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EX REDE

Anno:  1950 - 2025

Località: Parabiago, Centro

Indirizzo: Via Fratelli Rosselli

Destinazione d'uso: Centri Civici

Progettista: DAP Studio

EX REDE

Il complesso industriale del Calzificio Rede è costituito da una serie di edifici realizzati tra la fine degli anni ’50 e i decenni successivi che si estendono su un grande lotto a partire da un nucleo originario di una filanda rilevata nel 1938 da Re Depaolini, capostipite di una famiglia industriale tessile di Parabiago ancora oggi in attività. In stretto collegamento con la produzione del settore calzaturiero che per lungo tempo ha caratterizzato il parabiaghese e che, insieme a Vigevano, ha costituito il principale polo del settore del Nord Italia, il Calzificio Rede si presenta come un grande tassello produttivo a contatto diretto con il centro storico, contestualizzazione tipica dell’industrializzazione dell’epoca. In tempi recenti, la centralità e l’accessibilità di questi insediamenti è sempre più di stimolo a pratiche di riuso e riqualificazione a scopo pubblico. 

Degli edifici ancora oggi attivi della fabbrica, una parte è stata ceduta al Comune per una conversione a spazio civico su progetto di DAP Studio. I nuovi spazi previsti nell’edificio a ponte su Via Rosselli di circa 14.000 mq conterranno la Casa della Comunità del Legnanese, il Museo della Fondazione Carla Musazzi e un Multimedia Space Center che accoglierà attività culturali e di studio. La riqualificazione si basa sul mantenimento formale tipico della grande scala che connota gli ex-edifici industriali, caratterizzati da ampie aperture finestrate, corpi di collegamento a terra e sospesi e materiali specifici come il klinker, conservandone la natura di landmark urbano. I piani terra vengono in parte svuotati per ricavare dei porticati in grado di relazionare il grande organismo con il tessuto urbano di contesto, rendendolo più permeabile coerentemente con la nuova destinazione. Nelle due ali dell’edificio a ponte vengono collocate le funzioni collettive, mentre la parte sospesa è pensata come collegamento tra le varie attività che vi si insedieranno. 

Sulla sommità dell’edificio, un nuovo sistema di volumi variabili, terrazze e connessioni rivestiti da una lamiera forata bianca ne aumenta la dinamicità rispetto alla copertura piana esistente, alleggerendo l’intero impianto e dotando la città e il territorio circostante di un punto panoramico. 

Un grande e preesistente parcheggio laterale alla struttura è oggetto di un progetto di ridisegno a piazza per rafforzare il dialogo con la città e la destinazione civica dell’edificio riprogettato.


Martina Orsini