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Progettare il processo Expo

Dal 30.11.2009 al 30.12.2009

Le parole di Stefano Boeri sulla sezione Milano del "Corriere" del 30 novembre e l'articolo di Paola D'Amico sul convegno del 1 dicembre «Le Cascine di Milano: verso e oltre l'Expo 2015»

Progetto. Il Comune: pronti a investire 8 milioni. L’architetto Boeri: primo passo concreto verso il 2015

Cascine per l’Expo, via al rilancio. «All’asta i centri agricoli di Milano»
Il sindaco: ai privati le prime due strutture. «Mantenere la vocazione rurale»

Sono 59 le cascine comunali. Tutte devono essere valorizzate. Diciotto dovranno però anche essere ristrutturate. Il bando per il recupero delle prime due della serie, le cascine «San Bernardo» a Chiaravalle e «Mulino San Gregorio» nel Parco Lambro, sarà lanciato a gennaio. Il percorso verso l’Expo 2015 parte da qui. Ieri, l’annuncio del sindaco Letizia Moratti, intervenuta alla presentazione «Le Cascine di Milano: verso e oltre l'Expo 2015» in Triennale, a cui hanno partecipato anche l'AD di Expo 2015 Lucio Stanca, l'assessore comunale allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli e l'architetto Stefano Boeri, del Politecnico. «Un progetto articolato volto a riqualificare le cascine agricole finora non utilizzate mantenendone la loro vocazione agricola e sociale», ha spiegato il sindaco. E bando vuol dire che «i privati potranno mettersi in gioco, partecipare al progetto», ha aggiunto Masseroli. Chiarendo che l’intenzione dell’amministrazione è «togliere i vincoli» che finora impedivano di spostare anche un solo mattone e, invece, «coordinare il rilancio delle cascine con una regia forte ». Da sei a otto milioni di euro il fondo per il rilancio stanziato dal Comune, più «affitti di lungo periodo, fino a 30 anni». «Questo è l’Expo che parte - ha sintetizzato Stefano Boeri - , perché nulla è più vicino allo spirito di Expo dell’idea di lanciare le cascine come luogo di incontro tra città e cultura». Al Parco Lambro, dove già insistono le attività di Exodus, si riconferma la vocazione sociale. Alla Vettabbia, Chiaravalle, quella agricola.

Nel bel mezzo della presentazione, introdotti dal canto «O bella ciao», con voci e ottoni, e da uno striscione («Gli spazi sociali non si vendono»), ecco il blitz dei militanti del centro sociale Torchiera, per protestare contro l'inserimento della cascina Torchiera a Musocco, dagli stessi occupata, nell'elenco degli immobili che saranno venduti attraverso un fondo immobiliare del Comune. «Noi non vogliamo far parte dell'Expo e non condividiamo il nuovo piano di governo del territorio, lasciateci in pace e rispettate i nostri sentieri e la loro autonomia». Serafico Masseroli: «Se avranno voglia di mettersi in gioco, accettare le regole, ci sarà una cascina anche per loro». Che è poi ripartito dal Pgt per rilanciare il piano cascine-Expo. Mentre Legambiente (Circolo Milano Ovest) lancia un progetto per il recupero dei fontanili che porteranno acqua alle cascine.

Paola D’Amico 

 

Per la sfida dell’Expo Milano parta dal recupero delle cascine
Patrimonio storico, agricoltura e qualità della vita. Da salvare

Affinché l'evento-Expo del 2015 sia un successo, dobbiamo cominciare subito a progettare il processo-Expo: quella sequenza di opere che dovrà dispiegarsi nei prossimi cinque anni e mezzo e che servirà a far vivere da subito l'Esposizione Internazionale — che è insieme una sfida e una scommessa sul nostro futuro — nella vita quotidiana della nostra città. Fare vivere l'Expo significa dunque cominciare da oggi a trasformare Milano nella sede legittima di un evento planetario sul tema dell'alimentazione: una grande città che — proprio in uno dei momenti più delicati del suo sviluppo economico e finanziario — ritrova le ragioni di uno scambio intenso di pratiche, beni, memorie, con la terra agricola che la circonda. La riscoperta e il recupero delle 59 cascine comunali che circondano Milano, è un primo passo fondamentale di questo processo. Ed è importante che questo progetto, così concreto da promettere in qualche settimana il lancio di bandi di gare per il recupero delle prime cascine degradate, inizi con un invito rivolto dal Comune di Milano ai cittadini, agli agricoltori, alle associazioni, alle comunità che già oggi abitano le cascine comunali.
Un invito a candidarsi alla loro gestione che, assieme alla presentazione di un Atlante sulla cascine comunali realizzato dal Politecnico e promosso dal Pim, sarà lanciato dal sindaco di Milano martedì prossimo in Triennale, insieme con gli assessori allo Sviluppo del territorio e alle Attività produttive e all'amministratore delegato di Expo 2015. Le cascine che circondano Milano sono un patrimonio pubblico che tocca a raggiera tutti i margini vivi e i parchi di cintura della nostra città: dal Parco nord al Parco Lambro, da Bosco in Città al Parco Forlanini. Ma non solo.

Memori di un'antica pratica di vita comunitaria e di accoglienza legata al mondo contadino, le cascine ospitano già oggi una fitta rappresentanza delle energie migliori della nostra società urbana: quella formidabile miscela di ideali laici e religiosi, di creatività nelle pratiche di relazione con l'altro, di generosità trasformata in imprenditoria, di centri sociali e laboratori per i giovani che fa già oggi di Milano un'eccellenza nel mondo; quella città dinamica e aperta che sembra così poco rappresentata dal sistema politico locale e nazionale. L'invito del Comune è importante in prospettiva Expo perché si propone di trasformare le cascine in una rete intelligente di avamposti del Parco Sud nel corpo della grande Milano, riscoprendovi una storia legata alla terra e all'agricoltura di prossimità che oggi può offrire lavoro, beni alimentari, servizi, svago, formazione ai milanesi. È importante che tutti i soggetti già operanti nelle cascine e interessati a gestirle partecipino alla creazione di un Comitato che — insieme con il Politecnico, Vita, Consorzio Sir, Coldiretti, Slow Food, Esterni — potrà nei prossimi mesi interloquire con il Comune su un progetto al contempo ambizioso e realistico. Se questo progetto partisse, se la sua realizzazione servisse per attirare l'attenzione internazionale su una Milano che affronta con inventiva e coraggio i grandi temi dell'alimentazione e della convivenza, ci sarebbero buoni motivi per credere che martedì pomeriggio, in Triennale, l'Expo 2015 avrà avuto finalmente inizio.

Stefano Boeri 

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