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Architetti e memoria: l’Ordine ricorda le leggi razziali

Dal 09.07.2019 al 09.08.2019

Lo scorso 27 giugno in Via Solferino si è svolta una serata speciale in ricordo di una pagina triste della storia italiana: l'Ordine ha fatto memoria delle leggi razziali e di 12 iscritti che a seguito di quelle leggi sono stati radiati dall'Albo

Lo scorso 27 giugno in Via Solferino si è svolta una serata speciale. Una serata di ricordo di una pagina triste della storia italiana: l'Ordine ha fatto memoria delle leggi razziali e di 12 iscritti che a seguito di quelle leggi sono stati discriminati e cancellati dall'Albo.

Con il generoso contributo di eredi, testimoni e studiosi abbiamo ripercorso storie individuali e collettive, abbiamo riletto documenti e visto immagini di archivio alla ricerca di tutte le tracce che ci legano al destino di quei 12 professionisti e, con loro, di tanti altri che sono stati discriminati, deportati, privati della libertà di esercitare il proprio lavoro o costretti a farlo altrove o in clandestinità. Vito Latis, Alessandro Rimini, Nina Livia Viterbo, Manfredo D'Urbino, Giorgio Cavaglieri, Arrigo Mieli, Ernesto Nathan Rogers, Andrea Benko, Anatolio Dikanski, Giacomo Eugenio Faludi, Michele Mosè Krikunetz, Berysz Opoczynski sono stati ricordati da aneddoti, stralci di documenti ufficiali, ricostruzioni e testimonianze offerte da Maria Vittoria Capitanucci, Stefano Moroni, Marco Prusicki, Stefano Poli, Giuliano Banfi, Chantal Fanny Lagonigro, Emanuele Fiano e Camillo Magni. 

Un susseguirsi di emozioni grazie anche a ricordi personali generosamente offerti da figli, nipoti, colleghi e studiosi di quegli architetti. Emozioni accompagnate dalla musica del violino del Maestro Meraviglia e che sono risuonato nelle voci degli attori Dalila Cozzolino e Donato Nubile che hanno proposto poesie di Roberto Juarroz e un toccante testo di Annalisa Mutariello, la cui protagonista di fantasia Vera Moscati ha sintetizzato le molte sfide che le leggi razziali hanno posto a professionisti di quel tempo a Milano e non solo.

Una serata di memoria e di riflessione sulle discriminazioni di ieri e di oggi, che interroga l'Ordine come ente pubblico ma anche come luogo fatto di persone e di relazioni. Un'occasione per riflettere sui valori costituzionali che dovrebbero sempre ispirare il nostro lavoro, come ente pubblico e nutrire con energia tutti gli individui che all'interno dell'ente operano.

L'Ordine ringrazia sentitamente tutti coloro che hanno partecipato e contribuito all'organizzazione della serata. I materiali di studio e di presentazione della serata saranno presto disponibili.

 

 

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