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Quartiere Harar Dessié

Dal 30.05.2011 al 12.06.2011

60 anni di immagini in mostra per ricordare la storia del quartiere Harar dessié. Dal 4 giugno presso la Scuola Primaria Monte Baldo di via Monte Baldo 11, a Milano

60 ANNI DI IMMAGINI IN MOSTRA PER RICORDARE LA STORIA DEL QUARTIERE HARAR DESSIÉ

Dal 4 giugno 200 fotografie racconteranno la vita del quartiere, nato nel dopoguerra davanti allo stadio di S.Siro e  interamente progettato nel 1951 dagli architetti Gio Ponti, Figini e Pollini. Inaugurazione sabato 4 giugno alle ore 12, presso la Scuola Primaria Monte Baldo di via Monte Baldo 11, a Milano.

Milano, maggio 2011 - E' una storia particolare quella del quartiere Harar Dessié, realizzato negli anni dell'immediato dopoguerra di fronte allo Stadio Meazza. Questo quartiere urbano, che all’epoca si trovava all’estrema periferia della città, venne interamente progettato nel 1951 dagli architetti Gio Ponti, Figini e Pollini, che lo vollero accogliente, autosufficiente, verde, “a misura d'uomo”. Un quartiere che voleva essere un’esperienza urbanistica assolutamente nuova ma nello stesso tempo popolare, una realtà in cui potessero essere accolti gli immigrati d'allora, non un ghetto per ricchi né una “Milano2”.
I suoi abitanti godono ancor oggi della bontà di tale progetto, che continua ad essere oggetto di studio presso le Facoltà d'Architettura, non solo italiane.

Per questo, un gruppo di donne, mamme e insegnanti della scuola primaria “Monte Baldo”, preoccupate e stanche di dover sentire periodicamente parlare di chiusura della scuola o della biblioteca del quartiere, o di riduzione dei suoi spazi verdi, ha allestito una mostra fotografica che racconta, per immagini, la storia del quartiere Harar Dessié.

La mostra è intitolata Poeticamente abita l'uomo, richiamando le parole di Hölderlin, che ben si adattano allo spirito delle immagini esposte. Il sottotitolo, più prosaicamente, recita: Sessant'anni di immagini e ricordi del quartiere Harar Dessiè.  Sono stati chiamati a raccolta vecchi e nuovi abitanti del quartiere, ai quali è stato chiesto di “prestare i loro ricordi”, le foto familiari dagli anni Cinquanta in poi, in modo da costituire una sorta di “memoria collettiva” di ciò che era ed è il territorio.

“Sembrava un semplice lavoro di raccolta di vecchie foto – raccontano le donne e mamme protagoniste di questa esperienza – ma la bellezza di questi scatti che raccontano di famiglie arrivate da ogni parte d'Italia, davanti alla loro nuova casa ancora circondata da macerie ma anche da campi coltivati, o sedute nell'erba accanto alle pecore pascolanti con lo stadio sullo sfondo, o vestite da sposa sul marciapiede di una strada appena inventata, ci ha spinto ad andare a fondo di questa storia per raccontarla meglio”.

“Siamo andate all'archivio di Figini e Pollini al MART di Rovereto e agli archivi di Gio Ponti (Gio Ponti Archives) di Milano per vedere e selezionare i progetti e le foto “ufficiali” – hanno proseguito – abbiamo studiato il Piano Ina-Casa del '49 per capire quale “filosofia” ispirò un progetto culturale e politico di quella portata, quale idea di Welfare lo sottintendesse, abbiamo contattato l'Ordine degli Architetti e il Politecnico di Milano per ottenere il loro patrocinio”.

La mostra inaugura sabato 4 giugno alle ore 12 presso la scuola Monte Baldo, in via Monte Baldo 11, dove resterà una settimana per poi trasferirsi nella attigua Biblioteca Comunale “Harar”, in via Albenga 2, il successivo sabato 11 giugno.

Per qualunque ulteriore informazione o per conoscere direttamente esperienze e testimonianze relative al progetto:

Laura Tortosa
hararmi@libero.it
cell. 349 6617931
Date e orari:
Presso la scuola Monte Baldo, via Monte Baldo 11, Milano
Sabato 4 giugno: dalle 12 alle 19
Domenica 5 giugno: dalle 11 alle 19
Lun. 6, mart. 7, merc. 8, giov. 9: dalle 17 alle 18,30

Presso la Biblioteca Comunale Harar di Via Albenga 2, Milano
Sabato 11 giugno: dalle 9 alle 14,30

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