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Architettura in acciaio a Milano

Dal 09.03.2009 al 20.03.2009

Dopo l'itinerario dedicato al Vetro, oggi presentiamo quello sull'architettura in acciaio, di cui Milano vanta casi notevoli per originalità e varietà di approcci

L’itinerario che oggi presentiamo è il secondo di una trilogia sui materiali nell’architettura moderna milanese. L’architettura in acciaio ha contribuito a spostare il dibattito architettonico rispetto alle complesse questioni dell’ambientamento, dell’autonomia dell’organismo architettonico e della responsabilità verso la tradizione, su cui verteva il dibattito culturale durante la Ricostruzione. La tecnica, in molti esempi milanesi, si è infatti mostrata un mezzo necessario a rinnovare temi architettonici ricorrenti ed alla chiarificazione del linguaggio. Se Ponti è stato uno dei primi ad avvalersi delle potenzialità della tecnologia per conferire una cifra espressiva all’architettura, come è possibile osservare nella straordinaria leggerezza della Torre Littoria al Parco Sempione, l’attività dei BBPR negli anni ’60, con la sede della Chase Manhattan Bank in Piazza Meda e l’edificio di Corso Vittorio Emanuele, è svolta all’insegna di un inedito rapporto con gli elementi della città storica. In Piazza Meda, il rapporto con le “preesistenze ambientali” si manifesta nel richiamo figurativo all’abside di S. Fedele, mentre la trama dell’acciaio e la monumentalità del portico si impongono in una ricerca della continuità tra il nuovo e l’antico e nel legame con il contiguo edificio di Figini e Pollini.

Tra gli esponenti della generazione successiva a quella dei Maestri, possiamo citare ancora due casi antitetici: la sede della Pirelli RE di Vittorio Gregotti, in cui le tecnologie impiegate, pur essendo perfettamente dichiarate, non suscitano il clamore della sperimentazione costruttivista mostrata da Vittoriano Viganò nella nuova sede della Facoltà di Architettura in via Ampère, dove i nodi strutturali, esibiti in modo quasi didattico, sono addirittura utilizzati, nella celebre A che sovrasta l’ingresso della Facoltà di Architettura, come elementi grafici.

Con l’inversione dell’incidenza del costo della manodopera rispetto al materiale, oggi è comune il ricorso all’acciaio in luogo del cemento armato grazie al montaggio a secco che permette un risparmio significativo nelle tempistiche di cantiere. Al di là delle questioni più generali, il caso milanese è significativo perché, pur nel ridotto numero di opere, esemplifica la varietà di approcci metodologici legati all’uso di questo materiale e mostra esiti figurativi che, lungi dall’essere confinati entro i canoni dell’International Style, sono caratterizzati da spiccata originalità.

L’edificio in via Carducci di Bacigalupo-Ratti, ad esempio, propone il tema del contrasto, generato dall’idea progettuale, tra la facciata in acciaio e un sottile corpo di fabbrica storico a cui è affidato il compito mantenere l’unità della cortina edilizia lungo via Leopardi, ma che allo stesso tempo denuncia la propria eccezionalità nel rapporto con la parte costruita in acciaio.

Tra le opere più recenti, possiamo citare il complesso della Nuova Fiera Milano a Rho-Pero di Massimiliano Fuksas e la Sede 2 della Torno di Dante O. Benini, che introducono le linee guida dell’innovazione e dell’ecocompatibilità come metro oggi imprescindibile nel progetto d’architettura.

Per visitare la sezione "Itinerari" del sito, clicca qui.

ALESSANDRO SARTORI
STEFANO SURIANO

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All'interno del programma di iniziative culturali promosso dall’Ordine degli Architetti, gli itinerari assumono un ruolo chiave nella valorizzazione dell'architettura contemporanea e nella comprensione della città e del territorio. La città di Milano presenta nelle realizzazioni dell'ultimo secolo una linea progettuale che rimanda, se pur in modo parziale e discontinuo, al significato profondo delle forme della città. Il progetto itinerari vuole costituire uno strumento per la promozione della conoscenza dell'architettura milanese, intesa non solo come possibilità di indagare teorie e soluzioni progettuali, ma anche come il consolidamento di un ambito culturale condiviso. Tale approccio intende proporre una molteplicità di sguardi sulla città come traino alle nuove ed imminenti trasformazioni urbane, riconsegnando ai cittadini l'idea di una città come fatto collettivo.

Itinerari di architettura moderna: l'architettura moderna come descrizione della città
Progetto a cura della Fondazione dell'Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano

Coordinatore scientifico:
Maurizio Carones

Redazione:
Alessandro Sartori
Stefano Suriano

Curatori:
Marco Borsotti
Paolo Brambilla
Maria Vittoria Capitanucci
Maurizio Carones
Graziella Leyla Ciagà
Marco Lucchini
Laura Montedoro

Coordinamento attività:
Giulia Pellegrino

Ufficio Stampa:
Susanna Conte

Info: itinerari@ordinearchitetti.mi.it

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