignazio Gardella, ospiterà lo spettacolo teatrale Magnificat di Alda Merini, il 24 settembre 2020 alle 21.00.
L'evento in presenza è sold out, ma sarà trasmesso in diretta streaming su YouTube. Per ricevere gratuitamente il link alla diretta (24 settembre 2020 alle 21.00), basta ISCRIVERSI QUI. Il link sarà inviato ai partecipanti a mezzo mail il giorno stesso dell'evento.
Viva l'architettura!, a cura della Fondazione OAMi, consiste nell'organizzazione di eventi significativi di arte, musica, teatro, letteratura e architettura che troveranno spazio in altrettanti edifici notevoli collocati in quattro differenti comuni dell'hinterland milanese (San Donato Milanese, Legnano, Sesto San Giovanni, Paderno Dugnano). L'obiettivo è quello di aumentare la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio architettonico moderno e contemporaneo della Città Metropolitana di Milano, attraverso iniziative di scoperta e animazione culturale di qualità aperte alla cittadinanza. Primo appuntamento a San Donato Milanese, il 24 settembre 2020.
Tutte le info su www.vivalarchitettura.it.
Magnificat di Alda Merini
Chiesa di Sant'Enrico, San Donato Milanese
24 settembre - ore 21.00
ISCRIZIONI ALLA DIRETTA YOUTUBE
Lo spettacolo
Le brucianti parole di Alda Merini raccolte nel libretto Magnificat suscitano una vibrante interpretazione da parte di Arianna Scommegna che sa restituire tutta la carnalità, tutta l’intimità e tutta la sorprendente immedesimazione della poetessa milanese nei panni della Vergine Maria. Nel Magnificat di Alda Merini, l’umanità di Maria fa emergere una potente contraddizione: la vastità del divino sa trovare spazio in un corpo, e per giunta nel corpo di una ragazzina. Così incontriamo lo spavento e la speranza, lo sgomento e lo stupore, il dubbio e la certezza di quella che sarà la madre di Dio. Questo contrasto trova il suo compimento nell’accettazione del Mistero.
La poesia di Alda Merini, nelle parole di Maria, riesce infatti a far coesistere lo smarrimento presente, il ricordo dell’innocenza passata e la dolorosa consapevolezza dell’avvenire.Maria è, nel medesimo tempo, se stessa, la ragazzina che era e la madre di Dio che sarà. Un cortocircuito vertiginoso e inafferrabile. Ed è proprio della grande poesia consentirci di scorgere questo incomprensibile.
Adattamento di Gabriele Allevi, con Arianna Scommegna e con Giulia Bertasi alla fisarmonica, regia Paolo Bignamini, scene e aiuto regia Francesca Barattini, disegno luci Fabrizio Visconti, foto di scena Federico Buscarino, produzione Teatro de Gli Incamminati – deSidera Teatro, in collaborazione con ScenAperta Altomilanese Teatri e ATIR Teatro Ringhiera.
L'architettura
Cronologia: progettazione ed esecuzione 1961 – 1966
Committenza: Curia Diocesana di Milano; ENI – Ente Nazionale Idrocarburi
Autore: Ignazio Gardella (Milano, 30 marzo 1905 – Oleggio, 15 marzo 1999)
La costruzione della Chiesa di Sant'Enrico in Bolgiano fu ipotizzata inizialmente da Enrico Mattei, allora presidente dell’Ente Nazionale Idrocarburi (ENI), per servire la parte più recente dell’insediamento residenziale di Metanopoli, abbastanza distante dall’esistente chiesa di Santa Barbara. In seguito alla improvvisa e tragica scomparsa di Mattei avvenuta nel 1962 si decise di intitolare la nuova chiesa a Sant’Enrico Confessore, in ricordo dell’illustre scomparso. Il progetto della chiesa e del circostante quartiere residenziale – non realizzato – venne affidato a Ignazio Gardella, che lo completò nel novembre 1963. La costruzione iniziò nel 1964 e si concluse l’anno successivo; nel 1966 venne elevata a parrocchia. La chiesa sorge nel centro di un ampio spazio libero, che a causa della mancata costruzione del quartiere residenziale previsto in origine ha mantenuto i caratteri naturali della campagna. L’edificio ha pianta a croce lucchese, delimitata da muri ortogonali a spezzata, che divergono progressivamente e quindi convergono nuovamente verso il presbiterio. I muri sono interamente in calcestruzzo armato a vista, e sono interrotti in due punti da due tagli orizzontali continui, uno ad altezza d’occhi e uno immediatamente sotto la copertura. Questo crea un effetto di contrasto fra l’illuminazione concentrata e l’aspetto solido delle pareti. La copertura, con forma a capanna poco pronunciata, è rivestita internamente in legno lamellare.
***
Il progetto Viva l'architettura! Arti, musica e spettacolo nella Città Metropolitana è stato realizzato con Fondazione Cariplo impegnata nel sostegno e nella promozione di progetti di utilità sociale legati al settore dell’arte e cultura, dell’ambiente, dei servizi alla persona e della ricerca scientifica. Ogni anno vengono realizzati più di 1000 progetti per un valore di circa 150 milioni di euro a stagione. Fondazione Cariplo ha lanciato 4 programmi intersettoriali che portano in sé i valori fondamentali della filantropia di Cariplo: innovazione, attenzione alle categorie sociali fragili, opportunità per i giovani, welfare per tutti. Questi 4 programmi ad alto impatto sociale sono: Cariplo Factory, AttivAree, Lacittàintorno, Cariplo Social Innovation. Non un semplice mecenate, ma il motore di idee.
Ulteriori informazioni sul sito www.fondazionecariplo.it
#conFondazioneCariplo