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Luca Rascaroli Architetto – con Luca Rascaroli al Teatro Dellepiane

Dal 18.10.2010 al 18.10.2011

Un Teatro, oggi luogo della commedia che troppo spesso significa la realizzazione di un opera pubblica in Italia. Ma che permette di mostrare il valore civile del nostro mestiere

Siamo a Tortona, e Luca Rascaroli sotto la pioggia mi racconta di questa sua avventura,  iniziata nel 1999.

Nel 1980 la grande area manifatturiera dell’ex cotonificio Dellepiane, attigua alla stazione ferroviaria, come il destino di quasi tutta la manifattura tessile dell’area, cessava ogni attività.
Essa definisce un fitto tessuto urbano caratterizzato dal passo strutturale delle coperture tipicamente a shed, posto come in molti dei Comuni legati alla parabola della produzione industriale, in una vasta area prospicente la stazione cittadina.

Nel 1998 viene acquisita dal Comune e l’anno successivo, grazie al gemellaggio con il Teatro Stabile di Torino ed il conseguente accesso a finanziamenti europei, commissiona agli architetti Rascaroli e Gilardone uno studio  preliminare per l’inserimento nel lotto di un nuovo Teatro Prove dedicato alla Lirica.

In tale contesto, lo studio propone di ottimizzare il suo inserimento attraverso la riqualificazione di una parte importante della struttura originaria con funzione di laboratori, direttamente collegamenti all’organismo teatrale, mediante la nuova torre scenica, in cui poter realizzare gli atelier di costruzione delle scenografie e i servizi necessari agli operatori del teatro.
“Dare una forma riconoscibile e compiuta allo spazio pubblico, per riqualificare l’ambiente circostante e relazionarlo alla città, dall’altro lato della ferrovia ma perfettamente collegato da sottopasso e passo carrabile”.

Sotto questi auspici si avviavano rapidamente  i lavori della nuova costruzione, concepita sul metro strutturale della costruzione originaria, secondo naturalmente una più attuale griglia di travi pilastri che venivano mantenuti a vista come a dare misura dello spazio, in consonanza alla stessa scansione degli shed.
Un sistema di portici circonda su due lati di accesso al foyer il volume, dichiarando con ampie vetrate rivolte verso la stazione e quindi la città il suo affaccio principale.
Nel 2003 era completato il rustico.
E qui iniziano i dolori.

Lo studio infatti veniva incaricato nel 2004 di un primo stralcio di sviluppo del Progetto esecutivo, ma da quel momento gli affidamenti delle opere procedono lentamente, e in seguito il Teatro Lirico si trasforma in Teatro di Prosa; si perde la opportunità di lavorare con il capoluogo e la sua compagnia, e con essa i relativi finanziamenti, ma soprattutto l’esperienza riguardo la logistica gestionale. Non è affatto scontato trasformare un teatro concepito per comunicare attraverso il canto e la musica  in un teatro che si esprime con la voce, se si ha qualche idea del funzionamento della macchina scenica.

Gli studi di acustica si devono affinare, modificandosi radicalmente: dal controllo del suono senza sbavature e riverberi si deve invece orientare alla sua amplificazione naturale. Ma anche gli spazi di servizio e con essi quelli scenici -pro scenio, golfo mistico, dimensioni della torre in finzione della diversa tipologia di scene- devono ricalibrarsi.
Cambiano i consulenti cui diventa però sempre più difficile garantire il riconoscimento della prestazione, e con essa il suo livello.
Lo stesso sarà per i lavori: varie tranches eseguite da diverse imprese, con inevitabili pasticci di fornitura, di sequenza logica delle lavorazioni –basti dire che manca ancora parte degli impianti..

Ma l’attenzione allo spazio che stiamo attraversando prevale sugli accidenti che Luca mi sta raccontando.
Perchè il centro del progetto è tutto nella macchina teatrale che si esprime su diversi livelli di comunicazione.
Prevale la compenetrazione delle funzioni sceniche con quelle di distribuzione, accompagnata da una immanente attenzione alle questioni acustiche, espressa dal sitema di rivestimento in legno, che esaspera moltiplicando il disegno ad una scala di dettaglio sempre puntuale.
Una articolazione dello spazio che mentre lo percorriamo continua a cambiare, pur essendo perfettamente riconoscibile nelle sue parti.
La pelle in legno, di elegante quanto efficace disegno, ci accompagna fin all’interno della sala, sia che vi si giunga attraverso l’aggregazione delle scale laterali di accesso, che dal foyer in quota, diventando tutt’uno con la imponente dimensione della sala per 610 presenze, seducendo definitivamente il percorso dello spettatore.
L’emozione di percorrere la sala, nella penombra, cogliendo coi sensi il riverbero controllato dello spazio, la modulazione gentile del legno di ciliegio  in continui giochi di concrezione, come un origami a scala impazzita.
Anche le poltroncine sono state disegnate per l’occasione da Luca –e prodotte, nel 2007. Ma giacciono a parte, chissà quando verranno montate.
La visita prosegue attraverso gli spazi scenici, i laboratori, negli spazi recuperati, luminosi e ampi.
Ma l’incanto della sala ha avuto la meglio, e la visita per i miei sensi è come finita nella compiutezza di quello spazio.

Per questo l’indignazione prevale, perché ancora non si sa se mai riuscirà ad essere completato. Se le imprese, che vanno e vengono con sempre più esigui margini di finanziamento, senza affezione all’opera, compiranno il loro mandato.
Luca sta compiendo uno sforzo magistrale, e gli e ci auguriamo riesca a portare a termine il lavoro: per noi e per la cittadinanza per prima, che ricomporrà a sè un un brano di città che le appartiene, un elemento di forte riconoscibilità la cui identità costruisce appartenza.
È qui che risiede il valore civile del nostro mestiere.


Francesco de Agostini



Teatro di Prosa
Progetto preliminare: 1999
Progetto definitivo: 2002-03
Progetto Esecutivo: 2004 – 2008
Realizzazione 2001 - in corso

Progetto architettonico: archh L.Rascaroli e S.Gilardone
Direzione Lavori: archh L.Rascaroli e S.Gilardone
Architettura degli interni: L.Rascaroli
Primo Progetto Acustico (1999): ing. Pisani di Rivoli
Ultimo Progetto Acustico (2008): ing. Galaverna di Parma

Calcolo strutture : ing. Salio
Progetto impianti e D.L. : primo progetto ing. Gualco; progetti successivi ing. Arlandi/AlfaEn; ASC impianti Milano
Produzione poltrona: Mussi Italy
Committente: Comune di Tortona

Primo Finanziamento delle Comunità Europee
attuazione del Regolamento N. 2081/93, Misura 4.1b

Superficie area recuperata: mq 25.000
Superficie coperta edificio teatrale e annessi: 5000 mq
Posti a sedere sala d’ascolto: 610







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