Dal 19.11.2008 al 19.11.2009
Nelle convulse vicende dell’architettura contemporanea, qualche attenzione finalmente incomincia a porsi riguardo le sorti del paesaggio, inteso pure nei suoi aspetti infrastrutturali...
Nelle convulse vicende dell’architettura contemporanea, qualche attenzione finalmente incomincia a porsi riguardo le sorti del paesaggio, inteso pure nei suoi aspetti infrastrutturali.
Voglio dire che in stato di gravosa restrizione delle risorse pubbliche come l’attuale, per non parlare degli scenari prospettati per il prossimo futuro, le amministrazioni più sensibili hanno sfruttato e sfruttano vieppiù voci di bilancio ‘ordinario’ per opere di manutenzione come legittimo pretesto per sviluppare forme di riqualificazione territoriale sia pur interstiziali ma spesso di grande interesse.
del resto se tale pratica d’uso si diffondesse capillarmente, attraverso alcune ‘semplici’ opere ci ritroveremmo sicuramente in un mondo migliore.
È il caso di questo geniale intervento, che siamo andati a visitare con Lorenzo Noe’, il progettista chiamato dalla Amministrazione di Brienno, lungolago di Como, che propone di una massicciata apparentemente defilata dal centro urbano di un già microscopico comune –non ancora deturpato da ‘british restore’ della serie ‘com’era dov’era boh?’ Di cui è haimè costellata la ‘pittoresca’ zona- un nuovo spazio pubblico a verde con imbarcadero.
Notato in occasione di una selezione a curriculum dedicata proprio alla sistemazione delle vie del centro, in cui si è piazzato però secondo, l’amministrazione ben impressionata dal suo lavoro lo ha incaricato fiduciariamente –trattandosi di un incarico sotto soglia- della realizzazione di questa piccola ma felice opera.
Il progetto consta di pochi e chiari elementi: nuovo percorso pedonale di accesso nel verde, pontile, imbarcadero. E soprattutto dei suoi complementi: scale, parapetti e scale e pontile galleggiante a mo’ di imbarcadero da diporto, elementi che fanno di fatto la grana dell’intervento.
Lorenzo Noe affronta con disinvoltura il tema, ma con una precisione sorprendente.
voglio dire che con pochi e misurati artifici definisce una identità che con le risorse rese disponibili dal budget difficilmente sarebbero potute essere argomento di riqualificazione.
Così, ad esempio, la leggera pendenza data al pontile verso la zona a verde funziona sia ad amplificare, per chi lo percorre, la scala del piccolo intervento, sia a farne un potenziale spazio teatrale, definendo grazie a questo semplice espediente una sorta di platea verso il palco verde.
Oppure la scatola della scala sul lato opposto, che aggettando sul lago e sagomandosi in modo piuttosto sghembo rende dinamica la percezione dell’intero intervento, grazie credo anche alla struttura in ferro ben concepita dall’ing. Gian Maria Bellasio e che ben corrisponde alla volontà del progettista.
Quest’ultima inoltre permette di utilizzare lo spazio sottostante il pontile, adibito a magazzino e comprendente anche dei servizi igienici a disposizione del pubblico.
Il carattere ‘volumetrico’ della piastra -una volta rivestito scala e soprattutto parapetti del pontile in legno continuo, questa apparirà certo elemento ‘spesso’- la fa volare sospesa sopra la vecchia riva ad archi di pietra, su cui a sua volta aggetta proiettando la propria ombra.
Tale carattere bene si presta non solo all’osservare da parte di ci vi passeggia dalla riva il paesaggio, ma sicuramente ad essere percepito dalla riva opposta così come dalle barche in navigazione, come elemento proprio di tale paesaggio.
Non in senso mimetico dunque, ovvero orizzontale della riva in sovrapposizione alle orizzontali prevalenti della riva, quanto come una sorta di imbarcazione in movimento, la cui dinamica ne sbanda l’assetto...
Credo di aver capito tutto questo semplicemente camminando sull’impalcato in ferro oramai quasi terminato, una sensazione che dilata la percezione a confronto della reale pendenza invece lieve che il progetto gli ha dato.
Un opera dunque che se anche funzionalmente si inscrive sotto la voce infrastrutture, a tutti gli effetti possiamo, con un certo orgoglio, considerare Architettura proprio per la sua capacità di far cantare il luogo.
2003-2009
Parco con approdo di via Regina
Comune di Brienno (CO)
via Regina
Progetto architettonico: Lorenzo Noe’ – BFNA e ing. Gian Maria Bellasio, con Angelica Tortora
Collaboratori: Chiara Zanetti
Progetto strutture: ing. Gian Maria Bellasio
Progetto del verde: Lorenzo Noe’