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EX CANTONI

Anno:  2002 - 2011

Località: Legnano, Centro

Indirizzo: Via Talisio Tirrinanzi

Destinazione d'uso: Edifici per il commercio

Progettista: Studio Macola

EX CANTONI

Lungo il fiume Olona e la strada statale del Sempione si localizza uno dei sistemi produttivi storici più densi della regione, oggi ambito fortemente diversificato composto da spazi ancora produttivi, riconversioni, dismissioni in attesa di riuso. La parte terminale e più urbana di questa densa sezione metropolitana che compone il Gallaratese, Castellanza e Legnano, negli ultimi decenni è stata oggetto di estese demolizioni e profonde trasformazioni. L’insediarsi di funzioni che comprendono le università della Liuc alla fine degli anni ‘80 e di Univa in via di realizzazione, il grande commercio globalizzato, le residenze ad alta densità e alcune aree verdi e servizi collettivi hanno innescato importanti mutazioni nei tessuti urbani circostanti. A scala locale, molti di questi interventi hanno introdotto ricuciture determinanti della maglia urbanizzata, prima interrotta e separata dai grandi impianti di produzione e da spazi tecnici particolarmente estesi. Tuttavia, il permanere di confini istituzionali, come prima quello provinciale, poi replicato negli “ambiti metropolitani”, mortifica le possibilità di progetti unitari e scenari condivisi, riducendo interventi, anche individualmente virtuosi, a una collana di grandi trasformazioni puntuali che si susseguono in modo episodico.

A Legnano, a partire da un inziale masterplan di Renzo Piano della fine degli anni ‘90, lo studio Macola è intervenuto su una vasta porzione dei lotti originariamente occupati dal Cotonificio Cantoni che, con i suoi stabilimenti, residenze operaie, sanatorio e scuole – quasi tutto demolito - hanno contribuito alla definizione di vaste aree urbane dell’Alto Milanese. Il progetto di riconversione inaugurato nel 2011 che riunisce terziario, commercio e alcune residenze si sviluppa lungo il corso dell’Olona alternando fronti urbanizzati che ne definiscono le rive e gli spazi aperti che ne abbracciano il tracciato. La galleria commerciale riutilizza le facciate originarie delle officine, mentre il superstore di Esselunga nel suo nuovo edificio ne riprende i mattoni, l’appoggio a terra, i colori dominanti. I corpi nuovi lineari, con rivestimenti grigi, contengono funzioni terziarie e uffici alternando basamenti continui a sezioni più permeabili dotate di accessi, porticati, grandi aree collettive ai piani terra, raccolte poi in testata da una grande pensilina pilastrata che dialoga con la città agganciando i nuovi spazi alla sua trama urbana. 


Martina Orsini