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Settimana del 17 Novembre 2008

Dal 24.11.2008 al 26.11.2008

Rassegna stampa dei principali quotidiani nazionali e del sito Archiworld, relativa agli articoli di interesse per Milano e Provincia

Il caso Sant'Ambrogio 'Fermate il parking'
Stop ai parcheggi interrati di Sant'Ambrogio e della Darsena con gli stessi criteri applicati a Roma per fermare lo scavo e annullare il progetto al Pincio. è quello che chiedono al ministro Sandro Bondi i consiglieri comunali Giuseppe Landonio del Gruppo Misto-Sinistra democratica e Basilio Rizzo del Gruppo uniti con Dario Fo. Nella seduta del consiglio comunale di oggi, presenteranno un ordine del giorno che ricalca una mozione fatta dal radicale Lucio Berté al congresso di Chianciano Terme, proprio a partire dai casi del Pincio e di Sant'Ambrogio. La mozione sollecita il ministro per i Beni culturali a intervenire a Milano sulla falsariga di quanto fatto nella capitale. Su questo documento Landonio e Rizzo cercheranno il consenso di altri consiglieri e chiederanno che sia messo subito in votazione. «è una battaglia che abbiamo avviato da tanto tempo e pensiamo sia giusto tentare anche questa strada», spiega Basilio Rizzo, consapevole che ormai per fermare i lavori approvati dal Comune e dalla Sovrintendenza ci vorrebbe un mezzo miracolo. L'intenzione di Rizzo e Landonio - forti dell' appoggio esterno dei molti residenti illustri di Sant'Ambrogio contrari al parcheggio - è quella di trovare anche in Comune un accordo che metta assieme nomi della maggioranza e dell'opposizione, in modo trasversale, come si addice a questo argomento. «Sono in gioco non solo impostazioni e soluzioni tecnico-urbanistiche, ma valori universali connessi a beni materiali e immateriali "indisponibili", se non per essere valorizzati», spiega ancora Rizzo, stupito del «silenzio della chiesa» su questa materia. «Chi starebbe zitto se fosse responsabile di una delle basiliche più antiche della città - si chiede - se sotto di essa qualcuno pensasse di scavare fin sotto le fondamenta?». Ma l'abate Erminio De Scalzi una posizione l'ha presa, con un intervento sul bollettino parrocchiale, chiedendo all'amministrazione di prendere una decisione finale e di non lasciare languire la piazza e il cantiere, com'è ormai da molti mesi. In grande attesa anche il comitato dei residenti che si batte da tempo contro la realizzazione del parcheggio sotterraneo. L'architetto Cini Boeri sintetizza: «Non mi entusiasma rivolgermi a Bondi, ma ormai è l'ultima carta da giocare. E’ indecente che un'amministrazione lasci in queste condizioni la piazza, che si chiuda immediatamente il cantiere e lo squarcio, un insulto all'arte e alla storia. E parlo a nome di tutta la cultura milanese». Per il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri (Forza Italia), non ci saranno difficoltà a porre l'ordine del giorno in votazione. La mozione dei radicali è stata inviata anche al sindaco Letizia Moratti e ai presidenti della Provincia Filippo Penati e della Regione Roberto Formigoni. Anche se sembrano ormai esserci pochi margini di intervento. Il via libera della Sovrintendenza c'era già, ma a giorni dovrebbe arrivare anche la firma definitiva, che dovrebbe sbloccare definitivamente il cantiere. Come conferma l' assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini: «Il progetto non si ferma. Siamo alle ultime battute: i lavori inizieranno a gennaio».
ZITA DAZZI
La Repubblica
17-11-08, pagina 2 sezione MILANO

Bike sharing, è il giorno degli abbonamenti
Via da oggi alle iscrizioni a Bikemi, il nuovo servizio di biciclette a noleggio realizzato da Comune e Atm. Dopo annunci, rinvii e ricorsi, il bike sharing alla milanese partirà infatti venerdì 28 novembre: dieci giorni, quindi, per abbonarsi in attesa di poter sganciare la propria bici in affitto tra le ottocento a disposizione nelle 65 rastrelliere dislocate all' interno della cerchia dei Bastioni, tutte in prossimità di fermate di bus, tram e metro. Le iscrizioni si possono fare via Internet, all' indirizzo www.bikemi.it, oppure andando in uno degli Atm point delle stazioni della metro di Duomo, Cadorna, Centrale, Loreto e Romolo. Per ora l' unico abbonamento possibile è quello annuale da 25 euro (che si potrà acquistare fino alla fine di febbraio). Ma da gennaio dovrebbero essere attivati anche gli abbonamenti giornalieri (a due euro) e settimanali (a sei euro). Per iscriversi è necessario avere più di 16 anni e possedere una carta di credito (dei circuiti Visa e Mastercard) per gli addebiti delle ricariche: la prima mezz' ora di noleggio, infatti, è gratuita, ma ogni mezz' ora successiva, fino alle due ore, costa 50 centesimi e superato questo tempo scatta un' altra tariffa di due euro all' ora. Entro quindici giorni dalla domanda di iscrizione arriverà a casa la tessera di Bikemi con l' opuscolo informativo su come funziona il servizio di bike sharing, che sarà attivo tutti i giorni, domenica compresa, dalle 7 alle 23 (dopo quest' orario le bici si potranno solo riconsegnare ma non noleggiare). Risolti alcuni contenziosi - è ancora aperto il capitolo pubblicità, con la preoccupazione di Clear Channel, il colosso della comunicazione che ha vinto la gara d' appalto per la gestione del servizio - Palazzo Marino ha assicurato che si lavora per distribuire altre stazioni di noleggio, fino ad arrivare, entro fine anno, a cento parcheggi e 1.300 biciclette e a 350 stazioni con 5mila bici entro la primavera.
ORIANA LISO
La Repubblica
17-11-08, pagina 2 sezione MILANO

COSE DELL' ALTRO SECOLO
1933, nel parco Sempione la Torre Littoria di Gio Ponti

I tubi d'acciaio, la gabbia interna per fare scorrere un piccolo ascensore. La minuscola terrazza che si affaccia su Milano: le case e i palazzi, l'Arco della Pace, il Parco Sempione e le Prealpi, lontane all' orizzonte. Il bar interno per un caffé e quattro chiacchiere. È il 1932 quando l'architetto Giovanni Ponti, chiamato da tutti Gio, riceve l' incarico dal Comune per inventarsi un progetto. Milano vuole regalarsi un simbolo nuovo, un simbolo dell'architettura, della ricerca, della tecnologia, dell'arte e del futuro. La torre nel parco si dovrà chiamare «Littoria» e l'altezza viene indicata dallo stesso Mussolini: 108 metri e qualche centimetro, poco al di sotto della soglia della Madonnina che svetta sul punto più alto del Duomo perché «non si può superare il divino con l'umano». L'architetto si mette subito all'opera. Giò Ponti, classe 1897, milanese, laureato al Politecnico (nel 1921) è già una firma d'autore. Nel 1928 ha fondato la rivista Domus, un caposaldo per la diffusione dell'architettura, che lui dirigerà sino all'uscita di scena nel 1979. Sarà, tra l'altro, ricordato per la Torre del parco, per il Palazzo Montecatini e per i 33 piani, per 127 metri di altezza, del Grattacielo Pirelli che nascerà tra il 1955 e il 1960. Ma in quel gennaio del 1933 cominciano i lavori di scavo per la Torre Littoria. A tempo di record. A metà marzo si piazza la prima struttura metallica. A giugno entra in funzione il faro e a luglio tutti gli impianti sono in funzione. Milano, ancora una volta, mostra il petto con orgoglio. «Una freccia conficcata dall'alto nel terreno», dirà il progettista. Nel 1939, l'Eiar, la Rai di quei tempi lontani, installa sulla cima della Torre Littoria «due trasmettitori di suoni e immagini in movimento collegati da un cavo coassiale per un raggio di trasmissione di cinquanta chilometri». Il Radiocorriere del 24 settembre parla già del «primo programma sperimentale televisivo». Ma la Torre? Dopo la guerra la stagione d'oro degli anni del boom e il declino fino al 1972 quando sarà dichiarata inagibile. Poi, tra il 1985 e il 1988, si comincerà a lavorare per restituirla ai milanesi. Tra le Distillerie Branca e Palazzo Marino si firmerà un accordo per il recupero e la concessione in uso: la torre del parco si chiamerà Torre Branca.
Tettamanti Franco
Pagina 9
(19 novembre 2008) - Corriere della Sera

Eppur si cresce: nuovi edifici a Bicocca, Bovisa, San Raffaele
Un edificio sul modello delle red brick universities anglosassoni che completerà il campus della Bicocca, un intervento che ridisegnerà il volto del Politecnico in Bovisa e una "Basilica" a metà tra architettura e filosofia. Mentre al centro del dibattito politico e della protesta restano i tagli annunciati dal governo, le università milanesi continuano a progettare e costruire, espandendo com'è necessario e inevitabile le proprie strutture. Nel caso di questi tre progetti, con le proprie risorse. Per il futuro, si vedrà: i 65 milioni di euro per la costruzione di residenze universitarie previsti nel decreto legge varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 6 novembre, secondo il rettore della Bicocca Marcello Fontanesi sono «una positiva inversione di tendenza. A patto che nel frattempo i tagli ai finanziamenti dell' intero sistema universitario non li mettano in ginocchio».
PAOLO SCANDALE
La Repubblica
19-11-08, pagina 12 sezione MILANO

ATTRAZIONE COMUNQUE
Dieci monumenti che non avremmo mai voluto vedere
NEW YORK

Tutto fa turismo, dalle Sette Meraviglie ai siti Patrimonio dell’Umanità secondo l’Unesco, dalle cento «culle» della civiltà ai mille templi reali o figurati (il Vaticano per la Chiesa cattolica o Wall Street per la finanza). A Boston, dove City Hall, il municipio, è stato fregiato del titolo di «palazzo più brutto del mondo», si tengono stretto il primato. «Parla pure male di me, basta che ne parli», dice la più vecchia regola della pubblicità, e il sindaco Thomas Menino è convinto che, applicata al turismo, valga eccome, anche se riferita alla sede dove tutti i giorni lui deve andare a lavorare: «Adesso abbiamo veramente tutto, i posti più storici degli States e l’edificio più orribile».
La classifica è del sito internazionale di turismo VirtualTourism.com, che ha condensato il sondaggio tra il milione di visitatori dichiarati e il parere dei suoi reporter in una lista delle brutture globali, che spaziano dalla Gran Bretagna alla Russia, dalla Spagna alla Francia (e risparmiano l’Italia). Dietro il palazzone di cemento di Boston, svetta seconda l’orrenda Torre di Montparnasse, nel cuore di Parigi: tutti sono d’accordo che questo infausto grattacielo deturpa la Ville Lumière e il solo aspetto positivo è che, dal suo tetto, si gode una vista magnifica della città «senza» la torre.
Al terzo posto c’è il gigantesco zoccolo di cavallo dorato di Tuuri, in Finlandia, che fa oscena mostra di sé sul secondo centro commerciale del Paese, ma poiché la leggenda vuole che porti fortuna, i motivi per andarlo a vedere sono diventati due. Quarto posto: la Metropolitan Cathedral di Liverpool. Da fuori, è proprio brutta; ma l’interno circolare non è privo di imponenza.
Quinto è il Terminal dei bus della Port Authority di New York. Sesto posto alle Torres de Colon di Madrid, Spagna. Sono due parallelepipedi chiamati anche «spina della corrente» per come sono tenuti insieme. Il Kunst Museum, museo delle belle arti di Vaduz, Liechtenstein, non la prenderà bene. Il design a cubo minimalista aveva evidenti pretese, ma ha fatto male a tanti occhi di turisti che l’hanno designato, invece, la Settima Bruttura.
Cemento, sassi, bambù e quercia: con simili ingredienti il palazzo del Parlamento scozzese a Edimburgo non è passato inosservato ai visitatori. Ottavo. La Biblioteca Centrale di Birmingham, nona in assoluto, è la terza presenza britannica. Chiude l’elenco la Statua di Pietro il Grande a Mosca: alto 15 piani, il monumento è parto del controverso artista Zurab K. Tsereteli, che ha invano cercato di rifilare agli Usa una sua opera dedicata a Cristoforo Colombo.

La Stampa
19 Novembre 2008
(Rassegna stampa del sito Archiworld)

Tocco d'arte negli edifici pubblici
Favorire i giovani professionisti, rilanciare l'impiego dei concorsi di progettazione e di idee, 2% del valore dell'opera per le opere d'arte. È quanto prevede il disegno di legge quadro sulla qualità architettonica approvato, su proposta del ministro per i beni e le attività culturali, Sandro Bondi, in via preliminare dal consiglio dei ministri di ieri. Il provvedimento era stato esaminato ai primi
di luglio dal pre-consiglio dei ministri e aveva avuto il via libera dalla Conferenza stato-regioni; adesso dovrà essere esaminato, come disegno di legge ordinario, dal parlamento. Il disegno di legge delinea innanzitutto il valore della qualità, dell'ideazione e della realizzazione architettonica, da intendersi come questione di pubblico interesse in quanto tesa alla salvaguardia del paesaggio, al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, allo sviluppo sostenibile nonché al miglioramento della vivibilità dell'ambiente urbano e della qualità della vita. Il disegno di legge indica anche alle amministrazioni le finalità da perseguire e fra queste richiama la necessità di promuovere la qualità del progetto e dell'opera architettonica, del concorso di architettura, nelle forme del concorso di idee e del concorso di progettazione come strumenti per la progettazione degli interventi, di favorire la partecipazione dei giovani progettisti ai concorsi di architettura e di sostenere l'ideazione e la progettazione di opere di rilevante interesse architettonico. Il testo prevede che ai giovani professionisti siano riservati premi speciali nei bandi di concorso per opere di rilevante interesse storico-artistico e paesaggistico-ambientale.
Viene previsto che il ministero per i beni culturali per la progettazione di opere di propria competenza utilizzi sempre lo strumento del concorso di architettura, mentre le altre amministrazioni potranno chiedere al ministero di provvedere all'ideazione o alla progettazione di opere di rilevante interesse architettonico e paesaggistico. Si propone di introdurre il Piano triennale per la qualità delle costruzioni pubbliche, predisposto dal ministero per i beni e le attività culturali, di concerto con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con la Conferenza unificata, che dovrà individuare le linee prioritarie di intervento mediante intese con il ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca o con le singole istituzioni universitarie e sentiti gli ordini professionali competenti.
Le amministrazioni pubbliche, per le nuove opere e per la ristrutturazione edilizia e urbanistica, saranno tenute a destinare una quota, non inferiore al 2% della spesa totale prevista per la realizzazione delle opere, finalizzata all'inserimento di nuove opere d'arte negli stessi edifici.
Viene inoltre previsto il riconoscimento, da parte del ministero per i beni e le attività culturali, sulla base di criteri standard di qualità predefiniti, del particolare valore artistico per le opere di architettura contemporanea; in questo modo l'autore dell'opera potrà accedere ai contributi di cui agli articoli 35 e 37 del dlgs n. 42/2007. Potranno essere concessi premi e riconoscimenti ai progetti e alle opere di architettura commissionati, ideati o realizzati da enti pubblici o privati.
Dal mondo delle professioni giunge un convinto plauso all'iniziativa ministeriale; in particolare per Raffaele Sirica, presidente del Consiglio nazionale degli architetti. «L'approvazione, da parte del consiglio dei ministri, del ddl sulla qualità architettonica raccoglie l'apprezzamento e il consenso da parte del Consiglio nazionale degli architetti. Si tratta di un provvedimento da troppo tempo atteso e che recepisce le osservazioni che la nostra categoria ha fatto pervenire al governo». Per l'Oice, Braccio Oddi Baglioni esprime «particolare soddisfazione per l'iniziativa del ministro e del governo che potrà contribuire alla promozione e al miglioramento della qualità della progettazione del nostro paese, anche attraverso un maggiore impiego dei concorsi per opere di particolare rilievo architettonico, a fianco delle tradizionali gare di affidamento di incarichi di progettazione».
Andrea Mascolini
ItaliaOggi
pag. 36 del 20/11/2008
(Rassegna stampa del sito Archiworld)


Porte aperte Tre giorni di festa con concerti, incontri e visite guidate. Lo scrittore Biondillo: racconterò il mio quartiere
Open day, il Comune presenta il nuovo Quarto Oggiaro

Carlo Masseroli. Milano sta cambiando e deve diventare una città sempre più intensa, piena di iniziative e attrattive anche per i giovani
Un open day. Come quelli che si fanno per presentare le scuole ai ragazzi prossimi al passaggio alle medie o alle superiori. Con una differenza: da reclamizzare, questa volta, non c'è questo o quell'istituto, ma un quartiere. Nel caso specifico, il Comune racconta Quarto Oggiaro, Bovisa, Villapizzone affidandosi anche a chi in queste strade è nato e cresciuto, come lo scrittore Gianni Biondillo. E l'open day è in realtà un open weekend, da oggi a domenica, durante il quale si potrà fare di tutto: visite guidate in edifici pubblici, chiese e scuole, letture, passeggiate, concerti, tornei di calcetto, convegni. L'assessore all'Urbanistica, Carlo Masseroli, ha scelto di partire da Quarto Oggiaro per presentare la conclusione del programma Urban, pagato con fondi europei, che ha riguardato proprio questa fetta di territorio consentendo fra l'altro il recupero di Villa Scheibler. «Milano - insiste Masseroli - sta cambiando e deve diventare una città sempre più intensa, piena di iniziative e attrattive anche per i giovani. Questi incontri dimostreranno la vivacità che già esiste e la possibilità di rivoluzione urbanistica per il futuro». Spiega Biondillo, che nei suoi romanzi ed articoli dà vita a quartieri e gente comune, che «ho aderito all'iniziativa per poter raccontare Quarto Oggiaro da dentro, partendo da persone, associazioni, realtà belle, vivaci e solidali che da sempre popolano questa zona». La conferma di questo tessuto positivo, secondo Biondillo, sta nel fatto che «la base ha risposto con entusiasmo alla nostra proposta. Tutti hanno spalancato le porte, dato una mano, si sono messi in gioco». Nè esiste il timore che si tratti di uno spot per l'amministrazione pubblica: «Ognuno ha le sue convinzioni politiche. Ma qui stiamo parlando d'altro: c'è necessità di confrontarsi con un'istituzione». Concetto ribadito da Luca Molinari, direttore scientifico del progetto, già responsabile Architettura della Triennale: «La gente ha voglia di sapere che cosa succede ed è un tema di democrazia urbana raccontare la città che si trasforma partendo dai suoi protagonisti».
Elisabetta Soglio
Pagina 6
(21 novembre 2008) - Corriere della Sera


«È finita l'architettura drogata»
 Il professionista milanese propone una «via mediana» tra le grandi firme e la tradizione.
Altolà alle archistar in nome della tradizione e dell'identità storica. L'articolo di Nikolas Salingaros ospitato dal Sole 24Ore il 2 ottobre non ha tardato a tradursi in gesti politici di quella parte del centro-destra che al matematico-urbanista americano si ispira: le critiche alla Nuvola di Massimiliano Fuksas, le correzioni imposte al progetto delle torri dell'Eur di Renzo Piano, la riproposizione dell'Arco di Libera all'Eur, la tutela del Foro Italico sono battaglie partite dall'ala di An, che si riconosce a Roma in Fabio Rampelli e fatte proprie dal sindaco Gianni Alemanno.
All'architetto milanese Cino Zucchi, 53 anni, autore delle riqualificazioni dell'ex Junghans di Venezia e del Portello di Milano, abbiamo chiesto una valutazione sul pensiero di Salingaros e sull'irritazione sempre più diffusa verso l'architetto che, facendo leva sul marketing, replica i progetti un po' ovunque.
Giorgio Santilli
Il Sole 24Ore
 21-11-2008
(Rassegna stampa del sito Archiworld)


Il piano Stop auto dal 2009. Croci: dehors e piste ciclabili, parte il rilancio del quartiere
Navigli, sì all'isola pedonale I residenti contro il Comune

«Troppi disagi, via alle denunce». I negozianti: bene così, più decoro «I divieti scatteranno nell'autunno del prossimo anno, al termine dell'isola estiva». Il Pd: risolvere lo scandalo Darsena
«Pensate a Parigi», che fascino. «E lo stato d'abbandono attuale, la morte della Darsena?», che pena. Il Comune vara il piano dell'isola pedonale sui Navigli tra i dubbi dell'opposizione: alzaie e strade sbarrate al traffico, un sistema di zone a traffico limitate diurne e serali, telecamere anti-movida e poi dehors uguali e piste ciclabili. Il progetto è già finanziato e definito al 95 per cento; l'assessore alla Mobilità, Edoardo Croci, fissa la partenza all'autunno 2009: «L'isola permanente sui Navigli renderà quest'area più bella e vivibile». Le associazioni dei commercianti sono «favorevoli». E c'è il motivo: «È il momento di avviare una vera riqualificazione ambientale e turistica». Contrari, e pronti alla rivolta, i

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