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Settimana del 20 Ottobre 2008

Dal 27.10.2008 al 29.10.2008

Rassegna stampa dei principali quotidiani nazionali e del sito Archiworld, relativa agli articoli di interesse per Milano e Provincia

L'inchiesta: L'incidente in viale Bligny. Gli incroci più a rischio controllati da 25 addetti dell'azienda
«Scontro fra tram, errore umano E 400 scambi sono da sostituire»
Commissione Atm: gli impianti funzionavano regolarmente Tra i lavoratori Nei depositi dei tranvieri sono giornate tese. I lavoratori non hanno gradito di essere stati sempre chiamati in causa come responsabili degli incidenti senza che ci siano mai state

Il verdetto della commissione d'inchiesta interna arriva nel tardo pomeriggio: «Gli impianti a terra e a bordo del mezzo funzionavano correttamente». Significa che anche l'incidente fra due tram di martedì pomeriggio (9 feriti), come quello di dieci giorni fa in viale Bligny (identica dinamica, 25 feriti), è stato causato da un errore del tranviere. Una spiegazione che era sembrata assai probabile già dai primi rilievi. Ma che non nasconde la profonda arretratezza della rete infrastrutturale dell'Atm, in particolare dei 400 scambi che dovranno essere sostituiti, sotto accusa da settimane per la serie di scontri e deragliamenti. A testimoniarlo ci sono i primi provvedimenti presi dall'azienda: da ieri gli scambi di servizio (usati cioè dai tram non per percorsi di linea, ma solo per andare o venire dai depositi) sono stati disattivati. Come dire: meglio ridurre al minimo i rischi di altri incidenti, con i tram che svoltano all'improvviso invece che andare dritti. Altra decisione «precauzionale», ma che testimonia il livello di tensione raggiunta in questi giorni: 25 addetti dell'azienda vigilano sugli scambi negli incroci più trafficati della città. E già su questo punto scatta l' attacco dei sindacati: «A controllare gli scambi - spiega Giancarlo Chiodi del Cildi - devono essere dei tecnici. Mettere dei controllori semplicemente lì a guardare i binari è un palliativo inutile». Nei depositi si vivono giornate molto tese. I lavoratori non hanno gradito di essere stati chiamati in causa come unici responsabili degli incidenti, senza che ci sia stato il minimo mea culpa da parte dei vertici. E così ieri è scattata la prima protesta spontanea. Molti tranvieri hanno rispettato alla lettera il codice (che impone una velocità massima di 5 chilometri l'ora vicino agli scambi) a costo di provocare ritardi sulle tabelle di marcia. Malumore legato anche ai numeri: «Per gli oltre 500 scambi della rete milanese - spiega Roberto Rossi, segretario generale Fit-Cisl - ci sono solo 17 tecnici, 10 per le emergenze e appena 7 per la manutenzione». La scarsità di questi reparti, secondo i sindacati, è particolarmente grave a causa dell'«arretratezza delle infrastrutture». A certificarlo c'è il piano messo in campo dall'Atm: l' azienda ha finora speso 75 milioni di euro (su un totale di 296 in tre anni) per sostituire 40 scambi di vecchia generazione negli ultimi dieci mesi. Ora si stringeranno i tempi, e altri 30 meccanismi dovrebbero essere sostituiti nel corso dei prossimi tre mesi. L' obiettivo è dotare tutti gli incroci tra binari di dispositivi ad alta tecnologia. A pesare però è il consuntivo, perché gli scambi da sostituire sono 400. È quel che i vertici di Atm hanno ben presente: in questi giorni, in azienda, si è parlato molto di «mancata manutenzione e scarso aggiornamento tecnologico, elementi critici che vanno affrontati e risolti al più presto». I numeri: 59 in cui sono rimasti coinvolti i tram Atm nel 2007; se ne erano contati solo 51 nel 2001 900 I milioni di euro di investimenti previsti nel piano triennale Atm: 296 milioni riguardano l' ammodernamento degli impianti 400 Gli scambi sulla rete tranviaria che devono essere sostituiti secondo il piano 2008-2010: 60 scambi sono stati sostituiti da inizio 2008 1,7 I milioni di passeggeri trasportati ogni giorno dai mezzi Atm: in tutto il 2007 hanno viaggiato oltre 621 milioni di persone 2.909 Le vetture che compongono il parco mezzi Atm tra bus, tram e treni della metropolitana: percorrono oltre 144 milioni di chilometri l' anno 8.669 I dipendenti dell' azienda di trasporti milanesi: gli addetti alla manutenzione sono circa 1.200 755,9 I milioni di fatturato messi a bilancio da Atm nel 2007: di questi, solo 313 provengono dai biglietti e dai parcheggi 426 I milioni di euro di fondi pubblici incassati nel 2007 da Atm: la Regione Lombardia ha stanziato 294,4 milioni 15,4 Il contributo in milioni di euro riconosciuto dal Comune di Milano secondo il «contratto di servizio»
Santucci Gianni
Pagina 7
(23 ottobre 2008) - Corriere della Sera


Nuovo cemento alla Bicocca 'Ma doveva essere area verde'
Entro quattro anni la Bicocca cambierà volto. Di fianco all'università progettata da Vittorio Gregotti sorgeranno nuove residenze, servizi commerciali e di intrattenimento e una grande area verde. A dare il via all'operazione (immobiliare) «di riqualificazione urbana», come l'ha definita l'assessore Carlo Masseroli, è un accordo di programma firmato ieri da Comune, Regione, Pirelli Re (proprietaria dell'area) e università Bicocca che annulla il precedente del 2003 che destinava la zona all'ospedale Besta. Ma sull'intervento, che riguarda 142 mila metri quadrati tra viale Sarca, viale Fulvio Testi e il parco Nord, è già scoppiata la polemica. Con Maurizio Baruffi, capogruppo dei Verdi, che ricorda: «Originariamente, quando è nato il progetto Bicocca, quell' area era destinata a verde pubblico. Decaduta l' ipotesi di trasferimento dell' ospedale Besta, invece di tornare all' idea originale il Comune dà il via libera alla costruzione di case. Eravamo disposti a rinunciare a un polmone verde per un servizio sanitario utile alla città, ma non per un' operazione immobiliare». E promette battaglia: «Chiederò una commissione urbanistica al più presto perché vengano chiariti al consiglio i contenuti di questo accordo». Il progetto della Grande Bicocca prevede la realizzazione di 100 mila metri quadrati di residenze, di cui la metà convenzionate, 17 mila di ampliamento dell' università, 13 mila di servizi commerciali, 30 mila destinati al Bicocca Village e 60 mila di verde, in parte dato in gestione all' ateneo. Oltre alla realizzazione di passerelle ciclopedonali che scavalcheranno viale Fulvio Testi e viale Sarca per raggiungere il parco Nord, l' ampliamento dell' Hangar Bicocca e l' adeguamento dei percorsi ciclopedonali in coincidenza del raggio verde pensato per l' Expo 2015.
TERESA MONESTIROLI
La Repubblica
23-10-08, pagina 7 sezione MILANO

Tutta Brera vietata alle auto si allarga l' isola pedonale
Si allarga l' isola pedonale di Brera. Dal prossimo anno, per il bicentenario della Pinacoteca, le auto verranno bandite (parcheggi compresi) dall' ultimo tratto di via Brera - quello che dall' Accademia arriva fino a via dell' Orso - ma anche da via Ciovasso, via Ciovassino e via Fiori Oscuri, che saranno riservate soltanto a pedoni e biciclette. «Un vero quadrilatero - assicura l' assessore alla Mobilità Edoardo Croci - per valorizzare ancora di più l' intera area a vantaggio dell' ambiente e della qualità di vita dei cittadini». Il via libera è arrivato da una riunione a Palazzo Marino: «Abbiamo ricevuto il consenso di tutti: i commercianti, la presidente del consiglio di zona 1 Micaela Goren Monti, i rappresentanti dell' Accademia e della Pinacoteca». Da via Brera sarebbe dovuta passare una delle nuove piste ciclabili che Palazzo Marino sta studiando. «Ma con l' isola pedonale compiamo un passo ulteriore, riqualificando tutta la zona», spiega Croci. Già oggi, secondo i tecnici del Comune, nell' ora di punta via Brera è percorsa da 300 macchine al giorno. Nel 2009 scompariranno anche dalla sosta sulle strisce gialle, circa 40 posti che verranno recuperati in via dell' Orso e via Monte di Pietà. L' accesso, infatti, oltre a chi passeggerà e pedalerà, sarà consentito esclusivamente ai residenti con un box interno ai palazzi. «Questa sarà l' occasione anche per migliorare l' accessibilità all' Accademia, valorizzare la Pinacoteca e vitalizzare sempre di più il quartiere», aggiunge Croci. Che sui tempi di realizzazione dice: «Adesso gli uffici dovranno disegnare il progetto definitivo che potrà essere approvato dalla giunta entro la fine dell' anno». Le strade verranno ripensate insieme all' assessorato all' Arredo urbano: una nuova pavimentazione, fioriere, magari nuove sedute, stalli per le biciclette e una stazione del bike sharing. L' idea è stata condivisa anche dai proprietari dei negozi, dice il Comune. Lo conferma il delegato dell' Unione del Commercio Roberto Montingelli, che però avverte: «Siamo favorevoli ma soltanto se sarà una vera isola pedonale, non un progetto a metà come quella di corso Garibaldi. Anche per via Paolo Sarpi avevamo avuto rassicurazioni diverse fin dalla fase transitoria, prima dei lavori di riqualificazione, ma non è stato così. In questo caso le auto non scompariranno del tutto».
ALESSIA GALLIONE
La Repubblica
23-10-08, pagina 8 sezione MILANO


La road map dell' Expo a 2.379 giorni dal via
Ci sono voluti 208 giorni per scrivere le cinque pagine del decreto Berlusconi che definisce solo chi fa cosa. Ne restano 2.379, sei anni e mezzo fino all' 1 maggio 2015, per rivoltare Milano come un guanto. E sono pochi, ripete da tempo Letizia Moratti. Da qui la road map di Palazzo Marino per l' Expo: il primo passaggio è insediare la società Soge che dovrà gestirà un budget di 4,1 miliardi e che a regime dovrà avere 500 dipendenti, più un numero non quantificabile di consulenti. Il secondo è bandire le gare internazionali per gli architetti che disegneranno l' area di Rho-Pero. Il terzo è partire con gli appalti per padiglioni, strade, metropolitane e parcheggi. Ma ogni road map ha i suoi pericoli. PAGINA Insidie e rischi, come il fattore-tempo. Ma anche e soprattutto, riassumono in molti, «i finanziamenti su cui Tremonti si è tenuto l' ultima parola». Sarà il ministero dell' Economia a dover dare i fondi per tutti i cantieri: nel 2009 sono previsti solo 30 milioni, altri 104 tra 2010 e 2011, oltre un miliardo solo nel 2012. è un problema spostare così avanti i cantieri, da qui la richiesta di prevedere deroghe al Patto di stabilità per il Comune perché possa anticipare le spese aprendo propri mutui. Tra i pericoli, ovviamente, ci sono anche gli appetiti che un mare di cantieri si porta dietro. Il Pd chiede da tempo, e tanto più oggi, una commissione antimafia comunale, trasparenza e vigilanza contro possibili infiltrazioni delle cosche. Letizia Moratti taglia corto: «Abbiamo già preso contatto con le maggiori autorità e istituzioni del Paese su questo, per uno stretto raccordo nel momento in cui partiremo con la società». Quali saranno davvero le contromisure, però, non si sa. La road map, dunque. Letizia Moratti tiene molte carte ancora riservate, come l' idea di creare un "advisory board" fisso di testimonial dell' Expo, personalità che possano assistere Milano fino al 2015. Nel gruppo vuole arruolare anche Al Gore, già sponsor durante la candidatura a Parigi, ma anche gli ex ministri D' Alema e Bonino con cui ha ottenuto l' assegnazione. In stile molto bipartisan. A Milano, intanto, vuole accelerare il più possibile: la Soge, la società speciale che dovrà gestire progetti e sei mesi di Expo, spera di crearla formalmente entro un mese. «Sto già lavorando sullo statuto e sull' atto costitutivo», ha detto ieri. Nessuno ne dubitava visto che il decreto Berlusconi prevede espressamente che sia lei, il commissario, a farlo. Il programma prevede di andare dal notaio e rendere operativa la Soge per gennaio. Ma c' è un rischio: che nel centrodestra si ricominci a litigare sulle poltrone. Sulle deleghe per Paolo Glisenti, il braccio destro di Moratti destinato a fare l' amministratore delegato, e sui nomi degli altri quatto membri del consiglio d' amministrazione. La rosa dei papabili si aggiorna di giorno in giorno, e i veti incrociati non sono mai esclusi anche perché sia la Lega che An chiedono spazio. La Provincia invece, dopo aver insistito più volte sull' ipotesi di restarne fuori, oggi sembra proprio volerci entrare: «Valuteremo le condizioni nei prossimi giorni con molta serenità e grande spirito di collaborazione», dice Filippo Penati. Insediata la società, bisognerà darle gambe. E qui, altro passaggio strettissimo, sarà la definizione dell' organigramma: la Soge avrà molte "unità di staff" con altrettanti responsabili ma solo due divisioni, una per la gestione dell' evento (budget previsto circa 900 milioni) e una per le infrastrutture (3,2 miliardi). An ha già prenotato per un tecnico d' area la seconda, anche se non è detto che la spunti. La divisione infrastrutture sarà comunque il vero cuore della partita, visto che dovrà gestire tutti gli appalti pubblici per Rho-Pero e per le cosiddette opere connesse, dagli svincoli autostradali ai parcheggi e agli alberghi in città, al progetto per la "Via d' acqua" dalla Darsena alla nuova Fiera, alla nuova linea 6 del metrò. Come? Per vedere i primi cantieri bisognerà aspettare la fine del 2010. Ma nel frattempo bisogna predisporre tutti i bandi internazionali e i progetti definitivi, e soprattutto scegliere quali proposte sono davvero strategiche nei dintorni di Rho-Pero ma anche in mezza Milano. Non mancheranno i privati che si faranno avanti per presentare idee.
GIUSEPPINA PIANO
La Repubblica
25-10-08, pagina 1 sezione MILANO




 


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