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Il condominio milanese

Dal 22.06.2009 al 22.06.2010

Presentiamo oggi l'itinerario "Il condominio milanese", a cura di Paolo Brambilla, un'analisi sul tema dell'abitare che considera la città come grande catalogo dell'architettura moderna.

Presentiamo oggi l'itinerario "Il condominio milanese", a cura di Paolo Brambilla, un'analisi sul tema dell'abitare che a Milano ha mostrato una grande vitalità, al punto da poter essere considerato un grande catalogo dell'architettura moderna.

Nella città di Milano ha storicamente prevalso il tema dell'introversione degli spazi: i luoghi della socialità, molto più che in altre città italiane, sono ricavati all'interno degli edifici, nelle corti e nei cortili. Per questo motivo il tema del condominio milanese diventa decisivo per la costruzione della città contemporanea e dei suoi significati; ciò è evidente soprattutto nel passaggio dall'architettura del Novecento a quella Razionalista, che non si è risolto come semplice contrapposizione tra due diversi modi di fare architettura, ma che al contrario ha assunto i connotati della sintesi. A questo proposito, è emblematico il percorso professionale degli architetti Mario Asnago e Claudio Vender, che dagli esordi novecentisti approdano al raffinato razionalismo del Condominio XXI Aprile in via Lanzone (1953) e dell'edificio di via Faruffini (1954), in cui l’astrazione geometrica degli elementi compositivi determina un impaginato rarefatto e capace di continue ed inaspettate variazioni.

Il Razionalismo, nella città di Milano, non riesce a portare in secondo piano il rapporto tra il tipo e la cortina edilizia, conservando nelle trame urbane la lezione della storia: ne è prova la celebre Casa Rustici di Lingeri e Terragni (1935), in C.so Sempione, dove i corpi di fabbrica, che si dispongono secondo le regole razionali dell'edilizia aperta, sono collegate da passerelle a seguire il profilo della cortina edilizia.

L'itinerario presenta alcuni esempi di "casa all'italiana", declinata da Ponti in via De Togni e nell'espressività della facciata di via Dezza, e da Giovanni Muzio nel grande complesso di piazza della Repubblica, in cui attraverso il disegno delle facciate rivestite in clinker è stabilito un principio d'ordine che, a differenza di ciò che avviene nella Ca' Brüta, sembra già aver assimilato in nuce la lezione razionalista. Luigi Caccia Dominioni è invece originale interprete di edifici residenziali dapprima con la Casa Caccia Dominioni in piazza Sant'Ambrogio (1947-49) in cui individua nel trattamento dei piani sovrapposti le basi della sua personale rielaborazione in chiave moderna degli elementi del neoclassicismo milanese, poi con gli edifici di via Nievo e piazza Carbonari, nel cui disegno mette a punto i capisaldi della tipologia del condominio borghese nel tessuto urbano più aperto.

Gli architetti Mangiarotti e Morassutti arricchiscono il quadro sperimentando sui principi della prefabbricazione: è il caso dell’edificio di via Quadronno e dell'ardita "casa a tre cilindri" di via Gavirate, dotata di una sorprendente pianta circolare sospesa a sbalzo rispetto al nucleo centrale. In entrambi i casi, la definizione degli spazi interni e l’alternanza di pieni e vuoti nelle finestrature assume grande flessibilità e può essere organizzata secondo le esigenze della committenza in virtù delle potenzialità del sistema prefabbricato.

Un discorso separato merita, per la sua importanza nel panorama architettonico milanese, la casa ai Giardini d'Ercole in via Marchiondi (1949-1955) di I. Gardella, A. Castelli Ferrieri e R. Menghi che introduce il tema della casa a ville sovrapposte, rinnovando il rapporto con il paesaggio e divenendo metro di paragone per i successivi esempi milanesi.

L'itinerario, che potrebbe annoverare moltissimi altri edifici rispetto agli esempi proposti, potrà essere per le sue stesse caratteristiche implementato nei mesi a venire, coerentemente con la logica aperta propria del progetto on-line degli itinerari di architettura milanese, nell'auspicio che si possa rintracciare, nelle trame di questo lavoro, una possibile via lombarda all'architettura residenziale.

Per visitare la sezione "Itinerari" del sito, clicca qui.

ALESSANDRO SARTORI
STEFANO SURIANO

 

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