Lo Staff di Ordine e Fondazione è a disposizione per supportare nella risoluzione di problematiche e segnalazioni.
Qui i contatti degli uffici
Anno: 1964 - 1968
Località: Inveruno, Centro
Indirizzo: Via IV Novembre
Destinazione d'uso: Case unifamiliari
Progettista: Mario Galvagni
Milanofiori è il più esteso comparto terziario del sud ovest dell’area metropolitana di Milano, realizzato dal costruttore Giuseppe Cabassi a partire dal 1976. L’aspetto forse più interessante di questo insediamento è la sua continua evoluzione nel tempo, che ha determinato anche il suo successo e ha permesso di evitare, come è avvenuto in altri casi simili, la sua obsolescenza ed il suo declino. Il primo insediamento concluso nei primi anni ’80 è il centro direzionale Milanofiori: con circa 600.000 mq costruiti era il più grande centro direzionale dell’epoca esterno alla città, il primo ad integrare al terziario avanzato un centro commerciale (fra i primi in Italia), un hotel ed un centro congressi, ma anche fra i primi a sviluppare uffici open space. Nel ’90 viene realizzato il Forum di Assago, primo grande palazzetto dello sport privato e spazio per concerti ed eventi della provincia di Milano, seguito nel 2003 dal teatro La villa Terenzio Belloli a Inveruno è opera di Mario Galvagni, architetto formatosi al Politecnico di Milano e all’Accademia di Brera. La sua doppia formazione architettonico-artistica, a cui si aggiunge una conoscenza scientifica dettagliata soprattutto nel campo della fisica, è il substrato complesso ed eterogeneo a partire dal quale Galvagni intraprende un percorso di ricerca architettonica originale nelle forme e nelle concettualizzazioni. Al contempo, le ricerche tipologiche che precedono le sue realizzazioni, insieme alla comprensione profonda del contesto inteso come natura, orografia, luce, materiali prevalenti, storia, dimostrano il sensibile rigore attraverso cui i suoi progetti si sviluppano.
La villa sorge accanto al frantoio di Olio Belloli, oggi demolito, ed è chiara testimonianza dell’inclinazione sperimentale che l’imprenditoria dell’Alto Milanese, soprattutto tra il 1960 e 1980, ha dimostrato non solo in campo industriale ma anche nel ruolo di committenza architettonica, disseminando il territorio di residenze e spazi produttivi di pregio e innovazione. Altre tre ville di Galvagni a Inveruno arricchiscono un tessuto urbano espansivo a bassa densità ripetitivo e tipologicamente usuale, seppur inserito in un contesto ambientale di grandissimo valore a ridosso del parco del Ticino e altre riserve naturali: Casa Cattaneo-Parisi (1984-87), Casa Gianni Mainini (1967-68-89), Casa Angelo Belloli (1964-68), quest’ultima purtroppo recentemente demolita per far posto a due palazzine di edilizia residenziale.
La villa di Terenzio Belloli è composta da due organismi principali: una sequenza di spaziosi setti abitati, che costruisce anche il fronte lineare su strada, a cui si aggrappano all’interno del lotto gli elementi frammentari costituiti dall’insieme delle terrazze, dei gusci sospesi autoportanti, delle soglie gradonate, che abbracciano il grande giardino interno attraverso un fronte movimentato ed estremamente plastico. L’aggregazione dei due organismi così differenti tra loro conduce a un’architettura in grado di dialogare con l’esterno, dove i muri abitati definiscono la strada introducendo materialità in un’orditura urbana caratterizzata, viceversa, dalla sequenza dei bordi molli delle case isolate su lotto. Nel contempo, i fronti opposti e movimentati garantiscono l’intimità domestica e quotidiana del cuore della casa, ovvero il grande spazio aperto del giardino.
Gli ambienti interni sono caratterizzati da arredi fissi disegnati appositamente da Galvagni e ancora oggi nella maggior parte perfettamente conservati, in stretta coerenza e continuità con le forme architettoniche dell’edificio e dei suoi molti e differenti affacci su strada e sul giardino tramite scorci, terrazze, attraversamenti, patii.
Martina Orsini