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Complesso multifunzionale

Anno: 1967 - 1970

Località: Milano, Buenos Aires - Venezia

Indirizzo: via Monteverdi 11, Milano

Destinazione d'uso: Edifici per residenze e commercio

Progettista: BBPR

Il complesso polifunzionale di corso Buenos Aires svolge ancora una volta il tema assai caro allo studio BBPR della casa per appartamenti a gradoni. In questo caso, però, rispetto agli interventi in via Vigna o in via Cavalieri del Santo Sepolcro, al tipo già noto viene applicata una variante significativa: a causa dei limiti imposti dalla geometria del lotto i terrazzamenti non sono più rivolti verso l’interno, nascosti dietro una facciata che costituisce il fronte pubblico dialogante con la città, ma verso la strada, diventando il modulo compositivo dell’intero edificio.

A causa della richiesta della committenza di inserire un supermercato, che con la sua estensione occupa quasi tutto il piano terra, i progettisti sono costretti a rinunciare al cortile e scelgono di lavorare sulla differenza tra la via principale – il trafficato corso Buenos Aires – e la via secondaria. Il fronte su via Piccinni diventa così una sorta d’interno che si apre verso la città, come se il complesso fosse un palazzo spaccato a metà. Poiché sulla copertura del supermercato è collocato un parcheggio per i clienti, a evocare un giardino assente c’è un’interessante invenzione: lunghe travi in cemento armato con sezione a V poste a protezione del parcheggio sono vasi in cui sono stati piantati rigogliosi cespugli che hanno la duplice funzione di riparare le vetture dal sole e di nascondere la vista delle stesse dagli appartamenti.

Per il resto il complesso si svolge secondo i crismi di una consumata professionalità: i piani interrati ospitano le cantine, le autorimesse private e gli impianti; al piano terra si trovano i negozi sul corso e il supermercato con l’ingresso su via Piccinni; ai piani superiori gli uffici e le abitazioni. La struttura è in cemento armato; i tamponamenti sono in pannelli prefabbricati in cemento e graniglia; i serramenti sono accostati a pannelli in vetroresina; parapetti e scale sono in cemento martellinato. Le soluzioni planimetriche degli appartamenti privilegiano soluzioni con soggiorni d’angolo, sale da pranzo e disimpegni circolari, secondo una ricchezza del disegno adeguata al livello delle abitazioni.

La seconda metà degli anni Sessanta coincide con la fase della piena maturità dello studio, segnata da un grande numero di incarichi, in cui, secondo le critiche più feroci, i BBPR non riescono ad andare oltre la soglia di un opaco professionismo mostrando di avere esaurito la spinta che li aveva portati al centro del dibattito internazionale. Tuttavia, rispetto ad altri interventi simili degli stessi anni, come l’edificio al Carrobbio o quello in piazza San Giorgio, inficiati da compromessi di varia natura, edifici poco conosciuti come quello di corso Buenos Aires, richiederebbero una rilettura più attenta alle di interessanti soluzioni spaziali adottate.

PAOLO BRAMBILLA