Dal 19.01.2009 al 31.01.2010
Da questa settimana si apre la rubrica dedicata agli Itinerari di Architettura milanese, un appuntamento settimanale in cui vi porteremo alla scoperta del patrimonio moderno milanese
Da questa settimana iniziano gli appuntamenti con la rubrica dedicata agli Itinerari di architettura milanese. Come alcuni di voi avranno già notato, esiste sul sito della Fondazione una sezione ad essi dedicata, che prevede la possibilità di esplorare una mappa virtuale di Milano e consultare schede, gallerie fotografiche e bibliografie per ciascun edificio segnalato. Da ora, a cadenze regolari, verranno inseriti online gli itinerari tematici organizzati dalla Fondazione dal 2004 in poi in modo da costruire, col proseguire delle settimane, un vero e proprio database del Moderno Milanese a scala provinciale.
All'interno del programma di iniziative culturali promosso dall’Ordine degli Architetti, gli itinerari assumono un ruolo chiave nella valorizzazione dell'architettura contemporanea e nella comprensione della città e del territorio. La città di Milano presenta nelle realizzazioni dell'ultimo secolo una linea progettuale che rimanda, se pur in modo parziale e discontinuo, al significato profondo delle forme della città. Il progetto itinerari vuole costituire uno strumento per la promozione della conoscenza dell'architettura milanese, intesa non solo come possibilità di indagare teorie e soluzioni progettuali, ma anche come il consolidamento di un ambito culturale condiviso. Tale approccio intende proporre una molteplicità di sguardi sulla città come traino alle nuove ed imminenti trasformazioni urbane, riconsegnando ai cittadini l'idea di una città come fatto collettivo.
L'itinerario che oggi presentiamo, a cura di Maria Vittoria Capitanucci, è dedicato al professionismo milanese degli anni '50 e '60. Tralasciando volutamente figure di primo piano come Albini, Caccia Dominioni, Gardella e Zanuso (per i quali abbiamo predisposto itinerari monografici) l'itinerario si è concentrato su quei professionisti meno trattati dalla critica che hanno tuttavia contribuito alla diffusione capillare di una cultura del moderno. Intendiamo dunque rendere un omaggio ai Latis, Ghò, Lingeri, Minoletti, Malchiodi, Mangiarotti, Morassutti, Mariani, Perogalli e a tutti quei professionisti che, seppur di altissimo livello e con un corpus progettuale assai cospicuo all'attivo, hanno ricevuto solo in tempi recentissimi (e, alcuni di loro, attendono ancora) una corretta valorizzazione del proprio operato.
Valga per tutti l'esempio dell'edificio in Piazza della Repubblica di Vito e Gustavo Latis, di cui proponiamo alcune foto qui a lato: "La composizione del prospetto - scrive Gianluca Cesana - esprime un'aggiornata riflessione sull'astrattismo figurativo, che affida alla diversificazione cromatica dei materiali un preciso ruolo poetico e l'evidente volontà di superamento del bianco razionalista".
Per accedere alla sezione degli Itinerari d'architettura milanese clicca qui.
ALESSANDRO SARTORI
STEFANO SURIANO
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Itinerari di architettura moderna: l'architettura moderna come descrizione della città
Progetto a cura della Fondazione dell'Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano
Coordinatore scientifico:
Maurizio Carones
Redazione:
Alessandro Sartori
Stefano Suriano
Curatori:
Marco Borsotti
Paolo Brambilla
Paolo Campiglio
Maria Vittoria Capitanucci
Maurizio Carones
Graziella Leyla Ciagà
Marco Lucchini
Laura Montedoro
Coordinamento attività:
Giulia Pellegrino
Ufficio Stampa:
Susanna Conte
Info: itinerari@ordinearchitetti.mi.it