Il saluto a Piero De Amicis

Caro Piero,
non ricordo quale fu l'occasione in cui ci conoscemmo, ma so che sono passati più di quarant'anni, e ricordo che allora mi colpì la tua voce forte, e il tuo modo sicuro e convincente di esprimerti . Mi colpì la tua voglia di fare, il tuo amore per l' architettura e per tutto ciò che le ruotava attorno.
Non ricordo neppure come fu che iniziammo a lavorare insieme nello studio di via Vincenzo Monti. Ma ricordo che con te c'erano Lorenzo Forges, Piero Ranzani e Giuliano Cesari.
Eravate un gruppo bello e affiatato e io con voi ci stavo volentieri. Ho imparato molto in quegli anni in cui abbiamo fatto insieme concorsi e progetti. Alcuni sono ancora nel mio archivio e li conservo come solo un caro ricordo si può conservare. Passarono alcuni anni in cui ci si vide saltuariamente, e poi un giorno mi chiedesti di far parte del Consiglio dell' Ordine del quale eri presidente. Non potevo e non volevo dirti di no, anche se pensai che non avrei saputo neppure da che parte incominciare. Ma anche in quell'occasione da te imparai molto. Fino a poter continuare il lavoro che tu avevi così brillantemente e con grande competenza iniziato.

Grazie Piero, un grande abbraccio affettuoso, ovunque tu sia.

Daniela