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Arrigo Arrighetti Architetto

Dal 24.04.2009 al 24.04.2010

Inauguriamo questa nuova rubrica con il libro monografico di Carla Bodino intitolato "Arrigo Arrighetti Architetto", edito dall’Archivio Storico Civico di Milano nel 1990.

Inauguriamo questa nuova rubrica con il libro monografico di Carla Bodino su Arrigo Arrighetti (1922-1989) edito dall’Archivio Storico Civico di Milano nel 1990, a un anno dalla scomparsa dell’architetto milanese. Si tratti di un’opera rilevante innanzitutto perché documenta il lavoro di un valido e prolifico professionista, ancora oggi trascurato dalla critica e, inoltre, perché rappresenta una tipologia di libro alla quale la Biblioteca dell’Ordine è particolarmente attenta: ci riferiamo a quei volumi, spesso autoprodotti o comunque a tiratura e circolazione limitate, di carattere monografico, che raccolgono l’operato di personaggi rimasti all’ombra della critica ufficiale e che tuttavia, attraverso decenni di pratica professionale, hanno dato contributi alla costruzione delle nostre città.

Al di là di qualsiasi discorso qualitativo, questi testi hanno un importanza di tipo storico/filologico: dato che la conservazione del materiale d'archivio degli studi professionali è una questione complessa e costosa, che comporta giocoforza scelte drasticamente selettive, tali volumi rappresentano spesso le uniche testimonianze, oltre alle opere costruite, di tutta una vita spesa per l'architettura. Inoltre il libro di Carla Bodino ha il pregio di essere esente da ogni intento celebrativo o promozionale, di parlare per immagini, utilizzando un ricco corpus di disegni e foto d’epoca e lasciando ai pochi testi il compito di dare le indicazioni biografiche e descrivere le circostanze delle commesse.

L'attività di Arrighetti abbraccia tutto il secondo dopoguerra: lavora presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Milano e nel 1961 diventa Direttore dell’Ufficio Urbanistico, carica che riveste sino al 1979 quando decide di dedicarsi alla libera professione. Il suo lavoro come architetto si distingue per il carattere pubblico di molte sue costruzioni come scuole, piscine e chiese, che declinano dapprima un sobrio ed essenziale linguaggio razionalista, per poi esplodere in forme plastiche più ardite, come i paraboloidi in cemento armato della Piscina Solari (1963) o della Chiesa di S. Giovanni Bono (1968).

Interessante è anche l’ultima parte del libro che, intitolando semplicemente “passatempi”, affronta il tema della pittura e del disegno, peculiarità della fase più tarda della vita di Arrighetti grazie alla quale possiamo avere un quadro completo della sua sorprendente e poliedrica personalità.

ALESSANDRO SARTORI

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