Dal 25.06.2010 al 25.06.2011
L'Antologia di Piero Bottoni, la monografia su Guglielmo Ulrich e gli Architetti Italiani nel Novecento di Guido Canella: ecco i tre libri presentati alla nostra Biblioteca
Per il primo ciclo de "La Biblioteca degli Architetti" sono stati presentati, presso la Sala della Biblioteca dell'Ordine degli Architetti di Milano in via Solferino 17, tre libri significativi per l'architettura milanese. Di seguito l'elenco, con alcuni interventi dei relatori consultabili in formato pdf.
Piero Bottoni, "Antologia degli edifici moderni in Milano" Libraccio Edizioni / Lampi di Stampa, Milano 2010.
L’”Antologia degli Edifici Moderni in Milano” appare in prima edizione nel 1954, con la grafica di Albe Steiner e venne riproposta, con una post-fazione di Lodovico Meneghetti, da Domus Editore nel 1990. Come scrive lo stesso Bottoni nell’introduzione al volume, l’opera prende spunto dall’urgenza di fornire “una documentazione delle opere più notevoli e recenti dell’architettura moderna”, per delineare un ambito culturale condiviso.
Sono intervenuti: Lodovico Meneghetti, Graziella Tonon.
Intervento di Lodovico Meneghetti
Luca Scacchetti, "Guglielmo Ulrich 1904-1977", Federico Motta Editore, Milano 2009.
Guglielmo Ulrich (1904-1977) è stato architetto, disegnatore, arredatore, pittore attivo tra gli Trenta e Settanta del Novecento. Con la sua opera ha offerto il suo contribuito alla cultura architettonica milanese e alla nascita di un'identità del design italiano. Legato a Gio Ponti e a tutto quel gruppo che, gravitante intorno alla rivista "Domus", propugnava una forte modernizzazione del gusto e della casa, Ulrich seppe tuttavia mantenere un saldo rapporto con la tradizione e in particolare con quella borghese sette-ottocentesca. Assieme a Piero Bottoni ha realizzato alcuni importanti edifici, tra cui il Palazzo Argentina in Corso Buenos Aires.
Sono intervenuti: Luca Scacchetti, Francesco Scullica.
Guido Canella, "Architetti Italiani nel Novecento", Christian Marinotti Editore, Milano 2010.
Guido Canella, uno dei maestri della cultura del progetto, attraverso le pagine di questo libro, consegna a colleghi, studenti non sviati dalla ricezione passiva di mode e stereotipi del divismo architettonico moderno, e lettori impegnati, un’attesa e ricca selezione dei suoi saggi più rappresentativi, scritti entro un arco di trent’anni. L’assenza di enfasi, la scrittura nitida, l’esplicita aspirazione alla definizione logica, oggettiva, acculturata e insieme sensibile del ritratto di almeno tre generazioni di architetti vissuti in anni cruciali, fanno di questo libro di Guido Canella una testimonianza preziosa e irrinunciabile.
Sono intervenuti: Daniele Vitale, Luciano Patetta.
Intervento di Luciano Patetta.