Caricamento...

Le facciate di Quarto Cagnino

Dal 30.11.2010 al 30.11.2011

La segnalazione di un condomino e la denuncia di alcuni dei progettisti ripropongono all'attenzione questo importante brano della città degli anni '70

Il Quartiere Quarto Cagnino, che si trova tra le via Cannizzaro, via Marx, via Pio II, é l'ultimo grande programma Gescal (Gestione case per lavoratori), che sostituendo il programma INA-Casa nella pianificazione dei quartieri di edilizia economica popolare a partire dal 1963, opera un sensibile cambio di obiettivi nella costruzione della città e nella soluzione della questione abitativa.
Sono gli anni della “città-regione” e della fascinazione per la “grande dimensione”, in cui l'ideologia del quartiere satellite razionalista viene sposata grazie alle nuove condizioni dettate dal Piano, che spingono la costruzione dei nuovi quartieri al di fuori dei limiti della periferia storica, aprendo le porte a quella espansione “a macchia d'olio” che porterà alla progressiva dissoluzione dei confini tra città e campagna.
Parallelamente, anche la dimensione dei blocchi edilizi viene portata sino al limite della grande unità abitativa sul modello dell’unitè lecorbouseriana.

Da questo punto di vista Quarto Cagnino rappresenta un caso emblematico: il quartiere sorge in un'area marginale del settore Ovest della città, caratterizzata dalla disomogeneità del tessuto edilizio, delimitata a nord dall'asse di via Novara e a sud dall'Ospedale San Carlo.
La soluzione planimetrica cerca di ricreare “l'effetto urbano” attraverso la grande dimensione dei corpi di fabbrica, articolati lungo un edificio lineare che corre parallelo a via Carlo Marx per ben 360 metri e sul quale vengono innestati perpendicolarmente dei corpi più corti, secondo uno schema ad albero.
Altri edifici dal medesimo principio compositivo completano i lotti disponibili.
I corpi di fabbrica si prolungano in questo modo nel territorio agricolo, fin a scavalcare a ponte la viabilità secondaria.
L'ampia capacità insediativa dell'intervento, che vede la realizzazione di 1.100 alloggi destinati a circa 5.000 abitanti, e l'ostentata reiterazione del partito compositivo privo di variazioni figurative, genera un'immagine urbana estremamente caratterizzata, lasciando alle grandi corti aperte, generate dall'intersezione dei blocchi in linea, e agli elementi circolari destinati ai servizi di quartiere, il compito di riscattare l'insieme dalla monotonia.

Avviato nel 1967, l’intervento si conclude nel 1973, e vede al lavoro un folto gruppo di progettisti:
Vincenzo Montaldo (coord.);
Urbanistica: M. Baffa, P.F. Bagatti Valsecchi, L. Ghidini, V. Montaldo;
Edilizia: M. Baffa, P. F. Bagatti Valsecchi, L. Forges Davanzati, L. Ghidini, A. Grandi, L. Lazzari, G. Monti, A. Monzeglio, G. Mozzoni, P. Ranzani, U. Rivolta, G. Rossi, A. Sacconi, M. Silvani, A. Sorteni, A. Tutino, V. Vercelloni

A differenza del vicino quartiere INA-Harar/Dessiè, realizzato negli anni '50 e progettato da un gruppo di ‘padri’ del moderno, quali Giò Ponti, Piero Bottoni, Figini & Pollini ed altri, in cui l'alternarsi delle tipologie abitative favorisce la varietà dei paesaggi urbani, Quarto Cagnino propone una singola tipologia abitativa di grande effetto urbano.

Di fronte alla radicalità del progetto, occorre osservare che la situazione sociale è, a distanza di cinquant'anni dalla realizzazione, incoraggiante, a dispetto di altre opere della medesima fase storica oggi rivelatesi ampiamente problematiche.


Il 20 Ottobre 2010 l'Ordine degli Architetti della Provincia di Milano riceve una segnalazione della Signora Agata Bertuccio, abitante nel quartiere, che deplora - anche a nome di alcuni condomini - la natura degli interventi in atto sulle facciate degli edifici.
A seguito di tale segnalazione, alcuni dei progettisti del quartiere decidono di scrivere una lettera aperta a denuncia della situazione.

È intenzione dell’Ordine organizzare una serata di Architettura dedicata alla "Conservazione del moderno" con particolare riguardo alla salvaguardia di edifici di riconosciuta rilevanza nei confronti di inopportuni e squalificati interventi di adeguamento / manutenzione


Francesco de Agostini
Alessandro Sartori

---

Bibliografia:

C. Stroppa (a cura di), Quartieri urbani e crisi della città: Quarto Cagnino Anno Zero, Franco Angeli, Milano 1975

M. Baffa, V. Montaldo, S. Tutino, Quartiere Gescal di Quarto Cagnino in L'architettura: cronache e storia, n.248 giugno 1976 

A. Cortesi, Lo sviluppo della città di Milano e le proposte i trasformazione del suo territorio in Il paese di Lombardia, Garzanti, Milano 1978

M. Grandi, A. Pracchi, Milano: guida all’architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1980

G. Muratore, A. Capuano, F. Garofalo, E. Pellegrini, Italia: gli ultimi trent’anni, Zanichelli, Bologna 1988.

G. Gramigna, S. Mazza, Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Hoepli, Milano 2001

R. Pugliese, La casa popolare in Lombardia 1903-2003, Edizioni Unicopli, Milano 2005

M. Boriani, C. Morandi, A. Rossari, Milano contemporanea: itinerari di architettura ed urbanistica, Clup, Milano 2006

Potrebbe interessarti

21.01.2025 Biblioteca degli Architetti

Dalla Biblioteca dell'Ordine: Gino Pollini

Ogni mese, durante il 2025, la Biblioteca dell'Ordine presenta un approfondimento del proprio patrimonio, segnalando dei libri dedicati a un architetto operante a Milano. Gino Pollini, nato il 19 gennaio 1903, è il protagonista del primo mese dell'anno. Tra i fondatori del Gruppo 7, insieme a Luigi Figini avvia nel 1929 uno studio professionale che costruirà a Milano numerosi edifici nel tessuto storico della città.

Scopri di più
21.01.2025 Inarcassa

INARCASSA: elezioni quinquennio 2025-2030

Il 15 gennaio 2025 il Consiglio di Amministrazione di Inarcassa, come previsto dall'art. 5 del Regolamento Elettorale, ha deliberato l'elenco delle candidature convalidate per le elezioni dei Componenti il Comitato Nazionale dei Delegati per il quinquennio 2025-2030.

Scopri di più
15.01.2025 Ordine

L'Ordine sulla chiusura dello Sportello Unico per l'Edilizia

L’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, l’Ordine degli Ingegneri e il Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di Milano annunciano la presentazione dei ricorsi al TAR contro la disposizione di servizio n. 9/2024 del Comune di Milano, che lo scorso 12 novembre 2024 ha decretato l’interruzione del servizio di appuntamenti e ricevimenti da parte dei dipendenti comunali, la sostanziale interruzione di ogni attività istruttoria e decisionale degli uffici e delle direzioni preposte ai procedimenti urbanistico-edilizi, rendendo inoltre impossibile la quantificazione dei valori di monetizzazione delle dotazioni di aree per servizi.

Scopri di più