Dal 21.11.2008 al 14.12.2008
Esposta, fino al 14 dicembre la “Conversione di Saulo” di Caravaggio. Rara occasione, che offre anche la possibilità di dare uno sguardo ad un paio di belle sale di Palazzo Marino
La “Conversione di Saulo” di Caravaggio sarà visibile dal 16 novembre fino al 14 dicembre alla sala Alessi di palazzo Marino a Milano. Grazie all’eccezionale prestito di una collezione privata – la famiglia Odescalchi – il dipinto viene esposto da solo, nella sala di rappresentanza del palazzo comunale, protetto da una teca di vetro e disposto ad altezza d’uomo. E’ un evento quasi unico, perché l’ingresso è gratuito, l’opera è delicata e raramente concessa per mostre pubbliche e per la sua bellezza. La tavola infatti è stata restaurata di recente e rende oggi tutta la ricchezza di colori, sfumature e dettagli di cui Caravaggio era capace.
Il dipinto raffigura la folgorazione di San Paolo sulla via di Damasco: Paolo cade da cavallo e viene abbagliato dalla luce divina. Nella versione di Caravaggio si ritrovano gli incarnati dei volti, i chiaroscuri, i riflessi del fascio di luce che rischiara il santo, la cura realistica delle figure e il dinamismo della composizione.
La “Conversione di Saulo” in realtà era già stata a Milano: nel 1951, in una mostra a palazzo Reale dedicata ai caravaggeschi. L’opera venne allora riconosciuta e attribuita a Caravaggio da Roberto Longhi.
Aveva forse contribuito a tenerla nell’anonimato la storia delle sue origini: commissionata all’artista per la cappella romana in Santa Maria del Popolo, la tavola non comparì mai in chiesa, sostituita da un’altra “conversione”, realizzata dallo stesso autore. Le opere sono state presentate insieme nel 2006 a Roma, mentre a Milano viene esposto solo il primo dei due dipinti.
Consigliamo di godervi le sale di Palazzo Marino che sono veramente belle, dopo la coda esterna si entra in uno stanzone pieno di rilievi e dipinti, dopodiche si passa in una stanza dove vengono proiettati i video relativi al restauro. Questa stanza è carica di arazzi, da vedere. Infine si passa allo stanzone con il quadro, anche qui c’è coda e c’è quindi tempo per soffermarsi sulle decorazioni di quest’ultima stanza che poi è la più bella. Qui è esposto un antico stendardo milanese con tanto di scrofa lanuta.