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Settimana del 21 Gennaio 2008

Dal 01.01.2008 al 31.12.2008

Rassegna stampa dei principali quotidiani e del sito Archiworld, relativa agli articoli di interesse per Milano e Provincia.

La Repubblica
22-01-08, pagina 15, sezione TORINO
Mostre, film e incontri da febbraio alla fine dell'anno attorno al raduno dei professionisti che si terrà tra il 29 giugno e il 3 luglio
La città futura gli eventi del congresso mondiale degli architetti


Mostre sulla città del futuro e su quella del passato, tra metropolitana e musei, un laboratorio internazionale sulla sostenibilità e un grande progetto sul recupero dell' area di Basse di Stura, un' esposizione sull' architettura e il carcere. Sono i principali eventi collaterali al Congresso mondiale degli architetti «Transmitting architecture» che si terrà a Torino - prima sede italiana per un evento che si svolge ogni tre anni in giro per il mondo - dal 29 giugno al 3 luglio. Eventi previsti tra febbraio e la fine dell' anno, presentati ieri mattina al Circolo dei Lettori da Riccardo Bedrone e Leopoldo Freyrie, presidenti rispettivamente del Congresso e del suo Comitato scientifico. Al tavolo dei relatori, in veste di testimonial, lo scrittore di fantascienza Bruce Sterling, Isa Ricci, già direttore dell' Archivio di Stato di Torino e lo studioso di sostenibilità Mario Cucinella. C' è stato spazio anche per qualche anticipazione sul Congresso, che si svolgerà in varie sedi della città, tra il Lingotto, l' Oval e il Palavela. Sono attesi tutti i grandi nomi dell' architettura mondiale, ma non ci saranno solo loro: tra gli invitati anche illustri economisti, sociologi, storici e tra loro si sono fatti i nomi di Jeremy Rifkin e Zigmut Baugman. Ci saranno ogni giorno circa venti sessioni di lavori al Lingotto e due lectiones magistrales al Palavela, mentre l' Oval sarà occupato da una fiera commerciale dedicata ai temi del congresso, dall' innovazione all' ecologia. Si attendono ad assistere almeno 8mila iscritti, l' adesione costa 100 euro, 50 per gli studenti. Si è saputo anche che il 75 per cento delle spese è sostenuto da sponsor privati. Ma veniamo agli eventi, divisi in grandi temi. C' è «Afterville», di cui si è avuta un' anteprima al Miaao, a San Filippo, con la mostra «Astronave Torino». Il primo appuntamento della serie è il 29 febbraio con il test screening di un cortometraggio - Afterville movie - dedicato alla Torino del futuro, realizzato con la collaborazione di Film Commission: la regia è di Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, vi ha collaborato lo scrittore Bruce Sterling presente anche in veste di attore (l' anteprima nazionale il 16 aprile). Il 12 giugno prende il via una mostra tra progetto della città e fantascienza che si snoda lungo le dieci principali stazioni della Linea 1 della Metropolitana, visitabile con un semplice biglietto per una corsa (in collaborazione con Gtt). Al Miaao è prevista invece una curiosa rassegna sulle «Città dell' al di là», in cui rientra un omaggio a Ettore Sottsass. Tra gli appuntamenti che attireranno più pubblico ci sono le mostre dedicate ai grandi architetti del passato, al loro modo di «trasmettere l' architettura» attraverso il disegno. Il 27 giugno prende il via a Palazzo Bricherasio «Guarini, Juvarra, Antonelli. Segni e simboli per Torino», affiancata da un' esposizione a Palazzo Reale dedicata agli «Architetti di Corte tra XVI e XIX secolo» (dal 15 giugno) e da «Il Gran Teatro Ceramico. Da Oropa barocca a Biella futurista» al Miaao (dal 7 giugno). Info www.uia2008torino.org.

m.p.a.

La Repubblica
23-01-08, pagina 13, sezione MILANO
Onda su onda il mare suona architettura

Dopo aver girato l' Europa, arriva a Milano la mostra promossa dal CCCB, il Centre de Cultura Contemporania de Barcelona, In Favour of Public Spaces, che raccoglie - accanto a una sintesi di quelli giunti all' ultima fase di selezione - i progetti vincitori dell European Prize for Urban Public Space, il prestigioso riconoscimento dedicato all' architettura urbana realizzata negli spazi pubblici. Una tappa non casuale quella del Politecnico. Lo studio milanese Ifdesign si è infatti meritato una menzione speciale con l' opera di riqualificazione della piazza parrocchiale di Robbiano, frazione di Giussano, in Brianza, dove l' architetto Franco Tagliabue, insieme con Ida Origgi e Chiara Toscani, ha riletto l' uso dello spazio pubblico con un raffinato intervento minimale che non rinuncia, nella pavimentazione, all' utilizzo di decorazioni sacre in continuità con le doppia facciata della chiesa di San Quirico e Giulitta. Accanto a quello italiano, tra video e pannelli fotografici sfilano gli altri quattro vincitori. Da non perdere il toccante progetto dello studio Lewicki-Latak per la Piazza del Ghetto di Cracovia in memoria delle vittime dell' olocausto e l' Organo del mare del croato Nicola Basic: una scalinata di pietra bianca per il sea-front di Zara, che sfruttando onde e maree produce una melodia attraverso canne d'organo nascoste. Politecnico Leonardo, via Ampère 2, fino al 30 gennaio, tel. 02 23992601

SIMONE MOSCA


Sezione: urbanistica - Pagina: 15
23 gennaio, 2008 - Corriere della Sera
Personaggi Allo Spazio Fmg una mostra sull' architetto milanese, autore del futuro Arengario, che qui spiega la sua idea di città
Visioni di Rota «I miei progetti creano luoghi per sognare ed essere felici»

 

Italo Rota non è solo un architetto, ma un artista dell' età dell' iperconsumo. Nichilista, relativista, stravagante collezionista di stravaganze, come trenini e soldatini che hanno trasformato la sua abitazione - condivisa con la scenografa Margherita Palli - nel tempio di un «Peter Pan» cinquantenne, la sua idea è che non ci siano barriere contro il nulla (comunque non possono offrirle l' architettura o l' urbanistica), ma solo ciambelle di salvataggio che - per dirla con il filosofo Ernst Bloch - sono l' appagamento di «desideri semplici» come vivere in luoghi che facciano sognare, materializzati attraverso forme, colori e atmosfere. Milanese con una finestra su Parigi (suo il Musée d' Orsay con la Aulenti), assessore per gioco con la Lega, collezionista di libri d' architettura d' inizio secolo (scorso), Rota è cultore delle filosofie orientali e in India sta costruendo un santuario al dio elefante Ganesh. È talmente estroverso nel vestirsi che, aggregato a un viaggio istituzionale del comune di Milano (per il quale sta progettando l' Arengario come museo del Novecento) di ritorno dall' Oriente, si presentò con un peplo rosso che lo copriva sino ai piedi, e collanine shivaiste stile figlio dei fiori, con gran stupore dei poliziotti negli aeroporti Usa post 11 settembre. E l' anno scorso ha partecipato a uno spettacolo teatrale sull' architettura interpretando se stesso in Second life. Ora lo Spazio FMG per l' Architettura gli dedica una mostra presentando suoi nuovi progetti per spazi pubblici e privati a Milano, Palermo e altre città. Progetti che si aggiungono ad altri di visionaria potenza piranesiana, come quelli realizzati per il suo «munifico» mecenate Roberto Cavalli, quali l' atelier di via Spiga con l' ascensore a forma di zucca, il Just Cavalli Café dietro la Triennale o il progetto per la villa dello stilista con un chiostro dove si atterra in elicottero. «Qui presentiamo il lavoro su Palermo e i tre progetti per Milano sulla ex Carlo Erba, cantieri già aperti di via Maciachini», racconta. «Sono un teatro sperimentale, uffici direzionali con collezione d' arte e una "spa". Il teatro è come un set tv con arena interna, un giardino e, di fianco, un museo comunale di marionette. Gli uffici direzionali saranno anche galleria d' arte con collezione di avanguardia della società. Le pareti saranno integrate con opere di artisti concettuali in una sintesi rinascimentale. Gli artisti scriveranno dentro le facciate e all' ultimo piano ci sarà una serra sopra il tetto. Anche il parcheggio sarà un ambiente dove si creano atmosfere diverse. La grande spa, invece, sarà decorata a fiori». La logica è realizzare «un pezzo di città diverso, edifici ultracompatibili con il risparmio energetico e contro la moda neo-organicista. Sono il trasferimento a scala urbana delle ricerche fatte sulle mostre e sugli interni. Ci sarà osmosi tra interno ed esterno». L' intervento su Palermo si rivela più sofisticato, costituito di vari tasselli: «La biblioteca per il parlamento siciliano dentro il Palazzo dei Normanni, la nuova Stazione marittima, il nuovo lungomare e il recupero e riuso del Foro Italico: spazio suggestivo che oggi invita a essere vissuto di giorno e di notte grazie all' intervento di bonifica». Mancherà nella mostra, probabilmente, il progetto dell' Arengario di Milano, «perché si creano sempre inutili polemiche». Ci dovrebbero essere il progetto della Biblioteca Multimediale Sandro Penna a San Sisto (Perugia), un disco completamente vetrato che si illumina di notte e si estende su tre piani, forniti di postazioni multimediali, e la Mediateca di Anzola dell' Emilia, Bologna. Gli ottomila volumi e la sezione per l' infanzia saranno ospitati in piccole sale di lettura che hanno la struttura di un soggiorno privato. * * * La scheda L' esposizione «Il piacere della città. Progetti manifesto di Italo Rota»: la mostra di progetti e video è aperta da oggi al 23/2 allo Spazio Fmg, via Bergognone 27, mart.-sab. ore 15-20, ingr.lib. t.02.8941.0320 L' incontro La vernice con l' architetto Italo Rota sarà il 30/1 alle 18.30 Spazio Fmg Inaugurato con le mostre su De Lucchi e Freyrie, lo Spazio Fmg si pone come uno spazio dove l' architettura si fa cultura. «Un luogo che racconta come l' architettura interpreta il bisogno della gente», spiega l' architetto-curatore Luca Molinari L' evento Promosso da Iris Fabbrica di Marmi e Graniti con il patrocinio del Comune e la collaborazione del «Corriere», Fmg è tra i promotori del XIII Congresso Mondiale dell' Unione degli Architetti che si terrà a Torino a giugno. L' evento, per la prima volta in Italia, farà incontrare 30 mila professionisti tra designer e architetti (m.t.v.)


Panza Pierluigi, Veneziani Maria Teresa

 

Sezione: varie - Pagina: 42
27 gennaio, 2008 - Corriere della Sera
Antologica 1 Marsala: 60 dipinti (1983-2007) di Giuseppe Modica al Convento del Carmine
L' architetto che costruisce coi colori

E a sera le cupole delle chiese siciliane sembrano minareti
Prima che il diavolo travestito da donna ci mettesse la coda e mandasse tutto all' aria, il poeta spagnolo Rafael Alberti, che viveva a Roma, divideva entusiasmi e tristezze con un altro esiliato, il pittore José Ortega, che stava a Parigi. Una grande amicizia, tant' è che ispirandosi ad un dipinto del connazionale dedicato ai mietitori, l' autore di Cal y canto inventa il verbo ortegar («Que hacen los segadores? Ortegan»). Che fanno i mietitori: mietono? No. Ortegano. L' accostamento viene in mente, leggendo il titolo di uno scritto di Vittorio Sgarbi dedicato al pittore Giuseppe Modica: L' ammodicazione del sogno. Già, il sogno. Ammodicato vuol dire «reso alla maniera di Modica». E di sogno è intrisa tutta la pittura di questo siciliano di Mazara del Vallo, presente a Marsala con una sessantina di lavori dal 1983 al 2007. Vale a dire: un quarto di secolo di attività. Modica? Il pittore del mare, si potrebbe dire. O, magari, il pittore dell' azzurro, intendendo sempre per «azzurro» il mare. Un mare che dalla Sicilia inonda la Roma del Colosseo, dell' Arco di Costantino, sotto forma di nubi, come se evaporasse. Insomma, col suo azzurro, il mare invade il cielo. È una pittura che gioca sulla suggestione, questa. Sontuosa, anche, barocca, surreale. Che si trascina un certo gusto per l' arabesco: per Modica naturale come il respiro. Nato nel Trapanese nel 1953, l' artista ha studiato Architettura a Palermo e a Firenze, prima di trasferirsi a Roma, dove tuttora insegna pittura all' Accademia. Ecco, quindi, la genesi delle sue costruzioni dipinte, dei suoi paesaggi rarefatti che spesso hanno un aspetto granitico e fanno pensare alle città o ai paesaggi irreali di un altro architetto-pittore come Fabrizio Clerici e, in parte, anche del belga Magritte. Sul piano barocco e surreale, invece, il primo nome che viene in mente è quello di Alberto Savinio. Anche per l' aspetto narrativo. Ogni dipinto dell' artista siciliano stimola un racconto, un' invenzione; come dire?, una divagazione letteraria. Basterebbe fare l' esempio di Leonardo Sciascia, di Antonio Tabucchi che, nel 1993, per accompagnare una cartella di tre incisioni di Modica, edita da Sciardelli, scrive il racconto Le vacanze di Bernardo Soares. O, ancora, di Giorgio Soavi. Chissà che cosa avrebbe mai scritto Raffaele Carrieri, se avesse fatto in tempo a vedere le terrazze con i pavimenti di ceramica sbrecciati, o grandi specchi che riflettono sì le immagini, ma essendo magici, anche il tempo lontano, frammentato, deformato, fatto a pezzi. Modica entra nella sua casa, si affaccia sul balcone e sul suo mare cominciano a sorgere fortezze, cattedrali. Sul Mediterraneo s' affaccia anche la stanza dell' inquietudine, e quella del marinaio cui, in lontananza, si presenta il profilo di una nave con l' ancora fissa allo scafo. Il mare. Ma anche l' entroterra, coi mobili nella valle del sisma, o con quei paesaggi dove dalla finestra si staglia un paese alla sommità di una collina, circondata da chiazze di verde, che ricordano certi paesaggi senesi. E, poi, tutti quegli specchi, numerosi, ossessivi, dove anche la memoria viene riflessa, e limoni e arance sul tavolo che compongono una natura morta, e stanze grandi come fondaci, e colonne, e muri, e paesaggi. Col calar del sole, la luce comincia a diradarsi e talune cupole di chiese ricordano i minareti. Una pittura ricca di suggestioni, si diceva. Forse non potrebbe essere diversamente. L' artista fa rivivere la sua isola filtrandola sulla tela. Registra apparizioni, frammenti, stupori, incanti. Crescono, sotto gli occhi, taluni particolari generati dalla memoria (le saline) o, forse, dal desiderio, dalla nostalgia. Dal cuore. GIUSEPPE MODICA Marsala, Convento del Carmine, sino al 17 febbraio. Tel.0923/711631


Grasso Sebastiano


La Repubblica
27-01-08, pagina 8, sezione MILANO
Il romanziere fa una proposta: a scuola di narrativa vadano avvocati e architetti
Biondillo, la tecnica è tutto
Anche per altri lavori è utile sapere come si scrive

Gianni Biondillo, che cosa pensa delle scuole di scrittura creativa? «Mai frequentata una, né da alunno né da docente. Quindi dovrei dire che sono inutili». E lo dice? «No. O almeno non necessariamente. In fondo la composizione musicale si insegna al Conservatorio, l' architettura al Politecnico. Perché non si deve poter insegnare la scrittura? A certe condizioni, però». Ovvero? «Anzitutto la serietà. L' 80 se non il 90% sono cialtronate gestite da gente che se va bene ha pubblicato una raccolta di racconti da editori minori. Secondo, un corso di scrittura creativa serio in realtà deve insegnare a leggere, cioè ad analizzare la struttura dei capolavori e le tecniche espressive. Insomma, non si insegna il talento, che è innato, ma la tecnica. Terzo, non creare illusioni». Ma questo non dipende dall' alunno? «Certo, bisogna avere un po' di capacità critica e autocritica. Ma ci sono anche gli insegnanti cialtroni, che sono pericolosissimi, che insegnano il nulla e sollecitano il proprio egotismo tramite quello degli studenti». Ha mai avuto a che fare con gente uscita da queste scuole? «Sono uno degli animatori di Nazione Indiana, blog italiano di letteratura. E ovviamente riceviamo inediti di dilettanti a palate. Devo dire che quantomeno quelli di chi fa queste scuole sono più strutturati, meno naif. Anche per questo non sono scettico sulla loro utilità. Anzi, avrei una modesta proposta». Prego. «Sarebbero utili anche in altri settori, dove la scrittura è una parte importante ma trascuratissima. Penso agli avvocati, che quando scrivono sono incomprensibili, contorti. O agli architetti, visto che faccio parte della categoria. Quando leggo certe cose scritte da miei colleghi impallidisco. Un po' di corsi farebbero bene anche a loro»


LUIGI BOLOGNINI

 

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