Caricamento...

Architetture della memoria

Dal 27.01.2011 al 27.02.2011

In occasione del Giorno della Memoria, il punto su due progetti importanti per la città di Milano: il Memoriale della Shoah e la Casa della Memoria

Il 27 Gennaio, per volontà del Parlamento Italiano, dal 2000 è intitolato al Giorno della Memoria della Shoà e della deportazione nei campi di concentramento nazisti. Una ricorrenza che ogni gennaio porta all'attenzione pubblica, attraverso media ed eventi cittadini, questa tragedia che ha segnato indelebilmente il secolo passato.

Fino al 2000, l'unico segno visibile a Milano era il monumento ai deportati del Cimitero Monumentale progettato dallo studio BBPR, che visse questo brano di storia molto da vicino con due dei suoi associati deportati in campi tedeschi. Da Mauthausen - dove fra l'altro scomparve anche Giuseppe Pagano – dei due tornò solo Lodovico Barbiano di Belgiojoso, mentre Gianluigi Banfi vi morì nei giorni immediatamente precedenti la liberazione. Un'urna contenente della terra di questo campo posta al centro del monumento mantiene questo doppio filo del ricordo, del dramma vissuto dall'umanità tutta e della perdita intima di compagni e amici.

Negli ultimi dieci anni, grazie anche all'istituzione del Giorno della Memoria, la coscienza della città di Milano sull'importanza della conoscenza e dello studio della deportazione è senz'altro aumentata. L'iniziativa della comunità ebraica e di una serie di associazioni che da sempre operano in questo campo hanno portato in questi anni alla nascita di due progetti che hanno trovato l'appoggio dell'Amministrazione Comunale: il memoriale della Shoah al Binario 21 della Stazione Centrale e la Casa della Memoria.


Il Memoriale, attualmente in costruzione e argomento di uno dei prossimi Giornali di Cantiere, sorge proprio nell'area della stazione da cui sono partiti tutti i treni in direzione dei campi di concentramento italiani (Fossoli e Bolzano) e tedeschi – si calcola che dal Binario 21 siano partiti 900 ebrei e 800 oppositori politici-.

L'idea di creare un memoriale a Milano viene ad un “comitato di buona volontà” formatosi nel 2002 nell'ambiente della comunità ebraica di Milano, che già nel 1999 aveva indetto un concorso di idee in due fasi vinto dall'Architetto Guido Morpurgo (che abbiamo raggiunto telefonicamente per questo articolo). Al comitato aderisce tra gli altri Eugenio Gentili Tedeschi, che insieme allo stesso Morpurgo si impegna per la stesura di una prima ipotesi progettuale, per cui ancora non si ipotizza una sede. Questa scelta arriverà solo dopo il suggerimento da parte di un ente esterno – la Comunità di Sant'Egidio – che indica nel famoso binario il luogo privilegiato dove creare il memoriale.

Di qui la stesura del progetto preliminare e la presentazione nel 2004 a Ferrovie Italiane, che si dimostra entusiasta del progetto. Da quel momento bisognerà aspettare quattro anni  perchè a fine 2008 l'area venga resa disponibile per l'inizio dei lavori. In quel periodo il progetto cresce e - commenta il suo progettista l'Architetto Guido Morpurgo “il Memoriale assume un significato molto più complesso, che va al di là della monumentalizzazione e della musealizzazione del luogo, ma che vuole permettere attraverso l'inclusione nel progetto di nuovi locali per ospitare l'archivio della deportazione ebraica in Italia (il CDEC, ndr.) una rielaborazione costante e personale della sua storia.” Nel 2009 può partire la progettazione del progetto definitivo, dal quale si comincia a capire la straordinaria complessità che una operazione come questa implichi cui seguirà il primo stralcio dell'esecutivo, quello dell'area degli uffici della neonata Fondazione Memoriale della Shoah. L'incarico è affidato a Guido Morpurgo e la sua socia Annalisa de Curtis con cui ha fondato lo studio Morpurgo de Curtis Architetti Associati. A fine 2009 partono le demolizioni e nel dicembre si ha la cerimonia per la posa della prima pietra. A fine dicembre i lavori si bloccano per mancanza di fondi, dato che i due milioni di euro stanziati in parte dal comune e da Europarisorse come monetizzazioni per l'operazione “Maciachini Center” sono finiti. Di qui le affermazioni di Comune e Provincia per la ricerca di finanziatori e la proposta di una raccolta fondi popolare per  far proseguire i lavori. “Quello che fa male - continua Morpurgo -  è vedere che giornali e televisioni in questi giorni hanno detto solo ciò che non è stato fatto, tralasciando completamente quello che invece è stato realizzato […] e sottovalutando la complessità di andare a intervenire su un edificio storico dove ricavare un nuovo contenitore dal programma molto articolato preservando il più possibile”. Alleghiamo all'articolo alcune immagini del progetto.  


La Casa della Memoria nasce invece a cavallo tra il 2008 e il 2009, quando il Comune di Milano decide la prima cartolarizzazione di una lista di edifici di sua proprietà per riceverne in cambio liquidità: per alcune tra le associazioni che occupavano in affitto quegli spazi, fra cui ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) e Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi di sterminio nazisti), oltre alle associazioni delle vittime del terrorismo e della strage di Piazza Fontana, viene allora studiato un progetto preliminare per un nuovo edificio che le ospiti tutte.

Il lotto dove insediare la nuova Casa della Memoria viene identificata nell'area del P.I.I. “Isola Lunetta”, dove Hines è in contrattazione per il Comune per l'edificazione di un centro sociale dedicato al quartiere, e dato che l'incarico per il centro era affidato a Stefano Boeri, pare naturale sia lui a stenderlo.

Il primo progetto, su pressione delle associazioni, si amplia per ospitare l'archivio dell'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia: un fondo di 50mila volumi, che connoterà fortemente anche in questo caso la fruizione del nuovo edificio a fini di studio e documentaristici. Il nuovo centro di documentazione avrebbe dovuto avere una superficie di 2000 mq per una spesa di 2 milioni di euro. Nel frattempo monta la protesta dei comitati del Quartiere Isola, che si vedono privati del presidio comunitario che gli era stato promesso dopo la demolizione della Stecca degli Artigiani.

A tre anni di distanza, l'ultima novità: Hines bandisce un concorso di idee a partecipazione ristretta per la Casa della Memoria aperta ad architetti Under40, per cui il presidente di giuria è l'ormai immancabile Boeri. Il 14 gennaio si è chiusa la scadenza per la presentazione dei portfolio, e tra circa un mese si sapranno gli studi selezionati a presentare le proprie proposte. Nel frattempo, le varie associazioni aspettano fiduciose in sistemazioni di fortuna trovate dal Comune, e il Quartiere Isola reclama ancora il suo centro civico.

Carlo Venegoni

Potrebbe interessarti

18.07.2024 Ordine

Chiusura estiva uffici 2024

Durante il periodo estivo gli uffici dell'Ordine e della Fondazione saranno chiusi da lunedì 5 a venerdì 23 agosto compresi.

Scopri di più
18.07.2024 Dibattito Aperto

Stop al "Salva Milano": l'Ordine esprime sconcerto e chiede conferma sui tempi di discussione

In seguito alla battuta d’arresto del cosiddetto “Salva Milano”, che la città di Milano attendeva da mesi, protestano gli architetti milanesi che chiedevano chiarezza sulle vicende legate all'urbanistica dopo le inchieste della Procura. Dopo lo stop in Commissione Ambiente alla Camera e il ritiro degli emendamenti, il sottosegretario Alessandro Morelli ha garantito che il “Salva Milano” rientrerà nel decreto legge infrastrutture. E’ seguita una nota da parte dell’Ordine di Milano sul tema.

Scopri di più
15.07.2024 Dibattito Aperto

Dal confronto sul Salva Casa, una nuova richiesta di chiarezza delle procedure e delle norme: l’Ordine di Milano scrive al CNAPPC

Semplificazione, responsabilità della pubblica amministrazione, ruolo dei professionisti nella rigenerazione urbana, queste le parole chiave dell’incontro organizzato l’11 luglio 2024 dall’Ordine degli Architetti di Milano riguardo il nuovo provvedimento del Governo sulle questioni della semplificazione edilizia e urbanistica, il cosiddetto “Salva casa”. Sul tavolo la questione legata ai cambiamenti mirati ad alleggerire i processi di riqualificazione e quella volta alla valorizzazione economica degli immobili e delle unità immobiliari. Tanti gli ospiti della politica e delle professioni che hanno approfondito il testo e gli emendamenti in discussione, con un accento specifico sulla situazione milanese.

Scopri di più