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Complesso IACP

Anno: 1976 - 1980

Località: ,

Indirizzo: Via Turati 40, Bollate

Destinazione d'uso: Edifici residenziali

Progettista: Guido Canella, Antonio Maresca

Si è scelta una tipologia in linea binaria composta da un corpo di alloggi ordinari (di 4 e 5 locali) su 5 piani soprastanti il piano terreno porticato e da un corpo di alloggi straordinari su 2 piani (rispettivamente di monolocali e bilocali) soprastanti il piano terreno porticato. Questo sdoppiamento risultava già presente nella cascina della pianura asciutta, quando sulla corte pluriaziendale il più alto fabbricato a ballatoi fronteggiava il più basso fabbricato delle stalle e dei fienili.

L’edificazione in altezza per “casoni”, con fronte reso in dissolvenza dai diaframmi dei ballatoi, è un’immagine dominante nel panorama della pianura milanese, riscontrabile tanto nell’insediamento rurale quanto in quello urbano della prima periferia operaia. Così come ricorrenti sono i corpi a torre anche in campagna (sili granari, ecc.). La tipologia binaria ha consentito di far correre parallelamente al corpo più alto degli alloggi ordinari, dove prevale la vita familiare, il corpo più basso dei monolocali e dei bilocali aggregati in batterie scandite dai disimpegni verticali. Connessi a questi si trovano gli ambienti collettivi destinati all’intero in sediamento, ma particolarmente ai giovani e agli anziani, che gestendoli possono trovarvi occupazione. Nel corpo alto ogni torre (scala + ascensore), attraverso due passaggi pensili di 14 m di lunghezza, disimpegna (2 a 2) 4 alloggi per piano da 4 o 5 locali. Nel corpo basso ogni disimpegno verticale risulta intermedio a 2 batterie di 12 monolocali al primo piano e di 4 bilocali al secondo piano. Gli alloggi hanno superfici di 80/100 mq + 16/24 mq di logge; i bilocali hanno superficie di 60 mq al netto della doppia loggia-ballatoio; i monolocali 24 mq al netto del percorso-corridoio. Gli alloggi al primo piano del corpo alto non hanno logge perché usufruiscono di spazi riservati al piano porticato serviti da scale interne.

Particolare attenzione è stata posta al recupero tipologico dei ballatoi. Nel corpo alto essi (servendo ciascuno 2 alloggi) convergono a coppie con angolo di 90° verso le torri di risalita. Discostandosi perciò a 45° dai fronti, evitano la vista verso l’interno degli alloggi e determinano percorsi di avvicinamento agli ingressi simili a quelli delle case unifamiliari. Al secondo piano del corpo basso la duplicazione dei ballatoi verso i fronti consente alle batterie dei 4 bilocali (con accessi alternati a est e a ovest) di evitare (tranne che sulle testate) la sovrapposizione dei percorsi e, eventualmente, di suddividerli secondo logge di pertinenza a ciascun alloggio. Pertanto, tranne che al primo piano del corpo basso destinato ai monolocali (tendenzialmente gravitanti sugli ambienti collettivi, per la minima dotazione di servizi individuali), si può constatare che esiste una vita estroversa su ballatoi e logge (profonde 2 m ed esposte a est e a ovest) complementare a quella introversa degli alloggi. I tracciati della vita di superficie si sovrappongono alla tessitura cellulare degli alloggi, contribuendo alla costituzione di quell’“ordine gigante” che imprime sulla denotazione strettamente residenziale la connotazione generale (storica, geografica, etnica, antropologica, ecc). L’“ordine gigante” risulta qui composto dai grandi timpani semitrasparenti, dai “rivellini” delle torri, dai corsi orizzontali delle logge-ballatoi, nonché dai corsi verticali dei salienti contenenti propaggini dei locali e usati come divisori delle logge.

Nel corpo basso la struttura por tante al piano porticato è costituita da coppie di portali incrociati che sostengono i telai al lineati dei piani superiori. I salienti di questo corpo corrispondono ai disimpegni verticali, affioranti alternativamente sui fronti est e ovest, e reciprocamente agli ambienti di uso collettivo (cucine comuni, refettori, guardaroba, soggiorni differenziati, palestra di riabilitazione, nido, giochi per l’infanzia, laboratori, ecc.), posti a cerniera tra i ballatoi dei bilocali e i percorsi-corridoio dei monolocali. Il progetto originario prevedeva il completamento del corpo basso fino a raggiungere la lunghezza di quello alto.

GUIDO CANELLA